
SOSPETTI, VELENI E DIFFAMAZIONI INTORNO AL CASO GARLASCO – DUE GIORNALISTI DE “LE IENE”, RICCARDO FESTINESE E ALESSANDRO DE GIUSEPPE, SONO STATI CONDANNATI PER DIFFAMAZIONE AGGRAVATA NEI CONFRONTI DI STEFANIA CAPPA, UNA DELLE DUE GEMELLE CUGINE DI CHIARA POGGI – DOVRANNO RISARCIRE LA DONNA CON 10MILA EURO E PAGARE UNA MULTA DI 500 EURO CIASCUNO A CAUSA DI ALCUNE INSINUAZIONI RIGUARDO A “UN COINVOLGIMENTO” DELLA CAPPA NEL DELITTO DI GARLASCO – UN SERVIZIO DEL PROGRAMMA MEDIASET AVEVA DATO CREDITO AL RACCONTO DEL TESTIMONE MARCO MUSCHITTA, NONOSTANTE...
Estratto dell’articolo di Ugo Milano per www.open.online
Nel giallo di Garlasco, clamorosamente riaperto e nel quale risulta indagato per omicidio volontario Andrea Sempio, al momento conta solo la verità giudiziaria. Alberto Stasi, l’allora fidanzato della vittima Chiara Poggi, è stato condannato in via definitiva a sedici anni.
Tutti gli altri, fino a prova contraria, con la morte della 26enne non hanno nulla a che fare. Proprio per alcune insinuazioni riguardo a «un coinvolgimento nell’omicidio» di Stefania Cappa, cugina di Poggi, le «Iene» Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese – scrive l’Ansa – sono stati condannati con l’accusa di diffamazione aggravata.
I due dovranno pagare una multa di 500 euro e risarcire la donna con 10mila euro.
È la sentenza, pubblicata il 29 aprile, del tribunale monocratico della terza sezione penale del tribunale di Milano. Sotto la lente degli inquirenti il programma Speciale Le Iene, delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi, andato in onda il 24 maggio 2022.
Secondo i pm, durante il maxi speciale da oltre due ore e mezza la trasmissione di Mediaset aveva dato eccessivo credito al racconto del testimone Marco Demontis Muschitta, senza curarsi delle numerose sentenze che lo avevano definito completamente inattendibile.
Per questo Riccardo Festinese, in quanto autore, e Alessandro De Giuseppe, in quanto conduttore, sono stati condannati per aver «offeso la reputazione» di Stefania Cappa.
Muschitta, ex tecnico della ditta Servizi Ambientali Spa, si era recato dai carabinieri il 29 settembre 2007, un mese e mezzo dopo il delitto avvenuto in via Pascoli la mattina del 13 agosto dello stesso anno.
Alle forze dell’ordine aveva raccontato di aver visto una «ragazza bionda con i capelli a caschetto e gli occhiali da sole» che si allontanava in bicicletta a zig zag tenendo in mano un oggetto «tipo da camino con in testa una pigna».
Aveva poi aggiunto che quella ragazza «somigliava molto a Stefania Cappa», una delle due cugine della vittima Chiara Poggi. Poco dopo, però, lo stesso Muschitta aveva ritrattato le sue dichiarazioni ed era stato processato – e poi assolto – per calunnia.
Anzi, nel 2011 il presunto testimone aveva anche scritto una «lettera di scuse» diretta alla famiglia Cappa in cui ribadiva il suo «profondo disagio» per aver trascinato in mezzo alle indagini sull’omicidio la giovane e i suoi parenti più stretti raccontando un episodio inventato.
Della ritrattazione, però, secondo il giudice milanese ci sarebbe una traccia troppo esigua nello speciale delle Iene. Anzi, le parole di Muschitta sarebbero state «accreditate» perché ritenute «confermate da intercettazioni e altre deposizioni».
Senza dunque tenere mai conto del fatto che quelle stesse dichiarazioni «erano state ritenute inutilizzabili dagli inquirenti e dai giudici». In particolare, sia dal gup di Pavia che assolse Stasi nel primo processo sia dal tribunale di Vigevano che nel 2011, pur assolvendo Muschitta dall’accusa di calunnia, aveva bollato le sue parole come «senza alcuna serietà». [...]
alessandro de giuseppe - le iene