
GARLASCO, UN ENIGMA NELL’ENIGMA – “GENTE” HA DECRIPTATO LA MISTERIOSA FRASE POSTATA SU FACEBOOK DA MICHELE BERTANI, L’AMICO DI ANDREA SEMPIO, POCO PRIMA DI SUICIDARSI, NEL 2016 – DOPO LA CONDANNA DEFINITIVA DI ALBERTO STASI, BERTANI POSTO’ I VERSI DI UNA CANZONE DEI CLUB DOGO CON ALCUNE LETTERE IN MAIUSCOLO: "LA VERITÀ STA NELLE COSE CHE NESSUNO SA!” –TENENDO SOLO LE MINUSCOLE, ESCE FUORI UNA FRASE CHE IN EBRAICO RECITA: “C'ERA UNA RAGAZZA LÌ CHE SAPEVA”. E SU FACEBOOK BERTANI AUSAVA COME NICKNAME “MEM HE SHIN”, CHE NELLA MISTICA EBRAICA RICHIAMA IL QUINTO NOME DI DIO – L’IPOTESI CHE L’AUTO NERA DEL RAGAZZO FOSSE PARCHEGGIATA VICINO A CASA POGGI IL GIORNO DEL DELITTO…
Anticipazione da “Gente”
L’enigmatica frase postata su Facebook poco prima di morire da Michele Bertani (l’amico di Andrea Sempio suicidatosi nel 2016) è stata decrittata. Lo scrive il settimanale Gente in edicola da giovedì 12 giugno.
A due settimane dalla condanna definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi, Bertani aveva pubblicato una strofa di una canzone dei Club Dogo: "La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà”.
Eliminando le lettere maiuscole, le lettere minuscole rimaste, "a eria' ta elle oe he euno sa", trasmutate nell'alfabeto ebraico, formano la frase che tradotta in italiano recita: "C'era una ragazza lì che sapeva". Su Facebook Bertani è Mem He Shin, un nickname che, nella mistica ebraica e nella Cabala, richiama il Quinto nome di Dio.
Il settimanale Gente rivela anche che Bertani, nel 2007, avrebbe avuto a disposizione un’automobile nera simile a quella vista da un testimone il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi. Tra le foto postate da Bertani su Facebook compare lui stesso appoggiato a una macchina nera, una Golf immatricolata nel 2004 che Bertani avrebbe avuto a disposizione da patentato.
post facebook di michele bertani
Di una macchina nera parcheggiata la mattina del delitto vicino casa Poggi c'è traccia nei verbali. Ne parla Marco Muschitta, il testimone, all’epoca considerato inattendibile, il quale a verbale sostenne tra l’altro che "entrato in via Pascoli ho visto una macchina in sosta sulla sinistra, macchina di cui non ricordo il modello, di colore scuro (vale a dire nera, o grigio scuro o blu).
Se non sbaglio la macchina era in sosta in un piccolo spiazzo che c'è sulla sinistra proprio per parcheggiare le auto. L'auto era parallela alla strada, mi sembra che il muso fosse rivolto verso via Pavia. L'auto era una media, non piccola né grossa. Non ho visto persone". Muschitta ritrattò tutto, il giorno stesso, ma a lungo si è parlato erroneamente di un Suv, mentre probabilmente si trattava della vettura ritratta nella foto di Bertani.