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mohamed naceur saadi uccide l'ex moglie bent rejab kedim e si suicida

L'ENNESIMA MORTE CHE SI POTEVA EVITARE – A UDINE UN TUNISINO 58ENNE HA AMMAZZATO A COLTELLATE L’EX MOGLIE 46ENNE: DOPO L’OMICIDIO L’UOMO, AI DOMICILIARI COL BRACCIALETTO ELETTRONICO PER MALTRATTAMENTI SULLA VITTIMA, SI È LANCIATO CON L’AUTO SOTTO A UNA BETONIERA E SI È AMMAZZATO – L’ASSASSINO HA APPROFITTATO DELLE DUE ORE DI PERMESSO CHE GLI VENIVANO CONCESSE IL MARTEDÌ E IL GIOVEDÌ PER RAGGIUNGERE L’EX COMPAGNA: È DA CHIARIRE SE IL BRACCIALETTO DOVESSE RESTARE ACCESSO...

Estratto dell’articolo di Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”

 

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Erano divorziati. Lei viveva a Udine, lui a Monfalcone. Una separazione dovuta ai continui maltrattamenti inflitti all’ex moglie dal marito (entrambi tunisini) condannato a 5 anni per violenze. Inizialmente in carcere, poi ai domiciliari. Con il braccialetto elettronico.

 

Ieri mattina, approfittando di un permesso di due ore, Mohamed Naceur Saadi, 58 anni, ha raggiunto l’ex compagna, Samia Bent Rejab Kedim, 46, a casa e l’ha uccisa.

Accoltellandola. L’uomo poi è risalito sulla sua auto dirigendosi fuori città. A un tratto, in quella fuga, ha incrociato una betoniera proveniente in senso opposto. C’è stato un frontale.

 

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Saadi è finito sotto il pesante mezzo ed è morto schiacciato. Sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata e il procuratore di Udine Massimo Lia, che ha affidato l’inchiesta al pm Luca Olivotto, non esclude l’ipotesi che l’uomo si sia tolto la vita. «Mi ha puntato», ha detto il camionista.

Ancora da ricostruire lo scenario che lo ha visto arrivare a casa della ex moglie, alla quale non poteva avvicinarsi.

 

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Gli investigatori della Squadra mobile si stanno concentrando sul braccialetto. C’è da capire se con quel permesso straordinario — consentito due volte a settimana, il martedì e giovedì, per la spesa e le visite mediche — il localizzatore, collegato alle sale operative, dovesse restare acceso o potesse essere spento. Alle 11, il bracciale avrebbe segnalato il mancato rientro a casa, facendo scattare l’allarme. Ma a quell’ora Saadi era già morto sotto la betoniera.

 

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Quando l’uomo ha raggiunto l’ex compagna, a casa non c’era nessuno. La coppia aveva tre figli, due ragazze maggiorenni e un terzo, 15enne. Tutti in qualche modo vessati dall’uomo che dopo il divorzio, risalente a diversi anni fa, aveva comunque l’abitudine di raggiungere la famiglia, intimorendo Samia e facendo lo stesso soprattutto con le ragazze. Esplosioni di rabbia durante le quali costringeva moglie e ragazze a chiudersi in una stanza. All’ennesimo sopruso, Samia ha trovato il coraggio di opporsi, chiedendo la separazione. […]

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