UN GUAIO GRANDE E STEVENS - IL NUOVO PROCESSO IFIL-EXOR RICOMINCIA DA DOVE ERA FINITO: IL PM CHIEDE IN APPELLO DUE ANNI E MEZZO DI CARCERE PER GLI AVVOCATI DELL’AVVOCATO GRANDE STEVENS E GABETTI PER AGGIOTAGGIO INFORMATIVO SULL'EQUITY SWAP CHE NEL SETTEMBRE 2005 CONSENTÌ ALLE FINANZIARIE DEGLI AGNELLI DI MANTENERE IL CONTROLLO DELLA FIAT - MOLTO RUMORE PER NULLA: A FINE FEBBRAIO SCATTA LA PRESCRIZIONE…

Condividi questo articolo


Da "Repubblica.it"

UMBERTO E GIANNI AGNELLIUMBERTO E GIANNI AGNELLI

Due anni e 6 mesi di carcere per Franzo Grande Stevens e 2 anni per Gianluigi Gabetti: sono le pene, le stesse avanzate in primo grado, chieste dal pm Giancarlo Avenati Bassi al termine della requisitoria durata due ore che il magistrato ha pronunciato davanti ai giudici della Corte di appello di Torino, dove stamane è iniziato il nuovo processo Ifil-Exor.

Marrone Gabetti e Grande StevensMarrone Gabetti e Grande Stevens

Grande Stevens e Gabetti sono imputati, assieme alle società Ifil-Exor e all'accomandita Giovanni Agnelli sapaz, con l'accusa di aggiotaggio informativo in occasione dell'equity swap che nel settembre del 2005 consentì alle finanziarie degli Agnelli di mantenere il controllo della Fiat non scendendo sotto il 30 per cento delle azioni, impedendo quindi la diluizione che sarebbe stata causata allo scadere del convertendo con le banche.

Si è aperto oggi, davanti alla Corte d'appello di Torino, il nuovo processo sull'operazione di 'equity-swap' che permise, nel 2005, alla società Ifil (oggi Exor) di mantenere il 30 per cento di Fiat allo scadere del prestito-convertendo delle banche.

Lo scorso giugno la Cassazione aveva annullato la sentenza di primo grado, che aveva assolto dall'accusa di aggiotaggio informativo Gianluigi Gabetti, all'epoca presidente della finanziaria, e Franzo Grande Stevens, legale della famiglia Agnelli, disponendo la ripetizione del giudizio.

GIANLUIGI GABETTI ALLA MESSA PER AGNELLI FOTO ANSAGIANLUIGI GABETTI ALLA MESSA PER AGNELLI FOTO ANSA Marrone Gabetti e Grande StevensMarrone Gabetti e Grande Stevens

Al centro della vicenda c'erano i comunicati stampa di Ifil e dell'accomandita Giovanni Agnelli Sapaz, imputati come persone giuridiche, emessi su richiesta della Consob il 24 agosto 2005, in cui si precisava di non aver intrapreso nè studiato alcuna iniziativa in relazione alla scadenza del prestito-convertendo.
.
Il collegio giudicante ha respinto le eccezioni dei difensori, che hanno sostenuto che gli imputati erano già stati processati e condannati a una sospensione dalla Consob. In giornata dovrebbero arrivare le richieste di pena del pm, Giancarlo Avenati Bassi, e del pg, Marcello Maddalena. Sul nuovo processo incombe la prescrizione, i cui termini scadono entro la fine del mese di febbraio.

Gabetti Grande StevensGabetti Grande Stevens GIANNI AGNELLI IN TRIBUNAGIANNI AGNELLI IN TRIBUNA

"Sono stato colpito da una pesante sanzione amministrativa dalla Consob che mi ha sospeso dal mio ufficio. Per uno come me, dirigente del massimo vertice, l'impossibilità di andare in ufficio per sei mesi è stato come subire i domiciliari". Lo ha detto Gianluigi Gabetti rendendo una dichiarazione spontanea davanti al giudice Roberto Pallino al processo ex Ifil-Exor a Torino. "Che poi - ha aggiunto - sia intervenuta la Corte di appello lascia il cittadino di fronte all'incertezza su quale sia la giurisdizione". Era stata la Consob a ordinare a Gabetti l'interruzione dell'attività lavorativa, quando era ancora presidente di Ifil, nel 2007.

Secondo la difesa di Gabetti, che aveva fatto ricorso in appello contro la decisione della Consob, se era stata la Corte d'appello a ridurre la sanzione da sei mesi a quattro, questo significherebbe che Gabetti aveva subito una pena e non una mera sanzione amministrativa. Quindi il processo non si dovrebbe rifare perché Gabetti è stato già giudicato e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo non permette che un uomo venga processato due volte per lo stesso fatto.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...