
PER QUALCHE DOLLARO IN MENO – LE GRANDI BANCHE AMERICANE LANCIANO L’ENNESIMO ALLARME SULLA VALUTA STATUNITENSE: IL BIGLIETTO VERDE È DESTINATO A INDEBOLIRSI ANCORA DI UN ULTERIORE 9%, SULLA SCIA DEL “DAZISMO” SENZA LIMITISMO DI TRUMP E DI UN DEBITO PUBBLICO ENORME - LA GRANDE FUGA È PARTITA: GLI ANALISTI DI WALL STREET HANNO INIZIATO A METTERE IN DUBBIO IL DOLLARO COME VALUTA DI RISERVA GLOBALE ED INVITANO A INVESTIRE SU EURO, YEN E DOLLARO AUSTRALIANO...
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it
LA DISTRUZIONE DI VALORE DEL DOLLARO
Wall Street lancia l’avvertimento: il dollaro si indebolirà ulteriormente. Taglio dei tassi di interesse, rallentamento della crescita dell’economia statunitense, le politiche commerciali di Trump e i tagli fiscali: sono questi i quattro angoli che racchiudono il deprezzamento del biglietto verde che potrebbe lasciare un ulteriore 9% entro un anno e arrivare a una quotazione rispetto all’euro di 1,25.
È lo scenario delineato da alcuni istituti, fra cui Morgan Stanley e JP Morgan. L’invito degli analisti delle banche di Wall Street è scommettere su euro, yen e dollaro australiano.
Rispetto all’euro, il dollaro ha lasciato 10 centesimi al cambio da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca. Lunedì mattina era prezzato a Wall Street oltre quota 1,1437, livello che non veniva toccato dagli inizi di febbraio del 2022 quando la spirale inflazionistica era pienamente in moto.
Anche la sterlina dovrebbe […] apprezzarsi, salendo nel 2026 da 1,35 a 1,45. Simile percorso per lo yen prezzato in proiezione a 143.
Ora le variabili sono molteplici, notano gli esperti. Su tutte le politiche commerciali di Trump che hanno indebolito anche la forza degli asset Usa portando a un ripensamento, in alcuni ambienti, del ruolo egemone del dollaro sui mercati internazionali. Trump e il suo segretario al Commercio Scott Bessent hanno ribadito la centralità della moneta Usa.
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Secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission, il trend ribassista del dollaro è ben lontano dagli estremi storici. Questo significa che la proiezione dell’ulteriore indebolimento del dollaro fatta da Morgan Stanley resta uno scenario condiviso.
IL DECLINO DEL DOLLARO SECONDO IL FINANCIAL TIMES
Uno dei fattori presi in considerazione sono le tasse. In particolare, gli investitori le imposte sugli stranieri e sulle compagnie estere negli Usa. La misura è contenuta (e ben poco visibile) nell’ormai stranoto «big beautiful Bill» allo studio al Senato.
Trump vorrebbe alzare le tasse sui redditi passivi (come interessi e dividendi) guadagnati da investitori che potenzialmente capitalizzano da miliardi di asset americani. La misura è relativamente contenuta, notano alcuni analisti ma ha contributo ad aumentare i timori sugli investimenti americani proprio in un momento in cui la diversificazione degli asset (a livello globale) ha preso forza.
MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP
DONALD TRUMP E IL DOLLARO
donald trump scott bessent howard lutnick
EFFETTO DEI DAZI SUL DOLLARO