
GLI EFFETTI DEL “DAZISMO SENZA LIMITISMO”: L’EXPORT ITALIANO VERSO GLI STATI UNITI SCENDE DEL 10% - L’ITALIA È MENO COLPITA DI ALTRI PAESI, COME LA CINA, CHE VEDE CONTRARRE LE PROPRIE ESPORTAZIONI DEL 39% VERSO GLI USA – IN TOTALE, L’EXPORT DELL’UE CROLLA DEL 35%: I PRODOTTI TEDESCHI VENDUTI OLTREOCEANO SCENDONO DEL 16% (A CAUSA DEI DAZI SULLE AUTO TEDESCHE, DELLE QUALI L’ITALIA È FORNITRICE) – IL PARADOSSO: LE TARIFFE CHE DOVREBBERO FAR SCENDERE IL DEFICIT COMMERCIALE, PER ORA, LO HANNO FATTO SALIRE (A CAUSA DELLE MAGGIORI IMPORTAZIONI “PRECAUZIONALI” PRIMA DELL’ANNUNCIO DEI DAZI)
DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI
Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
[…] L’annuncio dei dazi «reciproci» è dell’inizio di aprile, dunque quello è il mese da guardare per vederne gli effetti. Ieri lo US Census Bureau ha pubblicato nuove tabelle aggiornate degli scambi di beni degli Stati Uniti con il resto del mondo […].
Il deficit commerciale americano risulta quasi dimezzato (meno 46%) rispetto al mese precedente, frutto di un crollo di circa 70 miliardi delle importazioni rispetto a marzo.
meme sulla guerra commerciale cina e usa
L’impatto sulla Cina, in particolare, è violento. In gennaio, ultimo mese prima dei nuovi dazi bilaterali imposti da Trump, gli Stati Uniti avevano acquistato beni dalla Repubblica popolare per oltre 41 miliardi di dollari, in aprile invece la fattura crolla ad appena 25 miliardi: una contrazione del 39% rispetto all’ultimo periodo del regime doganale precedente e del 20%, sempre in aprile 2025, rispetto allo stesso mese di un anno fa.
L’impatto sugli scambi fra le due prime economie del mondo — da sole quasi la metà del fatturato globale — è dunque vasto e sicuramente pieno di conseguenze per il resto del mondo. Dall’acciaio alle navi commerciali, alle auto, alla chimica, la Cina è di gran lunga il primo produttore di un’ampia gamma di prodotti e ora sta senz’altro cercando di scaricarli su mercati alternativi agli Stati Uniti.
DONALD TRUMP BANDERUOLA AL VENTO
Anche per l’Europa l’effetto dei dazi di Trump è visibile, per quanto in Italia arrivi un po’ attutito. L’export dell’Ue verso gli Stati Uniti crolla del 35% in aprile rispetto a marzo, ultimo mese prima dei dazi «reciproci», benché sia invariato rispetto all’aprile di un anno fa. Più problematica la situazione per la Germania.
Il crollo delle vendite di prodotti tedeschi in Usa dall’avvio dei dazi oggi al 10% (ma sulle auto al 25%) è severo: meno 16% in aprile rispetto a marzo e meno 8,6% rispetto all’aprile del 2024. È probabile che il peso maggiore dei dazi stia ricadendo proprio sul settore auto tedesco, del quale l’Italia è fornitrice.
friedrich merz e donald trump alla casa bianca foto lapresse 5
Anche per il «made in Italy» venduto direttamente in America le tariffe trumpiane si iniziano a sentire, ma il grande terremoto arriva in modo un po’ diverso rispetto ad altri Paesi. La caduta dell’export italiano è del 10% in aprile rispetto a marzo, cioè rispetto a prima del «Liberation Day», mentre è del 4,4% rispetto ad un anno prima.
Non poco, per il secondo mercato estero dell’Italia. Ma il Paese era stato investito meno di altri esportatori dall’ondata precedente, quella degli acquisti precauzionali da parte dei distributori americani prima che calasse la cortina dei dazi. Nei primi tre mesi dell’anno, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, il deficit commerciale degli Stati Uniti rispetto all’Italia era aumentato del 18% proprio a causa della corsa dei rivenditori statunitensi a riempire i magazzini.
donald trump e la guerra dei dazi
Lo stesso fenomeno era stato più pronunciato per altri Paesi. Sempre nel periodo gennaio-marzo, l’aumento del deficit commerciale americano era stato del 69% con il resto del mondo e addirittura quasi del 100% (un raddoppio) con l’Unione europea in media. […]
Il paradosso è che tutto questo grande rimescolamento per ora ha fatto salire […] il deficit commerciale americano: rispetto al 2024 più 70 miliardi nei primi quattro mesi del 2025, proprio a causa dell’import “precauzionale” fino a marzo.
Così in economia il trumpismo al momento sta producendo effetti contrari a quelli che persegue: mercati finanziari più fragili, debito pubblico sotto esame, dubbi sul ruolo del dollaro e disavanzo commerciale più ampio.
il video del ministero degli esteri cinese contro i dazi di trump 2
Tra non molto gli effetti negativi della frenata degli acquisti americani si vedranno però anche sulle economie esportatrici, perché la grande destabilizzazione è già avvenuta. Con un’eccezione: l’import statunitense di beni ad alta tecnologia continua a salire a doppia cifra, come se i dazi non fossero mai esistiti (almeno) per la fame americana di innovazione continua.
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