MARIOPIO A TUTTO GAS! – SE DRAGHI, IN PIENA CRISI DI GOVERNO, HA VOLUTO CONFERMARE IL VIAGGIO AD ALGERI PORTANDOSI DIETRO SEI MINISTRI, C’È UNA RAGIONE: LE ENORMI RISERVE DI GAS ALGERINO POSSONO GARANTIRE L'INDIPENDENZA ENERGETICA ITALIANA DALLA RUSSIA DI PUTIN – CON L'ACCORDO CHE SARA' ANNUNCIATO OGGI IL NOSTRO PAESE PUNTA A DIVENTARE UNA PIATTAFORMA PER RIFORNIRE IL NORD EUROPA, SFRUTTANDO I GASDOTTI FINO IN GERMANIA…

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Luca Pagni e Serenella Mattera per “la Repubblica”

 

mario draghi IN ALGERIA

Passa dall'Algeria una parte importante della risposta alla crisi energetica per l'Italia. E, attraverso l'Italia, per l'Europa. Le riserve di gas del Paese nordafricano sono enormi e il governo Draghi ha lavorato in questi mesi per assicurarsi importazioni sempre maggiori.

 

Se tra qualche settimana o in autunno Vladimir Putin chiudesse del tutto i rubinetti dalla Russia, il metano algerino darebbe una grossa mano a tamponare l'emergenza. Di più. L'Italia potrebbe farlo transitare dai suoi gasdotti fino in Germania.

 

Una prospettiva che, fanno notare fonti di governo e diplomatiche, potrebbe anche diventare nei prossimi mesi un argomento di non poco conto per vincere le resistenze di Berlino sulla fissazione di un tetto europeo al prezzo del gas.

 

mario draghi conferenza stampa algeri

Basterebbe questa premessa a spiegare perché Mario Draghi, pur con la crisi di governo alle porte, abbia deciso di confermare il vertice intergovernativo che lo porterà oggi ad Algeri con ben sei ministri. Doveva restare due giorni, ha compresso il programma e stasera sarà già di ritorno a Roma, al termine di quello che potrebbe essere il suo ultimo appuntamento internazionale prima delle dimissioni.

 

In programma ci sono un colloquio con il presidente Abdelmadjid Tebboune, che spazierà dall'immigrazione alla crisi del grano ucraino, fino al Sahel, poi i due leader inaugureranno il business forum italo-algerino. Ma il piatto forte è l'energia e una cooperazione che già ad aprile, nella precedente visita del premier italiano nella capitale algerina, i due si erano impegnati a rafforzare anche sulle rinnovabili.

 

mario draghi in algeria

Il gas è al cuore di accordi cresciuti esponenzialmente negli ultimi mesi. Ad aprile il paese nordafricano - da decenni partner del gruppo Eni - ha già assicurato al governo italiano una fornitura di 9 miliardi di metri cubi aggiuntivi da qui al 2024, di cui 3 miliardi già per questo inverno.

 

Ma negli ultimi giorni c'è stato un nuovo sviluppo, anticipato dai vertici di Sonatrach: la società di stato algerina - di fatto anticipando gli accordi che verranno annunciati oggi - invierà entro l'inverno altri 4 miliardi aggiuntivi.

 

mario draghi abdelmadjid tebboune 8

L'Algeria, che ha le più grandi riserve di gas naturale di tutta l'Africa, si conferma così come il principale paese esportatore di gas naturale verso l'Italia: un sorpasso sulla Russia avvenuto già nella prima parte dell'anno, anche prima che Gazprom - il colosso energetico controllato dal Cremlino - cominciasse a ridurre i flussi verso l'Unione europea.

 

Alla base c'è un forte rapporto tra Eni e Sonatrach, ma non si tratta solo di una alleanza commerciale: grazie al Transmed, il gasdotto sottomarino che passando dalla Tunisia arriva in Sicilia a Mazara del Vallo, Algeria e Italia possono costituire una sorta di ponte del Mediterraneo per garantire materia prima anche ai paesi del Nord Europa. Almeno, questo il progetto italiano. Non è affatto semplice anche perché il Paese nordafricano sconta problemi e ritardi ma, viene spiegato, con gli adeguati investimenti, ai quali potrebbe collaborare anche il nostro Paese, le infrastrutture possono essere migliorate, così da aumentare le quote di estrazione.

 

claudio descalzi con il presidente di sonatrach, toufik hakkar

L'ambizione sarebbe quella di far viaggiare il gas in Europa non più sulla rotta settentrionale e orientale (dalla Russia), ma sulla rotta meridionale. E rendere l'Italia, anche grazie agli investimenti sulla rete attraverso Snam, sempre più in grado non solo di "spingere il gas da nord a sud, ma anche in senso contrario" (il cosiddetto reverse flow).

 

Ma non solo gas, dicevamo. Draghi sarà accompagnato al vertice intergovernativo dai ministri Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Elena Bonetti. Saranno loro, dopo incontri bilaterali con gli omologhi algerini, a firmare accordi e memorandum d'intesa, oltre a una dichiarazione congiunta tra i due Paesi.

 

mario draghi abdelmadjid tebboune 3

Si parla di infrastrutture e trasporti, giustizia e sostegno allo sviluppo sociale, microimprese e start up, cooperazione industriale, protezione del patrimonio culturale. Bonetti firmerà un'intesa su cooperazione e scambio di buone pratiche sull'empowerment femminile e la protezione delle donne.

 

Lamorgese porrà le basi per la firma in autunno di un accordo sulla cybersicurezza, la lotta al terrorismo e il contrasto dell'immigrazione clandestina, anche se i dati sui flussi da Algeri verso le coste italiane, fanno notare dal governo, sono incoraggianti: sono quasi dimezzati nel 2022 rispetto al 2021 (303 in tutto, - 46%).

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mario draghi abdelmadjid tebboune
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mario draghi conferenza stampa algeri