1. CHIAMATE I CORAZZIERI! AL TEATRO QUIRINO RIUNIONE CARBONARA INTORNO AL LIBRO DI TRAVAGLIO, “VIVA IL RE”, UN RACCONTO B-SIDE SULLA MONARCHIA DEL QUIRINALE 2. PERCHÉ TRAVAGLIO GODE PER RENZI? PERCHÉ “È UNO SMACCO PER NAPOLITANO: GLI HA SFILATO LA CARICA DI SEGRETARIO DEL PD CHE ESERCITAVA DA ANNI. LA SUA MINACCIA DI DIMISSIONI È UNA SPADA DI DAMOCLE PER I PARTITI E UN ABUSO DI POTERE” 3. SUL PALCO PADELLARO, FLORES D’ARCAIS E LA SCRITTRICE DANIELA RANIERI. IN PLATEA TRA FRECCERO E SABINA GUZZANTI, TRA IACONA E DISEGNI, SPUNTA PURE DI PIETRO

Condividi questo articolo


  • Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

    Chiamate i corazzieri! Riunione carbonara a teatro per Travaglio e il libro su Napolitano

    Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

    Annalisa Ausilio per www.ilfattoquotidiano.it

    Vittorio OccorsioVittorio Occorsio

    "Ha gli stessi poteri di un monarca assoluto: decide le maggioranze di governo, dà ordini ai partiti, monita sulla magistratura e sul voto degli elettori. Addirittura non può essere nominato in Parlamento". Marco Travaglio, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e scrittore, presenta con Antonio Padellaro (direttore de il Fatto Quotidiano), Paolo Flores D'Arcais (direttore di Micromega) e Daniela Ranieri (scrittrice) e al teatro Quirino di Roma il suo ultimo saggio "Viva il Re!" (edito da Chiarelettere, 16,90 euro, 640 pagine).

    Un libro che ripercorre il disegno politico di Giorgio Napolitano, il primo presidente eletto due volte al Quirinale: blindare le larghe intese, distruggere il bipolarismo e accentrare sempre più poteri ignorando la Costituzione. "Renzi per lui rappresenta uno smacco, gli ha sfilato la carica da segretario del Pd che esercitava da anni". La minaccia di dimissioni? "E' la sua spada di Damocle sulla testa dei parlamentari e dei partiti, un abuso di potere dato che non spetta a lui concepire disegni politici".

    Vittorio FerraresiVittorio Ferraresi

    "Credo - conclude Travaglio leggendo il messaggio che Indro Montanelli inviò al presidente Sandro Pertini dopo la sua elezione - che se in questi anni avesse ricevuto più critiche avrebbe fatto meno errori".

     

    DALL'INTRODUZIONE AL LIBRO

    Sabina GuzzantiSabina Guzzanti

    Quella che state per leggere non è una biografia. Ce ne sono già fin troppe, una se l'è addirittura scritta lui. Questo è ciò che manca nelle altre. La controstoria del primo presidente della Repubblica che ha concesso il bis, contro lo spirito della Costituzione e contro tutto quello che aveva giurato fino al giorno prima della sua rielezione. Alla veneranda età di ottantotto anni: quando un cittadino non può più guidare l'automobile. Ma lo Stato sì...

    Qui si racconta il suo lato B, finora - salvo rare eccezioni - ignorato o relegato nel dimenticatoio, alla voce "lesa maestà". Di cose che non vanno, nella sua carriera e soprattutto nei suoi sette anni e mezzo al Quirinale, ma anche prima, ce ne sono parecchie: pensieri, parole, opere e omissioni. In un altro paese, un paese davvero democratico intendo, se ne discuterebbe liberamente e laicamente. In Italia è come se fosse vietato. Tabù.

    Riccardo Iacona e Marco TravaglioRiccardo Iacona e Marco Travaglio

    Non lo è (ancora) per legge: lo è nei fatti... Fra uno strappo oggi, una forzatura domani e un abuso dopodomani, Napolitano è diventato quello che tutti vediamo: il capo dello Stato di Emergenza, di Eccezione e di Necessità, che tutto può, anzi tutto deve... Può un presidente della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione - quella vera, quella del 1948 - modificarla progressivamente a sua immagine e somiglianza, e intanto sollecitare continuamente i partiti a riformarla?... In questi anni di democrazia sottovuoto spinto, per mancanza di veri politici e di una vera politica, l'unico disegno politico chiaro e netto è stato ed è il suo. E lui lo persegue con certosina, scientifica, pervicace metodicità.

    Marco Travaglio

     

    Pino CorriasPino Corrias

     

     

    Condividi questo articolo

    FOTOGALLERY

    ultimi Dagoreport

    DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

    FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

    DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...