
SILENZIO, PARLA PANETTA! – IL NUMERO UNO DI BANKITALIA IERI HA SOPPESATO OGNI SINGOLA PAROLA SUL RISIKO BANCARIO IN CORSO: “TRE ANNI DI PROFITTI HANNO MESSO A DISPOSIZIONE DELLE BANCHE RISORSE SIGNIFICATIVE, IMPIEGATE PER AVVIARE INIZIATIVE CHE RIDURREBBERO LA FRAMMENTAZIONE DEL MERCATO CREDITIZIO ITALIANO, AVVICINANDONE IL GRADO DI CONCENTRAZIONE A QUELLO DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI” – UN MESSAGGIO IMPLICITO A FAVORE DI UNICREDIT-BPM, EVITANDO PERÒ UN GIUDIZIO DI VIA NAZIONALE SUL GOLDEN POWER IMPOSTO DAL GOVERNO – QUANDO PANETTA HA DETTO CHE “LE AGGREGAZIONI DEVONO CREARE VALORE” È SEMBRATO LANCIARE UN AVVERTIMENTO SULLE NOZZE TRA GENERALI E NATIXIS…
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera E Luca Monticelli per “La Stampa”
Cosa dirà Fabio Panetta sul più grande riassetto della finanza tricolore? Cosa ne pensa della battaglia per il controllo delle Generali? Avallerà la cordata italiana che ha lanciato la sfida per la fusione Monte dei Paschi-Mediobanca o invece difenderà Alberto Nagel e la sua ipotesi alternativa con Banca Generali? E come si porrà sullo scontro fra la Lega del ministro Giancarlo Giorgetti e Unicredit nella scalata a Banco Bpm?
Benché i poteri di vigilanza sulle grandi operazioni siano ormai nelle mani delle istituzioni europee, ieri mattina tutti i cronisti attendevano le parole del governatore italiano.
[…] fatta eccezione per Alberto Nagel impegnato in un consiglio di amministrazione, i protagonisti c'erano tutti. Su tutti Andrea Orcel di Unicredit che discute per qualche minuto con Carlo Messina di Intesa San Paolo. I due entrambi romani, si conoscono da tempo e si consultano sulle rispettive mosse.
Ci sono Massimo Tononi (Banco Bpm) che scherza con Andrea Sironi (Generali), il presidente di Unicredit Piercarlo Padoan - che si butta dentro alla sala per evitare i giornalisti - e Francesco Gaetano Caltagirone, il costruttore che con il sostegno del governo a ottant'anni ha deciso di stravolgere lo status quo con l'aiuto della famiglia Del Vecchio.
Dire qualunque cosa per Panetta è scivolosissimo: mentre svolge la sua relazione il ministero del Tesoro diffonde un comunicato con cui difende l'esercizio della Golden power nell'operazione di Unicredit su Bpm, già oggetto di un ricorso al Tribunale amministrativo contro le dure prescrizioni del governo. Spiega una fonte di via Nazionale sotto la garanzia dell'anonimato: «Abbiamo discusso per giorni quei passaggi».
Il paragrafo che tutti aspettano è condensato in trenta righe scarse a pagina 26. Primo messaggio: «Tre anni di forti profitti hanno messo a disposizione delle banche risorse significative, oggi impiegate per avviare iniziative che ridurrebbero la frammentazione del mercato creditizio italiano, avvicinandone il grado di concentrazione a quello degli altri principali Paesi europei».
MASSIMILIANO FEDRIGA - PHILIPPE DONNET - MATTEO SALVINI
È un messaggio implicito a favore di Unicredit-Bpm, evitando però un giudizio di via Nazionale sulle pesanti prescrizioni imposte dalla Lega e contestate all'interno della maggioranza da Forza Italia.
«Ci sono in gioco delicati ricorsi», spiega la fonte. Alla fine della cerimonia Orcel viene notato in un angolo della sala a discutere con la sua vicepresidente e docente di economia a Mannheim Elena Carletti.
Benché trovi ostacoli sia in Italia che in Germania - dove ha lanciato da tempo una scalata a Commerzbank - il manager non perde giorno per tessere la tela. Nel gioco del grande riassetto tutto si tiene: per mantenere il suo potere negoziale con il governo Orcel ha comprato un pacchetto di azioni Generali a sostegno di Caltagirone e Milleri per fermare l'operazione fra Generali e la francese Natixis, benedetta dal numero uno Philippe Donnet.
Il secondo messaggio di Panetta è rivolto in quella direzione: «Le aggregazioni rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari. Devono servire a rafforzarli, e a questo scopo è necessario che siano ben concepite e volte unicamente alla creazione di valore».
Ma che significa creare valore? «Offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese».
Alla gran parte dei presenti è apparso un messaggio perplesso su un'operazione che manderebbe a nozze il principale gestore di debito italiano (Generali) con il gigante francese. Per allontanare il sospetto di tifare per questa o quella soluzione, Panetta chiosa: «Fermi questi criteri, il giudizio su ciascuna offerta spetta alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti».