SI SENTE ANCORA UN CERTO PROFUMO SUL MONTE DEI PASCHI - LA BCE CHIEDE UN RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DA 700 MILIONI, MENTRE UN GRUPPO DI AZIONISTI VUOLE L'AZIONE DI RESPONSABILITÀ CONTRO GLI EX VERTICI (PROFUMO E VIOLA). ANCHE PERCHÉ SE NON LA FANNO, E LA RICHIESTA DANNI FINISSE PRESCRITTA, SONO I NUOVI MANAGER CHE RISCHIANO DI DOVER RISPONDERE PER INADEMPIENZA...

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Estratto dall'articolo di Andrea Greco per “la Repubblica

 

Monte dei Paschi (…) la Bce abbia chiesto un rafforzamento patrimoniale di 700 milioni, per poter autorizzare lo scorporo di 8 miliardi nominali di crediti deteriorati al gestore pubblico Amco.

 

(…) Questione ancor più annosa, l'azione di responsabilità contro i passati vertici del Monte (l'ex presidente Alessandro Profumo, oggi ad di Leonardo, e l'ex ad Fabrizio Viola), imputati a Milano con accuse di falso in bilancio e aggiotaggio (il pm a giugno ha chiesto di archiviare).

 

Finora, ai caparbi rilievi di alcuni soci (specie Giuseppe Bivona, pure consulente per investitori esteri a Siena via Bluebell), ha fatto muro del Tesoro, che da azionista ha votato contro le richiesta di azione per danni in varie assemblee Mps (anche a maggio). Ma la vicina prescrizione di Alessandro Profumo - il 5 agosto cadono i cinque anni dal suo addio a Mps, ed è il termine massimo delle azioni civili - e il favore che l'idea trova nei M5s, sono fattori che hanno indotto almeno a esaminare il caso in cda.

 

(…) Risulta che l'ex manager Carige vedrebbe con favore l'azione di responsabilità, e con lui un pugno di altri consiglieri espressi dai M5S. Sull'altro fronte c'è la presidente Patrizia Grieco e gli altri consiglieri scelti dal Pd, che ha nel Tesoro una delle roccaforti (…)

PROFUMO E VIOLA

 

c'è il rischio che i nuovi amministratori siano chiamati a rispondere per inadempienze se in futuro, in caso di condanna definitiva per Profumo e Viola, la richiesta danni fosse prescritta (per Viola la data è settembre 2021). Né, cosa più sostanziale, se fosse impossibile impugnare o annullare i contratti in derivati accesi dalla gestione Mussari & Vigni con Nomura e Deutsche Bank per nascondere vecchie perdite, e che Profumo e Viola seguitarono a contabilizzare come Btp, e chiusero anzitempo pagando 900 milioni.

GIUSEPPE BIVONA