vladimir putin gas russia

PUTIN HA SEMPRE IL TUBO DALLA PARTE DEL MANICO – NONOSTANTE LA GUERRA IN UCRAINA E LE PROMESSE DI DIVERSIFICAZIONE, NEL 2024 L’IMPORTAZIONE DI GAS RUSSO IN EUROPA È CRESCIUTA DEL 18%, SOPRATTUTTO A CAUSA DELL’AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI IN ITALIA (+4 MILIARDI DI METRI CUBI) – L’AUMENTO È STATO IN GRAN PARTE DETERMINATO DALLE CRESCENTI IMPORTAZIONI DI GAS NATURALE LIQUEFATTO (GNL) RUSSO, CHE ARRIVA A BORDO DELLE COSIDDETTE “NAVI FANTASMA”…

Estratto da www.corriere.it

 

MEME SU PUTIN E IL GAS

Cominciano dall’ultimo anno pre-guerra in Ucraina. Partiamo dai numeri perché con quelli non si sbaglia mai. La Russia nel 2021 fornì il 38% del nostro fabbisogno di gas: 29 miliardi di metri cubi di metano. Nel 2022, primo anno di guerra, l’Italia era riuscita a diminuire fortemente la dipendenza da Mosca ma eravamo ancora lontani dall’autosufficienza e dall’indipendenza energetica.

 

Avevamo ridotto al 18% la quota di import russo sul totale: a fine anno 2022 pompammo circa 13-14 miliardi di metri cubi di importazione russa dal punto di accesso della rete Snam a Tarvisio, in Friuli […].

 

I GASDOTTI RUSSI VERSO L EUROPA

[…] Appena cominciò l’invasione russa dell’Ucraina, l’Europa (con l’Italia in testa) ha immaginato un lungo piano di disimpegno dal gas russo diversificando i contratti di fornitura di metano.

 

L’Italia decise di sostituire quella materia prima con il gas azero ed algerino via gasdotto e con grandi quantità di gas naturale liquido (Gnl) da rigassificare nei nostri impianti italiani.

 

Il governo Draghi stipulò contratti di fornitura, per buona parte via gasdotto da Algeria e Azerbaijan (via Tap) e per la restante parte grazie alle forniture di Gnl firmate dall’Eni per conto dell’Italia con Qatar, Angola, Egitto, in piccola parte Mozambico e la stessa Algeria […]

 

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN

[…] Si massimizzò anche la produzione delle centrali a carbone che ora si avviano a completo spegnimento per questioni ambientali. Con un piano di riduzione dei consumi che fu concordato con Bruxelles.

 

[…]  Nei fatti la fornitura di metano della Russia verso l’Europa però non si è mai interrotta nonostante la chiusura della rotta ucraina che approvvigionava proprio l’Italia. Se lo stop alle forniture nel 2022 imponeva pesanti piani di razionamento a famiglie ed industrie, scenario che non si è verificato anche perché a Mosca è sempre convenuto da un punto di vista finanziario abbeverare l’Europa col metano (qui cosa scrivemmo all’epoca), ora la situazione sarebbe più tranquilla.

 

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

E invece scopriamo che nel 2024 l’importazione di gas russo in Europa è aumentata del 18%, sostiene l’ultimo rapporto di Ember […]  che evidenzia come questo dato confligga con l’obiettivo dichiarato da Bruxelles.

 

[…] Le importazioni di gas russo sono aumentate del 18% nel 2024 (da 38 a 45 miliardi di metri cubi), soprattutto a causa dell’aumento delle importazioni in Italia (+4 miliardi di metri cubi), in Repubblica Ceca (+2 miliardi di metri cubi) e Francia (+1,7 miliardi di metri cubi).

 

E, secondo il think tank energetico globale con sede nel Regno Unito, le importazioni russe sono destinate a crescere nel 2025, rileva il Sole 24 Ore. La stessa Commissione ha annunciato lo slittamento a data da destinarsi della pubblicazione - prevista per il 26 marzo - della road-map verso lo stop all’import russo, anche visti gli attuali scenari di possibile tregua in Ucraina fortemente favoriti dalla presidenza Trump.

 

GAS RUSSIA EUROPA

[…] L’aumento è stato in gran parte determinato dalle crescenti importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) russo. Questa tendenza continua nel 2025, con una media di 74,3 milioni di metri cubi al giorno di importazioni di gas russo a febbraio, con un aumento mensile dell’11%.

 

Il gas di Mosca arriva in Europa a bordo delle cosiddette «navi fantasma». Una rete complessa (e segreta) di navi, armatori, porti e passaggi sicuri dominati da Paesi disposti a trattare con la Russia. Una rete opaca fatta di intermediari, di carichi nascosti privi di coperture contro i danni ambientali, polizze fantasma, trasbordi di metano liquido in mezzo agli Oceani da una nave all’altra. Una rete costituita da navi gasiere battenti bandiere di comodo, con triangolazioni in Europa tra Cipro e Malta (ne avevamo scritto qui tempo anche per le importazioni di petrolio bannate dalla Ue e gli Usa).

 

[…] 

 

il gasdotto Sila Sibiri forza della siberia

Ci sono personaggi sconosciuti che hanno comprato navi vecchie per costruire questo mercato parallelo. Componendo una flotta «dark», che naviga nell’ombra. È il caso della Germania, che è riuscita ad aggirare il divieto di acquistare direttamente gas da Mosca, continuando ad importarlo attraverso altri porti europei.

 

Tutto è reso possibile - dicono gli analisti di Ember - dalla mancanza di trasparenza. Alcune informazioni non vengono raccolte, altre che vengono reperite a livello nazionale non sono comparabili a livello europeo perché raccolte in modi diversi, o sono di difficile accesso, registra un’analisi del quotidiano di Confindustria.

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

 

[…] Ma anche le importazioni dalla Russia via gasdotto continuano, nonostante il mancato rinnovo dell’accordo di transito per l’Ucraina con la rete Uregony-Pomary-Uzhorod, avvenuto il primo gennaio 2025.

 

Nel febbraio 2025 l’Unione Europea ha ricevuto 56 milioni di metri cubi al giorno di gas russo attraverso il gasdotto TurkStream, con un aumento mensile dell’11%. In totale, le importazioni di combustibili fossili russi da parte dei 27 hanno raggiunto 21,9 miliardi di euro nel 2024, superando i 18,7 miliardi di euro di aiuti finanziari forniti all’Ucraina.

 

[…]  Nel 2025, il prezzo di riferimento del gas in Europa, il TTF (Title Transfer Facility), è circa il doppio rispetto ai livelli pre-crisi. Solo nel 2024 è aumentato del 59%, passando da 30 a 48 euro megawattora. Questo ha a sua volta spinto i prezzi dell’energia elettrica in Europa, con l’industria del vecchio Continente che - come messo nero su bianco nel rapporto Draghi - paga il doppio rispetto a Stati Uniti e Cina.

CRISI DEL GAS TRA RUSSIA ED EUROPA ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresseGAS RUSSIA

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