
LA CLINICA DOVE È MORTA LA 47ENNE ANA SERGIA ALCIVAR CHENCHE ERA UN CENTRO CHIRURGICO “FANTASMA”: NELLO STUDIO NON C’ERA NEMMENO UN DEFIBRILLATORE – LA STRUTTURA ERA STATA GIÀ OGGETTO DI VERIFICHE DI PROCURA E NAS, CHE AVEVANO APERTO VARI PROCEDIMENTI CONTRO IL “MEDICO” JOSÉ GREGORIO LIZARRAGA PICCIOTTI. E ALLORA PERCHÉ LA CLINICA NON È STATA CHIUSA E IMPEDITO L'ENNESIMO DECESSO?
ROMA: MORTA DOPO LIPOSUZIONE, IN STUDIO MANCAVA DEFIBRILLATORE =
(Adnkronos) - Era un centro chirurgico 'fantasma' quello in cui operava José Gregorio Lizarraga Picciotti, 65enne peruviano, indagato per omicidio colposo insieme con un anestesista e un'infermiera per la morte di una donna ecuadoriana di 47 anni, sottoposta a liposuzione sabato scorso e deceduta in ospedale dopo essersi sentita male durante l'intervento.
Quando sul posto sono arrivati i poliziotti che indagano sul caso, nella struttura, realizzata in un appartamento, mancava tutto: non c'erano archivi né documentazione e cartella clinica della paziente e mancava qualsiasi strumentazione per un intervento di primo soccorso, tra cui il defibrillatore.
Il centro estetico era stato già oggetto di verifiche da parte della procura e del Nas che avevano portato all'apertura di procedimenti e Picciotti era stato anche condannato in primo grado nel 2013 per lesioni dopo la denuncia di una paziente ma l'accusa è poi finita in prescrizione nel 2015 durante il processo di Appello. Intanto gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari del chirurgo e degli altri due indagati allo scopo di analizzare le comunicazioni intercorse sabato scorso con la vittima
emini gercaliu
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