LA DONNA CHE HA CENTRATO L'OBIETTIVO – IN MOSTRA L’OPERA DELLA DIVINA FOTOGRAFA CRISTINA GHERGO. UN TUFFO IN UNA ROMA FORMIDABILE E PERDUTA TRA RITRATTI DI CARMELO BENE, GRACE JONES, BONITO OLIVA, EVA ROBIN'S, VILLAGGIO, MORAVIA, VOLONTÈ, KOUNELLIS, CEROLI, SGARBI E DAGO… – GRAN FOLLA AL VERNISSAGE: SABRINA COLLE, GIANCARLO DOTTO, ISABELLA RAUTI COL FIGLIO MANFREDI, ANNA COLIVA, SARTOGO, SERGIO VALENTE…
-Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Olga Strada per www.artribune.com
Casa triplef di Federica Formilli Fendi (in via delle Mantellate 15/a) ospita il suo primo evento "artisti", mostra fotografica di Cristina Ghergo. Un excursus nel mondo degli artisti della letteratura, del cinema, del teatro, della musica, della moda e della fotografia.
"Lo stupore e la molla di ogni scoperta", scriveva Pavese. L’atto dello stupore sta alla base dell’insolita mostra fotografica di Cristina Ghergo, il cui sguardo sui protagonisti del mondo della cultura e dell’arte e in primo luogo improntato alla curiosita nei loro confronti. "Artisti", questo il titolo dell’esposizione, e una raccolta apparentemente caotica di volti e situazioni
Alberto Moravia nell’atto di tracciare con il dito un cerchio sulla sabbia; Claudia Gerini incorniciata in una finestra a forma di oblo; Carmelo Bene immortalato mentre ripropone l’intensita verbale del Poeta avanguardista per eccellenza, Majakovskij; l’architetto della sartoria, Capucci impegnato a giocare con le prospettive delle sue creazioni; le sofisticate mises del couturier vogherese Valentino Garavani che hanno fatto sognare donne di ogni classe sociale; la croccante gonna gialla sulla longilinea figura di Sabrina Colle, adagiata esausta sul sofa accanto al sempre vigile Vittorio Sgarbi.
Ebbene, quale il comune denominatore di questi ritratti e momenti, se non la curiosita di incastonarli come gemme nello spazio conchiuso del frame fotografico?
Fotografa inconsapevole, cosi si definisce Cristina Ghergo, donna con alle spalle studi di filosofia e sociologia che si e occupata negli anni anche dell’archivio del padre, Arturo Ghergo, fotografo che meglio aveva incarnato nell’Italia degli anni 40 e 50 il concetto di glamour.
Nel corso della sua attivita creativa Cristina Ghergo non si e limitata ad un unico genere, ma ha indagato diversi ambiti - moda, interior design, ritratti, sperimentazioni - con un approccio speculativo che indubbiamente trae origine dai suoi studi umanistici e filosofici. Ed e in questo spazio ottico, aperto e al tempo stesso strutturato, che si crea lo stupore di chi osserva il frutto della ricerca iconografica della fotografa romana.