
CHIARA POGGI FECE RICERCHE WEB SUL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA BOZZOLA PRIMA DI ESSERE UCCISA – C’E’ ANCHE UNA PISTA (FANTASIOSA) CHE PORTA ALLE STORIE DI ABUSI, FESTINI HOT, MESSE NERE E PEDOFILIA CHE GIRANO INTORNO ALLA META SPIRITUALE DELLA LOMELLINA – I MAGISTRATI SI DICONO SCETTICI MA ACQUISIRANNO SIA GLI ATTI DI UN PROCEDIMENTO DEL 2014 RIGUARDANTE IL RICATTO A LUCI ROSSE DI ALCUNI RELIGIOSI DELLA BOZZOLA, SIA I MESSAGGI AUDIO CHE PAOLA CAPPA AVREBBE SCAMBIATO NEGLI ULTIMI MESI CON L’EX AGENTE FRANCESCO CHIESA SOPRANI. MA...
Cesare Giuzzi e Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera” - Estratti
SANTUARIO DELLA BOZZOLA - GARLASCO
Si tratta della pista più suggestiva perché il Santuario della Madonna della Bozzola, oltre a essere meta spirituale della Lomellina, è anche fucina continua di chiacchiere maligne: sospetti abusi, voci di festini hot, di messe nere, di pedofilia.
Storie che fatalmente si intrecciano anche con le ricerche fatte nel web da Chiara Poggi prima di essere uccisa. La 26enne di Garlasco le conservava senza un motivo apparente (né di studio né di lavoro) in una pen drive insieme con articoli sugli abusi sessuali nella chiesa americana.
Premessa: i magistrati della Procura di Pavia che hanno riaperto le indagini sul caso Poggi indagando Andrea Sempio si dicono scettici perché finora dall’inchiesta non sono emersi reali collegamenti con le storie che girano intorno al Santuario. Il loro lavoro si sta concentrando su altri aspetti: dati scientifici che collocano Sempio sulla scena del delitto, ma anche nella direzione di eventuali complici.
«Non suggestioni», precisano gli investigatori ricordando che «si tratta di una inchiesta per omicidio», non della sceneggiatura di una fiction. Ma per non lasciare ombre che possono alimentare misteri, nelle prossime ore acquisiranno sia gli atti di un procedimento del 2014 riguardante il ricatto a luci rosse di alcuni religiosi della Bozzola, sia i messaggi audio che Paola Cappa avrebbe scambiato negli ultimi mesi con l’ex agente Francesco Chiesa Soprani.
I carabinieri di Milano faranno approfondimenti anche sulle due ricerche effettuate da Chiara sul Santuario della Bozzola. La prima risale alle 11.06 del 26 luglio, la seconda alle 15.41 del primo agosto, pochi giorni prima del delitto. In entrambi i casi aveva visualizzato e scaricato una foto del Santuario dal pc del lavoro. Il suo interesse per la Bozzola però non è mai emerso fino a oggi e pure l’ex fidanzato Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definitiva, non ne ha mai fatto cenno. Possibile? Cioè, se davvero esiste un’altra verità sulla vicenda legata al Santuario sulla quale aveva messo gli occhi Chiara, come sembra emergere dalle dichiarazioni dell’avvocato di Sempio Massimo Lovati, possibile che Stasi non ne fosse a conoscenza?
SANTUARIO DELLA BOZZOLA - GARLASCO
Non è escluso che gli inquirenti sentano anche gli ex colleghi di lavoro della ventiseienne, che all’epoca in cui è stata uccisa lavorava come impiegata in un’azienda di via Savona a Milano. Tra l’altro, rimanendo all’ambito lavorativo, c’è una compagna d’ufficio che aveva parlato di due cellulari in possesso di Chiara e di presunte amicizie milanesi, vicende di cui non si era trovata traccia nelle indagini successive.
Ma cosa c’è di provato sul Santuario della Bozzola? Gli atti che intendono acquisire gli inquirenti riguardano un processo che ha portato alla condanna per estorsione di due romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie, nei confronti di alcuni religiosi, fra cui don Francesco Vitali detto don Gregorio, allora rettore ed esorcista, ricattato per i rapporti sessuali avuti con loro (gli chiesero 250 mila euro per non divulgare le registrazioni, una parte pagati). Nella sentenza viene riportato l’interrogatorio di don Paolo Scevola, promotore di giustizia diocesano, a Tanasie. Parlano di filmini, di audio, di appuntamenti orgiastici e di denaro.
«Chi partecipa di solito?», chiede don Paolo. «Don Gregorio». «Con più giovani?».
«Ci vanno anche donne, due donne, però io quelle non le ho viste, non ho la prova...
giovani, giovani». «Maggiorenni o minorenni?». «Minorenni no». «Mmh».
(...) Ora lo stesso avvocato dice che ha fatto un sogno: Chiara uccisa perché custodiva un segreto pericoloso sul Santuario. Ma il delitto è del 2007, lo scandalo del 2014.
ANGELA TACCIA CON ANDREA SEMPIO E ALESSANDRO BIASIBETTI
paola e stefania cappa 1
alessandro biasibetti angela taccia andrea sempio
paola e stefania cappa
STEFANIA E PAOLA CAPPA
SANTUARIO DELLA BOZZOLA - GARLASCO