Arianna Finos per "La Repubblica"
Spielberg la racconta così: «Abbiamo premiato La vie d'Adèle perché è una grande e profonda storia d'amore. Ci siamo sentiti privilegiati e per niente imbarazzati nel guardare il film. Abbiamo seguito con emozione l'evoluzione di un rapporto amoroso raccontato con grande sensibilità e capacità: Kechiche è riuscito a filmare qualcosa che somiglia alla vita vera».
Zhang Ziyi a Cannes 
UMA THURMAN A CANNES Il presidente spiega anche perché hanno voluto chiamare sul palco le due protagoniste a ritirare il premio: «Siamo rimasti senza parole di fronte alla loro bravura, al modo in cui il regista ha saputo osservarle e farle esprimere». Il premio a una storia d'amore lesbica arriva, qui a Cannes, mentre sono in corso le manifestazioni parigine contro le nozze gay, ma per Spielberg «la politica non c'entra. Ci ha conquistati la bellezza del film e il coraggio di Kechiche».
A chi gli chiede se il film del regista franco tunisino potrà essere visto, dato il soggetto, negli Usa risponde: «Penso che in molti stati si vedrà e che avrà un grande successo». Il romeno Cristian Mungiu assicura «la politica resta fuori, per noi conta solo la bellezza cinematografica». E il francese Daniel Auteil: «Non ho mai avuto problemi con le differenze. Da spettatori, abbiamo premiato chi ci ha più commosso».
Sugli esclusi dal palmarès Spielberg dice: «Il livello dei film era altissimo, spero che i registi siano comunque stati felici di essere qui in concorso». Non è stata una giuria litigiosa: «Abbiamo deciso all'unanimità per almeno tre premi importanti. So che amate i drammi e sarebbe carino avere aneddoti da raccontare, ma la verità è che è stata una bella giuria che porterei a casa con me».
Sylvie Tellier a Cannes La giurata Nicole Kidman ammette di aver «avuto bisogno di vedere più volte i film. Perché la percezione cambia se li vedi di mattina presto o durante la notte. E quindi spesso ho sentito il bisogno di rivederli per aggiustare il mio pensiero».
Spielberg Ang Lee Nicole Kidman a Cannes
