
BERLINO RESTA IL GRANDE MALATO D’EUROPA – TORNA A SCENDERE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE IN GERMANIA: AD APRILE IL CALO È STATO DELL’1,4% RISPETTO A MARZO, DOPO IL RIMBALZO REGISTRATO NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO – PER LA BUNDESBANK L’ECONOMIA DEL PAESE SI AVVIA VERSO LA STAGNAZIONE NEL 2025. PESA LA GUERRA COMMERCIALE SCATENATA DA TRUMP: “I DAZI USA E L’INCERTEZZA SULLA POLITICA AMERICANA COLPISCONO L’INDUSTRIA TEDESCA PROPRIO QUANDO STAVA INIZIANDO A STABILIZZARSI”. A RISCHIO ALMENO 90MILA POSTI DI LAVORO...
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Donfrancesco per “Il Sole 24 Ore”
friedrich merz e donald trump alla casa bianca foto lapresse 5
Torna a scendere la produzione industriale tedesca: ad aprile, il calo è stato dell’1,4% rispetto al mese precedente, rovesciando così il dato del primo trimestre 2025, che aveva superato le attese.
[...] il rimbalzo nei primi tre mesi dell’anno era stato trainato dalla paura dei dazi Usa. Per evitarli, gli importatori hanno anticipato gli acquisti, come si vede anche dall’andamento delle esportazioni, a loro volta scese in aprile, con un calo dell’1,7%, secondo i dati forniti ieri da Destatis.
Insomma, dopo due anni di contrazione, l’economia tedesca si avvia verso la stagnazione nel 2025. I timori sono incorporati nelle previsioni diffuse dalla Banca centrale tedesca, che ha portato a zero le stime di crescita per il 2025. A dicembre, la Bundesbank prevedeva ancora una ottimistica crescita dello 0,2%, ma alcuni istituti economici stimano addirittura una nuova recessione.
Nel breve termine pesa appunto la politica commerciale degli Stati Uniti: le esportazioni dovrebbero calare in misura rilevante quest’anno. «I dazi Usa e l’incertezza sulla politica americana colpiscono l’industria tedesca proprio quando questa stava iniziando a stabilizzarsi», ha detto il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel.
[...] Nel 2026, il rimbalzo si fermerà comunque allo 0,7%. Nelle stime della Bundesbank, bisognerà aspettare il 2027 per vedere la crescita superare l’1%. La spesa pubblica farà aumentare il deficit pubblico a poco più del 4% del Pil nello stesso periodo, mentre il debito pubblico salirà a circa il 66%, dal 62,5% del 2024. Nagel, ha comunque sottolineato che le finanze tedesche possono assorbire questi aumenti.
Bundesbank - banca centrale tedesca
Sullo scenario, già poco confortante, pesa però l’incognita dazi: se le tensioni commerciali si intensificano, con gli Stati Uniti che impongono tariffe addizionali del 20% e l’Unione europea che reagisce alla stessa maniera, l’economia tedesca rischia una contrazione ancora più lunga.
[...] la direttrice dell’Agenzia federale per il lavoro, Andrea Nahles, ha avvisato che i dazi potrebbero arrivare a costare «90mila posti di lavoro in un anno» alla Germania. La sola incertezza «impedisce alle aziende di investire, assumere e formare personale».
donald trump e friedrich merz alla casa bianca foto lapresse 8
GERMANIA - CRISI ECONOMICA