
CHE BEL CLIMA IN RAI! – AL PROCESSO CHE VEDE L’EX CAPOREDATTORE DEL CENTRO DI PRODUZIONE RAI DI TORINO, TARCISIO MAZZEO, IMPUTATO PER STALKING NEI CONFRONTI DEL COLLEGA MICHELE RUGGIERO, HA TESTIMONIATO IL GIORNALISTA PAOLO VOLPATO: “IN RAI C’ERA UN CLIMA DI EMARGINAZIONE, AL PUNTO CHE TRA COLLEGHI SI AVEVA PERSINO TIMORE A PARLARE. UN GIORNO MAZZEO ENTRÒ IN UFFICIO E DISSE: ‘OGNI VOLTA CHE ENTRO QUI MI VIENE VOGLIA DI PRENDERE QUALCUNO A CALCI NEL SEDERE’” – IL CASO DELLO “SCOREGGIA” GATE AL TG1 A ROMA…
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Estratto dell’articolo di Andrea Bucci per www.lastampa.it
«In Rai c’era un clima di emarginazione, al punto che tra colleghi si aveva persino timore a parlare. Il collega Ruggiero aveva subìto una vera e propria spoliazione delle sue competenze politiche».
Lo ha raccontato oggi in aula Paolo Volpato, decano dei giornalisti del centro di produzione Rai, testimone dell’accusa (pm Gianfranco Colace) nel processo che vede imputato l’ex caporedattore centrale Tarcisio Mazzeo (difeso dagli avvocati Marco Ferrero e Andrea Scaglia), accusato di stalking nei confronti del giornalista Michele Ruggiero, oggi in pensione.
[...] Volpato ha descritto il clima che si respirava in redazione durante la direzione Mazzeo, parlando anche di una personale esperienza di demansionamento. «Dopo 35 anni mi furono tolti alcuni servizi di cronaca giudiziaria, altri non andarono mai in onda», ha dichiarato Volpato, sottolineando come l’atteggiamento nei confronti di Ruggiero fosse ancora più duro rispetto a quello riservato ad altri colleghi.
Per rendere l’idea del clima teso all’interno della redazione, Volpato ha riportato un episodio: «Un giorno Mazzeo entrò in ufficio e disse: “Ogni volta che entro qui mi viene voglia di prendere qualcuno a calci nel sedere”.
In quel momento eravamo presenti io e Giuliano Curti (quest’ultimo, però, riferisce a La Stampa di non ricordare l’episodio, ndr). Si sedette a fianco a Curti e la frase era rivolta a chi era presente in redazione. Ma in quel frangente c’ero solamente io. Lo guardai, ma non risposi».