
LA CINA VUOLE STACCARCI LA SPINA? – ALCUNI INGEGNERI AMERICANI HANNO SCOPERTO DEGLI “INTERRUTTORI”, ALL’INTERNO DI COMPONENTI PRODOTTI IN CINA INSTALLATI IN IMPIANTI FOTOVOLTAICI AMERICANI, CHE POTREBBERO INTERROMPERE O “DISTRUGGERE FISICAMENTE” LE RETI ELETTRICHE NEGLI STATI UNITI, REGNO UNITO ED EUROPA – GLI ESPERTI CHE HANNO ANALIZZATO L’HARDWARE HANNO TROVATO DEI DISPOSITIVI DI COMUNICAZIONE NON DICHIARATI ALL’INTERNO DI ALCUNI INVERTER DI POTENZA, COMPONENTI CHIAVE DEI PANNELLI SOLARI, CHE…
Traduzione di un estratto dell’articolo di David Averre per www.dailymail.co.uk
Degli ingegneri hanno scoperto “interruttori di blocco” nascosti all’interno di componenti prodotti in Cina installati in impianti solari americani, alimentando timori che Pechino possa manipolare le forniture di energia o addirittura “distruggere fisicamente” le reti elettriche negli Stati Uniti, Regno Unito ed Europa.
Le autorità del settore energetico stanno ora valutando i rischi derivanti da piccoli dispositivi di comunicazione scoperti all’interno degli inverter di potenza – un componente chiave dei sistemi di energia rinnovabile che li collega alla rete elettrica.
Sebbene gli inverter siano progettati per consentire accessi remoti a fini di aggiornamento e manutenzione, le aziende energetiche che li utilizzano di solito installano firewall per impedire comunicazioni dirette con la Cina.
Ma secondo due fonti sentite da Reuters, esperti statunitensi che hanno analizzato l’hardware collegato alla rete hanno scoperto dispositivi di comunicazione non dichiarati all’interno di alcuni inverter solari, non menzionati nei documenti tecnici. Questi dispositivi potrebbero aggirare i firewall e consentire la disattivazione remota degli inverter o la modifica delle impostazioni, mettendo a rischio la stabilità delle reti, danneggiando le infrastrutture energetiche e provocando blackout su vasta scala, avvertono gli esperti.
«Questo significa, di fatto, che esiste un modo per distruggere fisicamente la rete elettrica», ha dichiarato una delle fonti.
[…] Le due fonti di Reuters non hanno voluto rivelare i nomi dei produttori cinesi coinvolti né quanti dispositivi siano stati trovati in totale. Ma l’esistenza di questi dispositivi non era stata finora divulgata pubblicamente, e il governo degli Stati Uniti non ha ancora confermato ufficialmente le scoperte.
Negli ultimi nove mesi, altri dispositivi non documentati, tra cui ricetrasmittenti cellulari, sono stati rinvenuti in alcune batterie fornite da diversi produttori cinesi, ha detto una delle fonti.
«Sappiamo che la Cina ritiene utile mettere a rischio almeno una parte delle nostre infrastrutture critiche», ha affermato Mike Rogers, ex direttore della National Security Agency (NSA) americana.
«Penso che i cinesi sperino, in parte, che l’uso diffuso di inverter limiti le opzioni a disposizione dell’Occidente per affrontare il problema.»
Interpellato, il Dipartimento dell’Energia USA ha affermato di valutare costantemente i rischi associati alle nuove tecnologie e ha sottolineato le difficoltà nel garantire trasparenza da parte dei produttori sui componenti installati.
«Anche se queste funzionalità potrebbero non avere intenti dannosi, è fondamentale che chi acquista sia pienamente consapevole delle capacità dei prodotti ricevuti», ha detto un portavoce.
Il Dipartimento ha aggiunto che si sta lavorando per colmare le lacune di trasparenza attraverso l’introduzione di strumenti come la Software Bill of Materials — ovvero l’elenco completo dei componenti software — e altre clausole contrattuali.
Un portavoce dell’ambasciata cinese a Washington ha replicato:
«Siamo contrari alla generalizzazione del concetto di sicurezza nazionale e alla distorsione e diffamazione dei risultati raggiunti dalla Cina nelle infrastrutture.»
[…] Il dominio cinese nella produzione di tecnologia per l’energia rinnovabile — in particolare gli inverter — è evidente. Huawei è il più grande fornitore al mondo di inverter, con il 29% delle spedizioni globali nel 2022, seguita dalle aziende cinesi Sungrow e Ginlong Solis, secondo la società di consulenza Wood Mackenzie. Huawei e Sungrow, insieme, avrebbero prodotto oltre la metà degli inverter mondiali nel 2023.
[…] Philipp Schröder, CEO dell’azienda solare tedesca 1Komma5, ha dichiarato che l’influenza cinese sulla rete energetica europea è ormai una seria preoccupazione per la sicurezza.
«Dieci anni fa, se avessi spento gli inverter cinesi, non sarebbe successo nulla di grave alle reti europee. Ma ora la massa critica è molto più ampia. Il dominio cinese sta diventando un problema sempre più grave, a causa della crescente capacità rinnovabile nelle reti occidentali e della possibilità sempre più concreta di un conflitto prolungato e serio tra Cina e Occidente», ha detto a Reuters.