IL GIALLO BMW AFFONDA LE BORSE (MILANO -2,3%), ALTRA BATOSTA PER FCA (-7,5%) - FMI: IN EUROPA MILLE MILIARDI DI CREDITI MARCI - MOODY'S ALZA LA STIMA DEL PIL ITALIANO DELLO 0,2%, MA IL DEBITO CONTINUA A CRESCERE

Le banche italiane minori fanno scorta di prestiti a costo zero della Bce: 3 miliardi tra Ubi, che da sola ha chiesto 2 miliardi, Carige e Bpm - I non performing loan sono raddoppiati dal 2008 a oggi, e l'Italia ne detiene una bella fettona...

Condividi questo articolo


1.BORSA: NUOVO KO SU GIALLO BMW E INCOGNITE FED, A MILANO FCA PERDE 7,5%

harald kruger capo di bmw 8 harald kruger capo di bmw 8

Radiocor - Il 'giallo' Bmw riporta la bufera in Borsa sui titoli del settore auto mentre l'attesa per l'intervento di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, all'University of Massachusets questa sera crea incertezza negli investitori sulle prospettive della crescita globale. Questi i fattori alla base di una nuova seduta delicata per i mercati azionari europei con Francoforte (-1,9%) che ha segnato i nuovi minimi del 2015 mentre Parigi, Madrid e Zurigo hanno perso oltre il 2%.

 

Piazza Affari ha chiuso la seduta con un calo del 2,31% nel Ftse Mib. Vendite soprattutto sul settore auto (-3,3% l'Euro Stoxx del comparto) sulle indiscrezioni di Auto Bild circa un coinvolgimento anche di Bmw nella manipolazione dei test sulle emissioni: la smentita non ha impedito alla casa tedesca di perdere il 5,5% e di influenzare gli altri titoli del comparto. Fca ha ceduto il 7,5% mentre Volkswagen ha recuperato uno 0,3%. In Europa giu' ancora i minerari e il settore costruzioni. Buzzi Unicem ha perso il 5,9% complice il downgrade di Morgan Stanley. Cnh Industrial e' arretrata del 5,7% dopo il taglio ai target di fine anno di Caterpillar. Euro/dollaro a 1,12369 (1,156 ieri sera). Petrolio in calo dello 0,2% a 44,39 dollari al barile.

RECUPERO CREDITI RECUPERO CREDITI

 

2.FMI: IN UE 1.000 MLD DI CREDITI DETERIORATI

Radiocor - Sette anni dopo lo scoppio della crisi finanziaria globale, iniziata nel 2008, la maggior parte dei Paesi europei continua a dovere fare i conti con ampie quantita' di debito in sofferenza (crediti deteriorati, ovvero non performing loan, Npl). Come mostra un rapporto pubblicato dal Fondo monetario internazionale, gli Npl dell'Unione europea sono arrivati a 1.000 miliardi di euro, oltre il 9% del Pil della regione, alla fine del 2014, una cifra piu' che doppia rispetto al 2009. In particolare, nell'Eurozona gli asset deteriorati sono pari a 932 miliardi di dollari a fine del 2014, piu' che raddoppiati dal 2008, il 9,2% del Pil.

 

Per questo, alla luce di una ripresa ancora poco salda in Europa, secondo il Fmi risolvere il problema dei Npl in modo rapido, per poi erogare nuovo credito in migliori condizioni deve essere una priorita' macroeconomica. Secondo l'istituto di Washington, 'in molte economie europee, sopra ttutto quelle del sud dell'Eurozona e della parte orientale dell'Europa, il numero di Npl e' alto e in continuo aumento'.

 

Il Fmi spiega che ridurre dunque la quantita' di asset in sofferenza 'puo' dunque essere un fattore cruciale per sostenere la crescita del credito', soprattutto alle piccole e medie imprese, che come detto fanno maggiore affidamento ai finanziamenti bancari. Inoltre, sbloccare i canali del credito 'potrebbe favorire la trasmissione degli effetti della politica monetaria all'economia reale'.

 

3.BCE: A BANCHE ITALIANE 3 MLD IN TLTRO, PARTECIPANO UBI, CARIGE E BPM

UBI BANCA BRESCIA UBI BANCA BRESCIA

Radiocor - Tltro per pochi intimi tra le banche italiane. Secondo quanto si apprende, solo tre tra i primi 15 istituti del nostro paese hanno infatti deciso di partecipare, in mattinata, alla quinta asta a lungo termine della Bce, per complessivi 2,96 miliardi. Nel dettaglio, la parte del leone l'ha fatta Ubi Banca, che ha ottenuto due miliardi, mentre a Carige sono andati 710 milioni e a Bpm 250 milioni.

 

Non hanno invece partecipato UniCredit, Mps, Mediobanca, Banco Popolare, Bper, Credem, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Iccrea e Intesa Sanpaolo. Quest'ultima, per bocca di un portavoce, ricorda comunque di aver gia' raccolto nelle precedenti Tltro complessivamente 27,5 miliardi, di cui 12,5 nel 2014 e 15 quest'anno. I tre miliardi raccolti dalle banche italiane rappresentano comunque il 19% dei 15,55 miliardi assegnati in totale dalla Bce.

 

4.PIL: MOODY'S ALZA STIMA ITALIA A +0,7% PER IL 2015 E A +1,2% PER 2016

Radiocor - Moody's ha alzato le stime di crescita del pil per l'Italia a +0,7% per il 2015 e a +1,2% per il 2016. Le precedenti stime dell'agenzia di rating per il paese erano risalivano a giugno ed erano di +0,5% per l'anno in corso e di una crescita dell'1% il prossimo.

moodys moodys

 

Come indicato dall'agenzia in un comunicato, sebbene migliorate rispetto a tre mesi fa, le nuove stime rimangono inferiori a quelle indicate pochi giorni fa dal governo nel Def e che proiettano una crescita dello 0,9% per il 2015 e dell'1,6% per il 2016. Sul fronte dei conti, gli analisti di Moody's prevedono un deficit del 2,5% nel 2016 mentre il debito dovrebbe toccare il punto piu' alto quest'anno al 133,5% del pil per scendere poi gradualmente al 127% nel 2019.

 

Nel rapporto diffuso oggi, gli analisti ricordano come il governo, per rafforzare ulteriormente la crescita dell'Italia, intenda introdurre, secondo quanto riportato dalla stampa, uno spettro di tagli alle tasse per 35 miliardi di euro nel triennio 2016-18. 'Questo include la cancellazione della tassa sulla prima casa per circa 4 miliardi - si legge nel rapporto - che noi vediamo come credit negative perche' le tasse sulla proprieta' sono una fonte relativamente stabile di entrate e sono meno distorsive di altre tasse. Se adeguatamente finanziati, vediamo inoltre i tagli delle tasse sul lavoro e sulle imprese come credit positive'. L'Fmi, ricorda in conclusione Moody's, sottolinea come l'alto livello delle tasse sia una ostacolo chiave alla crescita in Italia.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…