
LE ARMI PER LA NUOVA GUERRA MONDIALE SONO CHIP E TERRE RARE – LA VERA POSTA IN GIOCO NEI COLLOQUI DI LONDRA TRA CINA E STATI UNITI SUI DAZI È IL CONTROLLO DELLE DIPENDENZE INDUSTRIALI STRATEGICHE. E XI TIENE TRUMP PER LE PALLE GRAZIE ALLE TERRE RARE – L’AMBASCIATORE ETTORE SEQUI: “È UN NEGOZIATO ASIMMETRICO: MENTRE GLI USA TRATTANO PER OTTENERE, PECHINO TRATTA PER CONDIZIONARE. LE TERRE RARE NON SONO PIÙ SOLO MATERIE PRIME: SONO STRUMENTI GEOPOLITICI. IL DOSSIER NON È TECNICO, MA SISTEMICO. IL POTERE OGGI SI MISURA SULLA CAPACITÀ DI COLPIRE IL SISTEMA PRODUTTIVO DELL'AVVERSARIO…”
Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “la Stampa”
Scott Bessent e He Lifeng – negoziati sui dazi tra usa e cina a londra
L'incontro di Londra su dazi e terre rare, tra americani e cinesi segna uno snodo importante nella ridefinizione del potere economico globale. Dopo i colloqui bilaterali di Ginevra e la recente telefonata tra Trump e Xi, Cina e Stati Uniti si trovano di nuovo attorno a un tavolo: ufficialmente per discutere di dazi e terre rare, in realtà per confrontarsi sulla posta vera in gioco, il controllo delle dipendenze industriali strategiche.
La riunione avviene in un momento di fragilità per entrambi. Xi guida un'economia ancora potente, ma sotto pressione: deflazione, disoccupazione giovanile, domanda interna asfittica e crisi immobiliare. A causa dei dazi, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 34,5% su base annua e Pechino ha bisogno di mantenere elevato l'export per sostenere il proprio Pil.
Trump, da parte sua, vuole garantire continuità all'approvvigionamento di materiali critici ed evitare blocchi, rallentamenti o interruzioni della produzione industriale in vista delle elezioni di metà mandato del 2026.
Negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno imposto nuove restrizioni sui chip e sui software e cancellato visti per studenti cinesi nei settori ad alta tecnologia. Pechino ha reagito con efficacia: ha rallentato le approvazioni per l'export di terre rare [...]
La ritorsione funziona e ha già colpito le catene di approvvigionamento globali, rafforzando la leva negoziale di Pechino. È qui che la natura del confronto cambia radicalmente.
Siamo entrati in un'era in cui la weaponizzazione (la trasformazione in arma, ndr) sofisticata delle materie critiche sostituisce la minaccia militare convenzionale. Essa colpisce il tessuto industriale e tecnologico dell'Occidente, sfruttando le sue vulnerabilità.
Trump punta, dunque, a un accordo rapido, anche sotto la pressione del sistema industriale americano. Washington cercherà di ottenere da Pechino garanzie sulle forniture in cambio di concessioni su dazi, barriere non tariffarie e forse abolendo alcune restrizioni imposte all'esportazione di una serie di prodotti tecnologici in Cina.
XI JINPING DONALD TRUMP - MEME
È un negoziato asimmetrico: mentre gli Stati Uniti trattano per ottenere, Pechino tratta per condizionare. Le terre rare non sono più solo materie prime: sono strumenti geopolitici. Il dossier non è tecnico, ma sistemico. Il potere, infatti, oggi si misura sulla capacità di colpire il sistema produttivo dell'avversario.
Non a caso, sabato scorso Pechino ha accelerato alcune approvazioni verso aziende europee: un messaggio agli Stati Uniti, ma anche un segnale all'Europa.
A Londra, le delegazioni americana e cinese sanno che il negoziato riguarda tre fronti intrecciati: risorse critiche, tecnologia avanzata e controllo della conoscenza. Da qui la sospensione dei visti da parte di Trump, e l'insistenza di Xi per ottenerne la revoca: non si tratta solo di mobilità accademica, ma di supremazia tecnologica. Per entrambi, la posta in gioco non è la mobilità accademica, ma il controllo della conoscenza strategica.
DOVE SI TROVANO LE TERRE RARE - DATAROOM
[...] È la nuova guerra fredda, non sui container ma sui brevetti e la capacità di innovare. Dietro la trattativa, si gioca dunque molto più che una disputa commerciale. Il dossier terre rare è il campo operativo di una guerra sistemica non dichiarata, in cui il potere si misura sulla capacità di interrompere e condizionare le filiere globali.
La forza oggi non sta solo nella deterrenza militare o nelle dimensioni del Pil, ma nella possibilità di colpire il processo produttivo dell'avversario. In questo, la Cina ha un vantaggio strutturale.
Londra, quindi, non segna una tregua, ma una prova generale del futuro: chi potrà decidere, e a quali condizioni, cosa il mondo potrà produrre. Il confronto tra Stati Uniti e Cina non riguarda più la forza militare o il Pil. Nel XXI secolo, il potere non è solo la capacità di produrre, ma la facoltà di decidere chi non può più farlo.
NEGOZIATI SUI DAZI TRA USA E CINA A LONDRA
TRUMP XI JINPING
VLADIMIR PUTIN, DONALD TRUMP E XI JINPING PATTINANO SUL GHIACCIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK
LA CINA E IL MONOPOLIO DELLE TERRE RARE - DATAROOM