CAFONAL “BERTY-NIGHTS FEVER” - BERTINOTTI SFOGGIA UN SORRISO A 32 DENTI ALL’OFF/OFF THEATRE E SI FA INTERVISTARE DA PINO STRABIOLI SULL’ITALIA CHE FU E CHE SARÀ E SOPRATTUTTO SU SE STESSO. IN PRIMA FILA OVVIAMENTE LA MOGLIE LELLA. E POI IL DIRETTORE DI RAI 1 STEFANO COLETTA, EVA GRIMALDI E IMMA BATTAGLIA, EDOARDO VIANELLO E LAURA LATTUADA – LA POLITICA E LA FEDE: “MI SENTO DIVERSAMENTE CREDENTE. NON SONO UN PRATICANTE, MA…”
-Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Comunicato Stampa
Tra le sue passioni ci sono i cavalli, li colleziona in qualsiasi forma, "purché non siano veri". E' per questo che sul palco, illuminato dalle luci di scena, ad accogliere il pubblico c'è un rubicondo cavallo a dondolo che, insieme a Pino Strabioli, dà il benvenuto all'OFF/OFF Theatre ad un sorridente Fausto Bertinotti.
Incontro molto atteso quello tra i due, che si svolge a poche ore dai risultati elettorali in Emilia Romagna e in Calabra. Sul palco Bertinotti da il via ad un racconto variegato, che disegna i contorni dell'Italia che fu e di quella che sarà, ma soprattutto si racconta senza freni, d'innanzi ad una platea colma di amici e volti noti, tra cui spicca in prima fila la sua amata moglie Lella. Il suo incontro con la "politica", è associato al ricordo del padre, macchinista delle ferrovie che leggeva L'Avanti, con cui il giovanissimo Fausto cresce e si forma da socialista, imparando prima di tutto a "sentire" la politica ancor prima che a viverla.
E' nel ricordo delle vittime dell'Olocausto che si apre la serata, con l'ex leader che omaggia la quindicesima Giornata della Memoria, leggendo il celebre testo evocato da Brecht dal titolo "Prima vennero...".
Una serata colma di ricordi e di emozioni, raccontati da Bertinotti con la consapevolezza che, di tutta la sua vita, sono stati i giorni delle disfatte ad esser per lui i più belli, poiché nel tempo hanno lasciato maggiormente il segno preparandolo alla costante attesa dell'imprevisto. "L'imprevisto è invisibile all'occhio umano, ma è sempre lì.
Così tutta la mia vita è stata l'attesa di quell'imprevisto", afferma il politico a Strabioli, che in un giorno così importante come il 27 gennaio lo interroga anche sul suo rapporto con la fede - "Mi sento diversamente credente. Non sono un praticante ma ho valori di libertà e antisfruttamento che sono i medesimi professati da tante religioni. Quindi anch'io ho una fede", conclude il politico.
La platea sorride e applaude il politico che nella vittoria dell'Emilia riconosce come dato di rilievo l'affluenza alle urne, le cui motivazioni sono anche riscontrabili nel rinnovato entusiasmo civile foraggiato da movimenti giovanili come quello delle Sardine. Applaudono la giornalista Emilia Costantini che alle sue spalle ha l'attivista Imma Battaglia, seduta di fianco a Stefano Coletta, neo-eletto direttore di Rai1.
Sono proprio loro i primi a rivolgere domande e curiosità all'ex leader della sinistra italiana, che nelle sue risposte ricorda quanto Andreotti sia stato iper-super valutato, oppure di come il governo Prodi abbia avuto la capacità di aver usato il consenso di sinistra per rafforzare il Capitalismo. Un ricordo anche per Togliatti, stimato come leader ma non come persona, "Perché crudele", afferma Bertinotti.
Tra il pubblico, accolti dal direttore artistico Silvano Spada, giungono Edoardo Vianello ed Elfrida Ismolli, seguiti da Antonio Venturi, presidente dell'Associazione Culturale Teatro Festival che guida la sala di Via Giulia. Tra le prime file si scorgono Eleonora Danco, Antonio Calbi, Pino Ammendola, Laura Lattuada e Domenico Federici, il regista Fabio Grossi, Marina Pignatelli e Giovanni Anversa insieme al creativo Maurizio Prenna. Imma Battaglia stringe la mano all'attrice e compagna Eva Grimaldi, che saluta con gioia il collega di talent Agostino Penna. Insieme i tre intonano l'immortale "Bella Ciao" prendendo posto in sala.