
"FIGLIA DI PUTTANA, TI AMMAZZERÒ" - UN 41ENNE DI ROMA MINACCIAVA LA MOGLIE, ACCUSANDOLA DI ESSERE POSSEDUTA DAL DEMONIO, E LE SPRUZZAVA ADDOSSO ACQUA SANTA - L'UOMO VIOLENTAVA LA CONSORTE (LA SUA SCUSA ERA "HO DEI BISOGNI FISIOLOGICI"), LA MORDEVA E LE TIRAVA CONTRO DEGLI OGGETTI - DAVANTI ALLA LORO FIGLIA, IL 41ENNE URLAVA: "NON SAI FARE LA MADRE"
Estratto dell’articolo di Teresa Fallavollita per www.repubblica.it
Andava in giro di notte tra le stanze spruzzando acqua santa addosso alla moglie, a suo dire posseduta dal diavolo. E poi le botte, morsi, oggetti tirati addosso: la donna per anni aveva dovuto abbassare la testa e rinunciare a qualsiasi forma di libertà.
Ogni spostamento, ogni messaggio passava sotto l’occhio del marito, che controllava anche lo stipendio e i conti di lei. E poi le violenze sessuali: «Ho dei bisogni fisiologici», la spiegazione dell’uomo, prima di abusare della moglie in diverse occasioni.
O almeno è questa la ricostruzione dei pm che hanno iniziato a indagare dopo la denuncia di una 37enne di Roma, assistita dall’avvocato Mario Vincenzo Belcastro: a processo l’ex marito, 41 anni, chiamato a rispondere davanti ai giudici di piazzale Clodio dei reati di maltrattamenti in famiglia e stupro. Sono almeno quattro gli anni di “sofferenze fisiche e morali” ricostruiti dalla procura.
Dal 2018 la donna, impiegata in una società che si occupa di agricoltura come il marito, è costantemente bersagliata dall’uomo. Insulti e minacce sono all’ordine del giorno. «Non sai fare la madre», le urla anche davanti alla figlia piccola. E poi la gelosia: l’uomo è ossessivo, pretende che lei gli comunichi dove si trova passo dopo passo, chi incontra. Con chi parla.
«Figlia di p.....a! Ti ammazzerò». Le mani intorno al collo, sempre più strette. È soltanto uno degli episodi contestati dalla procura nei confronti di un uomo che avrebbe «costretto la moglie e i figli a vivere in un clima di terrore».
Minacce, botte e vessazioni sarebbero state la quotidianità tra le mura di quella casa, per quasi venti anni. Fino ai presunti abusi fisici nei confronti della figlia, che al tempo aveva appena 6 anni. Questa la versione del pubblico ministero, che ieri ha chiesto per l’uomo, un 50enne originario delle Filippine, una condanna a sei anni di reclusione per i reati di maltrattamenti e violenza sessuale. Richieste anche le aggravanti per condotte reiterate, aver commesso i fatti in stato di ubriachezza e nei confronti di vittime che non avevano compiuto neanche dieci anni. [...]
All’ordine del giorno anche insulti e minacce di morte, così come gli episodi di strangolamento «stringendo la presa nel tentativo di soffocarla». Con la nascita dei figli, continua la ricostruzione del pm, la situazione non sarebbe migliorata. Anzi, a farne le spese sarebbero stati persino i piccoli. In particolare la bambina: l’imputato «l’avrebbe strattonata con violenza, scaraventandola contro i mobili di casa o contro le pareti, prendendola per i capelli e scuotendola con forza». [...]
Liti quotidiane e percosse per futili motivi, la rabbia sfogata anche su oggetti e soprammobili: di «condizioni di vita penose per la moglie e per i figli» che vivevano «nel fondato timore di subire gravi conseguenze fisiche» ha parlato l’accusa, che ieri in aula ha chiesto per il 50enne una condanna a sei anni di reclusione.
E non solo: periodicamente le sequestra il cellulare per scorrere rubrica e messaggi. Controllo che si estende anche sui guadagni di lei: versati sul conto comune, la moglie non ha alcuna voce in capitolo su come spenderli. Non solo, continua il racconto della vittima, l’imputato le nasconde pure i documenti, tanto che lei deve rivolgersi a lui anche solo per andare a votare.
Questa la versione dell’accusa, che ha raccolto la testimonianza della donna che, dopo l’ennesimo episodio, nel 2022 ha deciso di lasciare l’uomo. E proprio parlando con gli avvocat sarebbe emerso l’incubo domestico vissuto tra le mura di casa. E la scelta di denunciare. Dal racconto emergono poi le presunte, numerose violenze sessuali: “Più volte la svegliava di notte accusandola di ‘non saper fare la moglie’ perché non riusciva ad avere rapporti sessuali”, si legge nelle carte. E ancora: «Lo devi fare per dimostrarmi che sono il tuo unico uomo». [...]