
“GLI PIACE LA TACHIPIRINA, NON METTO PIÙ LA MANITOBA, L’ALBANESE HA FATTO UNA RIGA E MI HA DETTO CHE ERA BUONA” – GLI AFFARI DI CLAUDIO AGOSTINI, IMPRENDITORE DI ANDALO, IN PROVINCIA DI TRENTO, ARRESTATO PER SPACCIO E RICICLAGGIO – NELLE INTERCETTAZIONI, IL 70ENNE PARLA CON MICHELE MATERA, RITENUTO UN INTERMEDIARIO E UN ORGANIZZATORE DEL TRAFFICO DI DROGA, DI TAGLIARE LA COCAINA CON FARINA E TACHIPIRINA – IN ALCUNI CASI I DUE PARLANO IN MODO CRIPTICO, ALTRE VOLTE...
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UNA PIZZA CON UNA \'FARINA\' SPECIALE - AD ANDALO, IN TRENTINO, LA COCAINA VENIVA PORTATA A DOMICILIO.
Estratto dell’articolo di Dafne Roat per www.corriere.it
Cinquantacinque euro per una dose. «Con lui faccio mischiato, mischiato, hai capito? (il riferimento è alla cocaina tagliata)». E ancora: «Ho visto che gli piace la Tachipirina, non metto più la Manitoba, metto la tachipirina.. l’ho venduta all’albanese... ha fatto una riga e mi ha detto che era buona».
LE INTERCETTAZIONI
Un’affare, secondo Michele Matera: «Ne spendo 480 e ne prendo 1.250». È il 28 gennaio 2024, Claudio Agostini, il noto imprenditore di Andalo, indicato quale presunto capo dell’organizzazione svelata nell’inchiesta «Sciabolata» della guardia di finanza, che ha portato a 22 arresti e oltre 70 indagati, parla con Michele Matera, ritenuto dagli investigatori un intermediario e un organizzatore del traffico illecito di sostanze stupefacenti.
[…] In alcuni casi i due parlano in modo criptico — «prepara le piastrelle così le tagliamo», dicevano — altre volte avrebbero «dimenticato» la prudenza e si sarebbero lasciati andare a conversazioni più dirette e chiare, arrivando a quantificare anche la pena in caso di arresto: «Due anni, se lo fermano». In altre conversazioni sono più prudenti e così il fornitore diventa «un rappresentate di colori» e per indicare la cocaina vengono usati i termini più fantasiosi: il «caffé» e la «cioccolata».[…]
alberto agostini. con il padre claudio
IL LINGUAGGIO IN CODICE PER PARLARE DELLA DROGA
[…] Secondo quanto ricostruito dagli investigatori Claudio Agostini talvolta era un po’ troppo disinvolto, o forse «spregiudicato», come viene definito dagli inquirenti, tanto che in una conversazione, intercettata, parla apertamente di spaccio: «Avere in macchina la bamba mi sta facendo venire voglia di venderla». Una disinvoltura che aveva preoccupato i figli Alessio e Gabriele che lo avevano un po’ messo in guardia il papà: «I carabinieri sanno tutto... tutte le tue bustine le trovano in bagno».
IL GIRO D'AFFARI
L’inchiesta ha svelato un giro di droga importante e le cifre, calcolate dagli investigatori, rendono l’idea del giro d’affari della presunta organizzazione criminale specializzata nel traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro. La guardia di finanza ha stimato in un lasso di tempo di circa un anno, dal 2023 al 2024, un profitto di circa 440mila euro, solo Agostini si sarebbe intascato circa 380mila euro. Soldi che sarebbero stati poi investiti nelle diverse attività e speculazioni immobiliari, in questo modo, secondo l’accusa, la famiglia Agostini sarebbe riuscita ad ampliare il suo piccolo impero, acquisendo nuove attività.
GLI INVESTIMENTI
Il fiore all’occhiello doveva essere il Grand Hotel Imperial di Levico, di proprietà di Patrimonio del Trentino spa, il braccio operativo immobiliare della Provincia, sulla quale gli Agostini avevano messo gli occhi. Per il figlio dell’imprenditore, Alessio, era fondamentale il rapporto con l’ex presidente Andrea Villotti. «Mi stima come un fratello», avrebbe detto di lui. «Michelone è dalla mia parte», avrebbe precisato riferendosi a Michele Maistri, direttore generale della società pubblica. Contatti veri o millantati che gli Agostini speravano di poter usare per acquisire il Grand Hotel. […]
alberto agostini.
la famiglia agostini alberto, claudio e gabriele