
LA NUOVA STRATEGIA DEGLI STATI UNITI PER USCIRE DAL PANTANO DEI DAZI È UNA “ROAD MAP” BASATA SU MODELLI ECONOMICI PREDEFINITI DA OFFRIRE AI VARI PAESI: UNA GRIGLIA PREFISSATA COME BASE PER CREARE UN ACCORDO - PREVEDE UNA SERIE DI CATEGORIE (DAI DAZI ALLE QUOTE, DALLE BARRIERE NON TARIFFARIE AL COMMERCIO DIGITALE) ALL’INTERNO DELLE QUALI, I FUNZIONARI DEL GOVERNO INDICHERANNO LE RICHIESTE A OGNI PAESE - GLI STATI UNITI PUNTANO A TROVARE SUBITO UN ACCORDO CON 18 PARTNER COMMERCIALI PIÙ IMPORTANTI PER POI CHIUDERE IL DOSSIER DAZI ENTRO L’8 LUGLIO. A QUEL PUNTO TARIFFE RECIPROCHE A CHI NON AVRA' RAGGIUNTO UN ACCORDO…
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
donald trump e la guerra dei dazi
La nuova strategia degli Stati Uniti per uscire velocemente dal pantano dei dazi è una “road map” basata su modelli economici predefiniti da offrire ai Paesi. L’obiettivo è accelerare i tempi, conducendo accordi commerciali scaglionati. Lo riporta il Wall Street Journal , che cita la parola “template” a indicare un modello prefissato che serva come base per creare un accordo. L’amministrazione Trump vuole semplificare i colloqui, anche perché per trattare con più di sessanta Paesi in poco tempo servirebbe uno staff di almeno quattrocento persone. E il cerchio di cui Trump si fida è molto ristretto.
Secondo il quotidiano finanziario, il modello preparato dall’Ufficio del commercio prevede una serie di categorie, dai dazi alle quote, dalle barriere non tariffarie al commercio digitale, questioni di sicurezza economica e altre di natura commerciale. All’interno di queste categorie, i funzionari del governo indicheranno le richieste da presentare a ogni Paese. Gli Stati Uniti puntano a trovare un accordo con diciotto dei partner commerciali più importanti.
METTI IL DAZIO TOGLI IL DAZIO - MEME SU TRUMP
Lo scaglionamento prevede che sei Paesi partecipino ai negoziati della prima settimana, sei nella seconda e sei nella terza. Un ciclo di diciotto da ripetere per arrivare a coprire tutto fronte dei partner. L’India appare più avanti nei negoziati. Messico e Canada non dovrebbero rientrare in questo schema prefissato. E la Cina sembra destinata a seguire un percorso differenze. La data entro cui Donald Trump intende chiudere la partita con il mondo sarebbe l’8 luglio. A quel punto verrebbero applicati dazi reciproci ai Paesi che, nel frattempo, non avranno raggiunto un accordo. Ma nessuno esclude che il presidente non decida di prolungare di altri 90 giorni la sospensione dei dazi.
Questa soluzione sarebbe la più gradita all’Unione Europea, che appare lontana dal vedere il traguardo. Incontrando a Washington alcuni media, tra cui Repubblica , a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale, il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis ha mostrato pessimismo in vista di un possibile accordo. «C’è ancora molto lavoro da fare», ha ammesso. […]
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DONALD TRUMP - FRA DAZIO DA VELLETRI