GENERALI, ALLA GUERRA! - ANCHE ROMOLO BARDIN, AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA DELFIN DI DEL VECCHIO, SI È DIMESSO DAL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DI GENERALI. L’USCITA SEGUE DI QUALCHE GIORNO IL PASSO INDIETRO DI CALTAGIRONE, ED È IL SEGNO CHE I DUE ARZILLI VECCHETTI VOGLIONO LE MANI LIBERE PER SFERRARE L’ATTACCO FINALE AL LEONE. ORA “CALTA” POTRÀ COMPRARE SENZA OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE: CHE FARÀ ALESSANDRO BENETTON?

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ROMOLO BARDIN ROMOLO BARDIN

1 - GENERALI: BARDIN LASCIA CDA PER SCELTE E MODALITÀ SU LISTA  

(ANSA) - Romolo Bardin, consigliere indipendente di Generali e membro dei Comitati per le Nomine e la Remunerazione; per gli Investimenti; per le Operazioni strategiche; per le Operazioni con Parti Correlate, ha comunicato le proprie dimissioni dal consiglio.

 

Bardin, amministratore delegato della Delfin di Leonardo Del Vecchio, ha motivato le proprie dimissioni, che seguono quelle di Francesco Getano Caltagirone "riferendosi alle modalità operative e ad alcune scelte del Consiglio e dei Comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del Cda". Lo si legge in una nota di Generali.

 

 

 

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45 francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45

2 - GENERALI: GALATERI, RAMMARICO, SOCIETÀ SEMPRE CORRETTA 

(ANSA) - "Esprimo rammarico per la decisione assunta dal dott. Bardin. Voglio ribadire, anche in questa occasione, che la società ha sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, nell'interesse di tutti gli stakeholder.

 

Principi, questi, a cui confermo ci si è sempre attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione". Lo afferma il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, nel comunicato che dà notizia delle dimissioni dal Cda del rappresentante di Leonardo Del Vecchio.

 

3 - GENERALI STUDIA LE RISPOSTE ALLE ACCUSE DI CALTAGIRONE

gabriele galateri di genola philippe donnet gabriele galateri di genola philippe donnet

Francesco Spini per “La Stampa”

 

Le dure accuse mosse da Francesco Gaetano Caltagirone giovedì sera, dimettendosi dal cda delle Generali, finiranno domani sul tavolo del consiglio della compagnia che secondo indiscrezioni starebbe valutando, dopo una prima reazione del presidente, di rispondere con una nota corale e decisa.

ROMOLO BARDIN ROMOLO BARDIN

 

In ogni caso il passo indietro dell'ormai ex vicepresidente vicario è il colpo di cannone che dà il via alla battaglia di primavera, in vista dell'assemblea che il 29 aprile deciderà chi guiderà le sorti del Leone nei prossimi tre anni: ancora Philippe Donnet, appoggiato dal consiglio che sempre domani darà il via ai lavori per redigere la propria lista, oppure un altro manager proposto nella compagine del patto di consultazione che, oltre a Caltagirone, annovera Leonardo Del Vecchio e la fondazione Crt per un totale che supera il 16% del capitale.

 

Il cda triestino - oltre a discutere le critiche dell'Ingegnere - lavorerà dunque per redigere una prima versione «lunga» della sua lista che avrà il 50% dei nomi in più rispetto a quella definitiva.

 

 

Una ventina di indicazioni che subiranno una prima scrematura in una versione «corta» attesa per metà febbraio: la compagine definitiva dovrebbe arrivare ben prima del mese di anticipo rispetto all'assemblea, come da norme, ma intorno a metà marzo.

ALBERTO NAGEL ROMOLO BARDIN ALBERTO NAGEL ROMOLO BARDIN

 

Tra i nomi ci sarà, come si diceva, l'ad Donnet; è alquanto incerta invece la riconferma di Gabriele Galateri, l'attuale presidente a cui potrebbe essere preferita una figura femminile, qualcuno parla ad esempio di Diva Moriani.

 

Fatto sta che il lavoro sulla lista del cda entra nel vivo senza che Consob - che ha messo in consultazione del mercato un richiamo d'attenzione sulle liste dei cda - abbia ancora dato risposta ai quesiti a suo tempo posti da Caltagirone. Sul fronte dei pattisti, invece, il lavoro sulla lista sarebbe a buon punto.

 

francesco gaetano caltagirone philippe donnet francesco gaetano caltagirone philippe donnet

L'appuntamento è per metà febbraio per la presentazione di un contropiano che si propone di essere più aggressivo di quello di Donnet.

 

Al lavoro molti consulenti come Vittorio Grilli, l'ex ministro ora in JpMorgan, l'ex ad Cdp Fabrizio Palermo, oltre a Bain&Co.

 

matteo del fante poste italiane 2 matteo del fante poste italiane 2

Quanto al tandem di vertice ci sono solo indiscrezioni che per la presidenza segnalano, tra gli altri, Sergio Balbinot, ora in Allianz ma con un passato importante in Generali, oppure figure quali Patrizia Grieco, ex Enel e ora in Mps, o l'ex ministro e superavvocata Paola Severino.

 

Per l'ad è tornato a circolare il nome di Matteo Del Fante, ora ad di Poste.

 

 

D'ora in avanti gli acquisti di Caltagirone potranno avvenire senza obblighi di comunicazione e il mercato si interroga se al patto potrà unirsi anche Benetton con il relativo 3,97%.

 

 

il primo video di alessandro benetton da presidente di edizione 2 il primo video di alessandro benetton da presidente di edizione 2

Anche con l'arrivo di Alessandro alla presidenza di Edizione la linea per il momento non cambia: l'intenzione è quella di attendere a febbraio il piano e le personalità della lista per decidere se unirsi o meno ai pattisti.

 

Altro tema del cda del Leone di domani sarà se e come sostituire Caltagirone per il tempo che resta di qui all'assemblea.

 

Ci lavora il presidente con l'ausilio di Piergaetano Marchetti. Ma è quasi un dettaglio in mezzo al rombare dei cannoni della grande finanza.

 

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