L'ADDIO A PURGATORI – LA FIGLIA VITTORIA RICORDA IL PAPÀ ANDREA: “GLI CHIEDEVO SEMPRE ‘È VERO CHE TU NON MORIRAI MAI?’. E LUI MI RASSICURAVA RIDENDO” – L'ULTIMO SALUTO A ROMA, IN UNA CHIESA GREMITA DI GIORNALISTI E DIRETTORI, ATTORI E REGISTI – PRESENTE IL GOTHA DE LA7, URBANO CAIRO, ENRICO MENTANA, ANDREA SALERNO. AVVISTATI ANCHE MASSIMO GILETTI, CORRADO E SABINA GUZZANTI, MOGOL E ROBERTO SAVIANO, ENRICO VANZINA E LAURA BOLDRINI – FOTO BY DI BACCO + VIDEO
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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano, Claudio Guaitoli e Maria Rosa Pavia per www.corriere.it
In una Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo gremita di firme e direttori delle maggiori testate giornalistiche italiane, attori, registi, personalità della società civile, il feretro di Andrea Purgatori arriva in spalla a quattro pompieri in tenuta da intervento, casco incluso, su richiesta esplicita del corpo dei vigili del fuoco.
[…] Ad accogliere la bara i tre figli, Edoardo, Victoria e Ludovico, l'ex moglie Nicole Schmitz e la compagna Errica Dall'Ara.
Nelle prime file, l’editore di Corriere della Sera e La7 Urbano Cairo: di fianco a lui Andrea Salerno, direttore de La7 (che ha anche ricordato Purgatori con parole toccanti a fine cerimonia) Enrico Mentana, direttore del tg e altre volti noti dell'emittente, fra cui Diego Bianchi, in arte «Zoro», Alessandra Sardoni, Tiziana Panella e ancora la redazione del programma che conduceva su La7, «Atlantide», Massimo Gramellini, Luca Telese, Mogol, Monica Guerritore col marito Roberto Zaccaria e - qua e là tra la folla dei presenti - il regista Vanzina e gli attori Francesco Montanari e Stefano Sarcinelli.
E poi ancora Francesco Pannofino, Roberto Saviano. Pietro Sermonti, Michela Giraud, Antonello Fassari e tanti altri.
[…]
Il figlio Ludovico ha ricordato l'attaccamento al lavoro del padre dicendo: «Poteva andare avanti a lavorare anche fino alle 4 del mattino. E lo faceva. Ma nei momenti importanti c'era sempre e mi ha salvato più volte. Ricorderò sempre le sue chiamate giornaliere, di 63 secondi contati, in cui mi chiedeva se mi ero messo la sciarpa, se potevo mettere il casco in bici, se potevo andare a vedere la partita da lui. E poi chiudeva sempre dicendo "Scusami devo entrare in riunione, cia’cia, ciao".
Andava sempre di fretta perché il tempo che aveva a disposizione non era mai abbastanza. Era un ansioso, un burbero. Ti ho voluto bene però adesso scusami devo entrare in riunione, cia’cia, ciao».
La figlia Victoria si è commossa ricordando il padre. Ha rievocato i momenti in cui da bambina gli chiedeva se sarebbe morto e lui le rispondeva con un sicuro: «No»: «Gliel'ho chiesto anche negli ultimi giorni e lui mi rispondeva: "Oddio Victoria, no"».
Victoria continua ricordando la carriera del genitore ma sottolinea: «Il suo più grande successo è stato quello di essere padre perché nonostante tutto mi ha amata con tutto se stesso. Ti voglio bene, papi».