L’INFLAZIONE È ARRIVATA ANCHE IN CINA - I PREZZI ALLA PRODUZIONE CRESCONO DELL’1,1% E L’AUMENTO SI SCARICA SU QUELLI AL CONSUMO, CHE AUMENTANO DELL’1,5% A MARZO. È LA TEMPESTA PERFETTA: LE TENSIONI INTERNAZIONALI E I LOCKDOWN NELLE MEGALOPOLI DI SHANGHAI E GUANGZHOU RISCHIANO DI INCEPPARE (DI NUOVO) L’IMPORT-EXPORT DEL DRAGONE, E FERMARE LA CATENA DI DISTRIBUZIONE…

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Rita Fatiguso per “il Sole 24 Ore”

 

xi jinping

Era solo questione di tempo. Da ieri la Cina è entrata nel Club dei Paesi che registrano un'inflazione galoppante. L'aumento dei prezzi alla produzione, in crescita progressiva da mesi, si è scaricato su quelli al consumo, rimasti finora a quota +0,9% a gennaio e febbraio, calcolati su base annuale.

 

A marzo, ecco il balzo dell'1,5% - ancora molto basso se comparato al 7,9 degli Usa e al 5,4 del Regno Unito, ma per Pechino è comunque una svolta che non fa ben sperare visto che arriva in piena tempesta perfetta: da un lato le tensioni internazionali e la guerra in Ucraina, localmente i fondamentali dell'economia che non garantiscono quella stabilità necessaria, pianificata dai vertici, per consolidare la crescita.

Test Covid a Shangai

 

Un quadro che si complica sempre di più e al quale si aggiungono nuovi problemi. Come sottolinea la Banca d'affari giapponese Nomura, i prezzi nella seconda metà dell'anno in Cina risentiranno delle difficoltà legate alla raccolta del grano condizionata dal fatto che l'Ucraina, Paese chiave per questo tipo di prodotto, è invasa militarmente dai russi.

C'è poi il versante interno.

 

CINA XI JINPING ECONOMIA CINESE CORONAVIRUS COVID PANDEMIA

Shanghai (25 milioni di abitanti) è entrata nella terza settimana di stretto lockdown, questa volta totale. Un altro gigante come la città di GuangZhou (18 milioni) da ieri, a causa di neanche una trentina di casi registrati la scorsa settimana, ha chiuso completamente il porto agli arrivi di merce.

 

Anche le persone non possono lasciare il Paese se non in casi ben precisi e motivati. Il rischio che l'import-export cinese si inceppi è alto, con conseguenze a catena per mezzo mondo, tanto è vero che gli Stati Uniti, principale piazza di approdo del made in China, sta monitorando il fenomeno con grande attenzione.

xi jinping 2

 

L'Ufficio nazionale di statistica ha rivelato anche che i prezzi alla fabbrica hanno allentato la presa passando da 8,8% a 7,9% su base mensile, ma il declino - spiegano i tecnici - è legato alla comparazione con dati corrispondenti molto bassi registrati nel 2020 e 2021.

 

Perchè su base mensile l'incremento è stato dell'1,1%, il più alto da cinque mesi a questa parte soprattutto a causa dell'aumento del costo dei minerali non ferrosi. La Banca centrale cinese invita a non assolutizzare questi valori, nella convinzione che il sistema cinese abbia in sè gli anticorpi per resistere anche all'iperinflazione.

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

 

La verità è che si attende una mossa del Governatore per liberare liquidità con ulteriori tagli ai tassi o ai ratios delle riserve bancarie. Mossa da affiancare alla politica di tagli fiscali già avviata nelle ultime settimane. Ieri il presidente Xi Jinping ha visitato l'isola di Hainan, il porto franco che - ironia della sorte - da oggi ospita la seconda edizione della Fiera internazionale dei beni di consumo, 100mila metri quadri a disposizione dei prodotti dei migliori marchi mondiali di qua.

Test Covid a Shangai 3
Xi Jinping e Vladimir Putin
Cibo e altri beni trasferiti a Shangai durante il blocco