MAMMA MIA, ESSERE LAVORATRICI E MADRI IN ITALIA È ANCORA UN CASINO! – SONO 44.600 LE DONNE CON FIGLI MINORI DI TRE ANNI CHE, NEL 2022, HANNO LASCIATO IL PROPRIO IMPIEGO. PER IL 63% DI LORO LA CAUSA PRINCIPALE DELLE DIMISSIONI È STATA LA DIFFICOLTÀ DI CONCILIARE VITA PRIVATA E LAVORO – IL TASSO DI PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO È DEL 35% AL SUD E DEL 55% AL NORD, MENTRE LA MEDIA EUROPEA È DEL 59%...

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Estratto dell’articolo di Francesco Bisozzi per “Il Messaggero”

 

ESSERE MADRE E LAVORATRICE

[…] Sono più di 44.600 le mamme con figli minori di tre anni che nel 2022 hanno lasciato il lavoro. I dati arrivano dall’Ispettorato nazionale del lavoro, che l’anno scorso ha convalidato nel complesso circa 61 mila dimissioni, il 17,1% in più sul 2021. In Italia, proprio a causa della difficoltà di conciliare carriera e famiglia, il tasso di partecipazione femminile al mondo del lavoro è ancora distante dalla media europea.

 

In compenso, nel quadriennio 2019-2023 l’occupazione femminile è cresciuta del 13,3% contro il 10,2% del totale (uomini e donne). E nel terziario la crescita è stata ancora più accentuata (+15,8%). Così è emerso da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle dinamiche dell’occupazione femminile, dipendente e indipendente, presentata ieri in occasione del Forum annuale organizzato da Terziario Donna e dedicato questa volta al tema del lavoro che cambia. Risultato: dei circa 1,85 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi quattro anni, poco più della metà si sono tinti di rosa.

 

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In Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e 74 anni è pari al 48,2% contro il 59,6% della media dell’Ue, un divario di oltre 11 punti percentuali. Con un tasso di partecipazione femminile pari a quello europeo in Italia avremmo 2,3 milioni di occupate in più, ha aggiunto la Confcommercio nella sua analisi.

 

Il gap del Sud è ancora più ampio visto che con un tasso di partecipazione femminile del 35,5% (55,4% al Nord) è indietro di oltre 24 punti rispetto alla media Ue. E ancora: in quasi trent’anni, ovvero dal 1995 al 2023, il terziario di mercato ha creato in Italia 3,4 milioni di posti di lavoro, crescendo del 30,8%, mentre tutti gli altri settori dell’economia hanno perso occupati. Nel terziario l’occupazione femminile è pari al 47,5%, un valore decisamente superiore rispetto al totale delle attività economiche (39,6%).

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Per quanto riguarda il lavoro autonomo, la componente indipendente femminile è più significativa nella grande distribuzione (44,6%) e nel piccolo commercio (37,6%), nel turismo (42,3%), nelle professioni (37,2%) e nei servizi alle persone (53,9%). […]

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