CAFONAL DELL’ALDA SAUDITA – ALLE TERME DI DIOCLEZIANO INAUGURA LA MOSTRA KOLOSSAL “ROADS OF ARABIA” SPONSORIZZATA DAL GIGANTE PETROLIFERO SAUDI ARAMCO E ALDA FENDI – OLTRE A GIOIELLI E MANUFATTI PREGIATISSIMI, SFILANO AMBASCIATORI, NOBILI E LA BELLA PRINCIPESSA JAWAHER BINT MOHAMMED N ABDULAZIZ AL SAUD
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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Arianna Di Cori per “la Repubblica – Roma”
Anche le strade d' Arabia, alla fine, portano a Roma. Allestita nelle aule in laterizio romano delle Terme di Diocleziano, la mostra " Roads of Arabia" mette a confronto millenni di storia araba con una delle più straordinarie testimonianze monumentali romane. Un cortocircuito che apre a tante riflessioni su come un mondo apparentemente distante e poco conosciuto sia invece stato al centro di ricchi scambi commerciali - e infine culturali - con l' Occidente.
Tra capolavori archeologici, documenti antichi e opere d' arte iconiche, la mostra racconta la storia dello sviluppo dell' odierna penisola arabica dalla preistoria alla formazione del Regno saudita, illustrandone la profondità e l' ampiezza e il suo particolare connubio di tradizione e modernità. Giunta alla 16esima tappa di un tour internazionale, " Roads of Arabia" giunge a Roma grazie all' impegno congiunto di Ministero della Cultura dell' Arabia Saudita e Ministero per i beni e le attività culturali italiano, ed è stata realizzata grazie agli sponsor Saudi Aramco e Alda Fendi.
Esposti oltre 450 manufatti provenienti da aree ed epoche diverse: dagli scavi nelle aree patrimonio Unesco " Camel Site" a Tayma e Tarut, sino alle grandi oasi nel deserto ( Tayma, Qurrayah, Ayn Jawan, Dedan), dalle antiche città carovaniere ( Qaryat al-Faw) fino a giungere al regno dei Nabatei e infine il periodo islamico.
Oggetti di uso comune e di lusso - come la preziosa maschera funeraria di I secolo d. C in oro, proveniente dal museo di Riad o gli opulenti orecchini a campanella datati I-III secolo d.C - e ancora arnesi da caccia e armi, vasellame in metallo prezioso, vetri, alabastri, ceramica, sculture e affreschi di grande raffinatezza. Tra questi il frammento con testa virile e iscrizione in sudarabico antico, probabilmente raffigurante una scena di banchetto: vibrante nei suoi toni di marrone, rosso, giallo, e attribuibile al I-II secolo d.C..
Inoltre, alcune recenti scoperte dovute alla missione archeologica italiana dell' Università Orientale di Napoli sul sito dell' antica Adummatu, hanno gettato nuova luce sul passato preistorico e storico di questa regione, legata anch' essa al mondo mediterraneo e al Medio Oriente da forti legami commerciali e culturali.
Un viaggio tra antiche carovane, attorno alle quali si sono formate alcune tra le più importanti dorsali, come la " via dell' incenso" - che la mostra permette di conoscere - e che attraversando la penisola da nord a sud e da est a ovest hanno tessuto una rete di contatti tra persone, usi e credenze: dalla Mesopotamia e l' Egitto, sino a giungere a mete lontane ed "esotiche" come, appunto, Roma.
E su quelle stesse rotte, secoli dopo, verranno ricalcate le vie dei pellegrinaggi alle città sante di Mecca e Medina. Prodotti, uomini e idee, in un perenne movimento durato millenni che connetteva l' Arabia alle porte dell' India e al mondo greco e romano. Una mostra per ricordare quanto certi confini sociali e religiosi siano più frutto di interessi economici che di reale distanza culturale.