
"NON POSSO NASCONDERE IL DOLORE E L'AMAREZZA, MA BRUSCA È LIBERO GRAZIE ALLA LEGGE VOLUTA DA GIOVANNI" - MARIA FALCONE, SORELLA DEL MAGISTRATO SICILIANO, COMMENTA LA LIBERAZIONE DELL'UOMO CHE INNESCÒ L'ESPLOSIONE DI CAPACI E CHE SCIOLSE NELL'ACIDO UN BAMBINO - BRUSCA, DOPO AVER SCONTATO 25 ANNI DI CARCERE, È USCITO GRAZIE A UNO SCONTO DI PENA RICEVUTO IN QUANTO COLLABORATORE DI GIUSTIZIA - MARIA FALCONE: "LE SUE CONFESSIONI HANNO CONTRIBUITO ALL'ARRESTO DI NUMEROSI MAFIOSI E ALLA CONFISCA DI BENI ILLECITI"
(ANSA) - PALERMO, 05 GIU - "Come cittadina e come sorella, non posso nascondere il dolore e la profonda amarezza che questo momento inevitabilmente riapre. Ma come donna delle Istituzioni sento anche il dovere di affermare con forza che questa è la legge. Una legge, quella sui collaboratori di giustizia, voluta da Giovanni, e ritenuta indispensabile per scardinare le organizzazioni mafiose dall'interno".
Lo ha detto Maria Falcone sorella di Giovanni Falcone, ricordando che Brusca "ha beneficiato di questa normativa, ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia che ha avuto un impatto significativo sulla lotta contro Cosa Nostra".
"Le confessioni di Brusca - ha ricordato Maria Falcone - hanno contribuito all'arresto di numerosi mafiosi e alla confisca di beni illeciti. Tuttavia non si può ignorare che la sua collaborazione non è stata, su ogni fronte, pienamente esaustiva. In particolare, rimane tuttora un'area nebulosa quella riguardante i beni a lui riconducibili, per i quali la magistratura ha il dovere di continuare a indagare e chiarire ogni dubbio: colpire i mafiosi nei loro interessi economici è la pena più dura, privarli del denaro è ciò che li annienta davvero".
"Il mio giudizio personale, come sorella di Giovanni Falcone - ha sottolineato - oggi rimane distinto da quello istituzionale. Brusca è autore di crimini orrendi, come il rapimento e l'uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito, che fu tenuto prigioniero per 779 giorni e poi strangolato e sciolto nell'acido e non trovo parole per esprimere il mio dolore e rabbia personale che altrettanto e ancora più grande sarà da chi ha subito questi orrori. Ma proprio per questo, oggi rinnovo il mio impegno, e quello della Fondazione che porta il nome di Giovanni, a continuare a lavorare per il rispetto della legge, fondamento della nostra democrazia".
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