
“L’HO FATTO PER GAZA” – ELIAS RODRIGUEZ, L’UOMO CHE HA UCCISO DUE DIPENDENTI DELL’AMBASCIATA ISRAELIANA A WASHINGTON, SUBITO DOPO L’ATTACCO HA PARLATO CON UNA DONNA, HA TIRATO FUORI UNA KEFIAH ROSSA E HA SPIEGATO, URLANDO, DI AVER AGITO IN RISPOSTA ALLA GUERRA NELLA STRISCIA DI GAZA – AVEVA PARTECIPATO A MARCE PRO-PAL E SUI SOCIAL DENUNCIAVA LE “ATROCITÀ DI ISRAELE”, ATTACCANDO IL GOVERNO AMERICANO PER AVER “SCROLLATO LE SPALLE E CRIMINALIZZATO L’OPINIONE PUBBLICA” – NELLA CASA DEL KILLER, A CHICAGO, SONO STATI TROVATI…
IL KILLER DI WASHINGTON HA DETTO: 'L'HO FATTO PER GAZA'
(ANSA) - "L'ho fatto per Gaza". Lo avrebbe detto l'uomo che ha ucciso due impiegati dell'ambasciata israeliana a Washington dopo aver compiuto il suo attacco, secondo quanto raccontato da un testimone alla tv britannica Sky news.
Katie Kalisher, una designer di gioielli di 29 anni, non solo ha assistito all'attentato ma anche parlato con il killer, Elias Rodriguez subito dopo. "E' entrato un uomo. Sembrava davvero angosciato e la gente gli parlava e cercava di calmarlo", ha raccontato.
"Alla fine, è venuto da me e gli abbiamo chiesto: 'Hai bisogno d'acqua?', 'Stai bene?'". La testimone ha raccontato che il killer le ha chiesto in che tipo di museo si trovasse e quando lei ha risposto lui ha detto: "Pensi che sia per questo che l'hanno fatto?". Poi ha tirato fuori una kefiah rossa e ha urlato: "L'ho fatto per Gaza".
ATTENTATO WASHINGTON, FBI NELLA CASA DEL KILLER A CHICAGO
(ANSA) - Gli agenti e artificieri dell'Fbi stanno perquisendo la a Chicago di Elias Rodriguez, l'uomo che ha ucciso due dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington. Lo riporta il New York Times. Il palazzo del killer si trova ad Albany Park, uno dei quartieri etnicamente più eterogenei della città che un tempo ospitava immigrati ebrei.
Sulla finestra dell'appartamento ci sono due poster: uno con su scritto 'Giustizia per Wadea', il bambino palestinese americano di 6 anni ucciso a Chicago due anni fa; sull'altro 'Tikkun Olam significa Palestina libera', laddove Tikkun Olam è un'espressione ebraica per dire 'curare il mondo'.
KILLER DI WASHINGTON SUI SOCIAL DENUNCIAVA 'ATROCITÀ DI ISRAELE'
(ANSA) - Il killer di Washington poco prima di colpire e uccidere due impiegati dell'ambasciata israeliana ha postato una lunga lettera in cui ha criticato Israele per le "atrocità al di là di ogni descrizione" commesse contro i palestinesi. La missiva, datata 20 maggio e riportata da alcuni media americani, descrive lo stato d'animo di Elias Rodriguez.
yaron lischinsky sarah milgrim
"Dopo alcuni mesi di rapido aumento del numero delle vittime, Israele ha annullato la capacità di continuare a contare i morti.
L'opinione pubblica si è rivoltata contro lo stato di apartheid genocida, e il governo americano ha semplicemente scrollato le spalle, facendo a meno dell'opinione pubblica, criminalizzandola dove può, soffocandola con blande rassicurazioni sul fatto che sta facendo tutto il possibile per contenere Israele laddove non può criminalizzare del tutto la protesta", ha scritto Rodriguez
USA: KILLER WASHINGTON AVEVA PARTECIPATO A MARCIA PRO PALESTINA
(LaPresse) - Elias Rodriguez, il presunto autore dell'uccisione a Washington di due membri dello staff dell'ambasciata israeliana, aveva preso parte in passato a proteste pro palestinesi e lavorava per un'organizzazione nonprofit impegnata nel settore della sanità. E' quanto emerge dal suo profilo online. Nato e cresciuto a Chicago, il trentenne si era laureato in Inglese alla University of Illinois Chicago. L'uomo aveva postato su X un video di una marcia pro palestinese che si era tenuta a Chicago nel marzo 2023.
L'ATTENTATO AL MUSEO EBRAICO, CHI ERANO LE DUE VITTIME: STAVANO PER SPOSARSI
Estratto da https://www.rainews.it/
Era in procinto di chiederla in moglie, ma non ha fatto in tempo a darle l'anello di fidanzamento che aveva comprato solo pochi giorni fa e che le avrebbe donato in un viaggio a Gerusalemme: Yaron Lischinsky è una delle due vittime della sparatoria che alle 21 di ieri sera, ora locale di Washington, sono state uccise di fronte al Capitol Jewish Museum della città, dopo un evento ufficiale.
Lischinsky, israeliano di 28 anni, diplomatico di carriera, lavorava nel dipartimento politico dell'ambasciata israeliana e aveva anche la cittadinanza tedesca. […]
Anche la futura promessa sposa, Sarah Lynn Milgrim, 25 anni, era […] impegnata nel dialogo tra Israele e Palestina. Freddata anche lei dai colpi di pistola esplosi da Elias Rodriguez, dopo che la coppia aveva partecipato al cocktail serale per giovani professionisti ebrei, promosso all'interno del museo. La ragazza era a sua volta impiegata nel dipartimento di diplomazia pubblica dell'ambasciata. […]
sarah milgrim
WASHINGTON SPARATORIA Capital Jewish Museum
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WASHINGTON SPARATORIA Capital Jewish Museum
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