
GOODBYE, AMERICA! – NEGLI STATI UNITI E' INIZIATO L’ESODO DAGLI ATENEI, PRESI DI MIRA DALLA CROCIATA DI TRUMP – LA DESTINAZIONE PREFERITA DEGLI STUDENTI È LA GRAN BRETAGNA, DOVE LE DOMANDE DI ISCRIZIONE DA PARTE DI GIOVANI AMERICANI SONO CRESCIUTE DEL 12% - ANCHE HONG KONG STA CERCANDO DI INTERCETTARE GLI ALUNNI IN FUGA: LA PRESTIGIOSA UNIVERSITÀ DI SCIENZA E TECNOLOGIA HA OFFERTO AGLI STUDENTI DI HARVARD POSTI INCONDIZIONATI, PROCEDURE DI AMMISSIONE SEMPLIFICATE E SOSTEGNO ACCADEMICO – IN EUROPA INVECE…
Estratto dell'articolo di Luigi Ippolito e Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
L’esodo dalle università americane è già partito, con gli studenti in fuga verso lidi più ospitali a causa degli attacchi di Donald Trump alle istituzioni accademiche made in Usa e più in generale del clima politico pesante Oltreoceano. […] Trump è arrivato a chiedere a Harvard i nomi degli studenti stranieri e i Paesi di provenienza. Una «schedatura» che segue il bando contro i giovani arrivati dall’estero e che non farà che ingrossare le file di chi ha intenzione di riparare altrove.
GRAN BRETAGNA
La prima destinazione è […] in Gran Bretagna, per ovvie ragioni culturali a linguistiche. Per il prossimo anno accademico 2025-26, le domande di iscrizione da parte di giovani americani nelle università britanniche sono cresciute del 12% rispetto all’anno precedente, passando da 5.980 a 6.680. Ma molti altri sono intenzionati a seguirne l’esempio: le agenzie specializzate nell’aiutare gli studenti stranieri a entrare negli atenei britannici riferiscono che le domande provenienti dagli Usa sono raddoppiate da gennaio.
Oltre alla fuga da Trump, giocano anche altri fattori, come le rette più basse e un processo di ammissione meno competitivo rispetto agli atenei d’élite americani. […]
L’università preferita dagli americani è in ogni caso St Andrews — dove hanno studiato William e Kate — che vede quasi il 20% degli iscritti provenire dagli States. Ma non sono soltanto studenti: l’afflusso di «profughi politici» dall’America di Trump ha visto le richieste di cittadinanza britannica raddoppiate rispetto a tre anni fa. […]
HONG KONG
C’è anche chi si sta muovendo attivamente per intercettare gli studenti in fuga dall’America, come la città cinese a statuto speciale: la ministra per l’Educazione di Hong Kong ha chiesto ai propri atenei di facilitare l’arrivo di studenti stranieri colpiti dal bando trumpiano. E così la prestigiosa Università di Scienza e Tecnologia ha offerto agli studenti di Harvard posti incondizionati, procedure di ammissione semplificate e sostegno accademico...
FRANCIA E UE
Il presidente Emmanuel Macron è stato pronto a cogliere l’occasione delle politiche di Trump per proporre la Francia e l’Unione europea come un’alternativa attraente, soprattutto per i ricercatori. L’iniziativa «Choose France for Science», lanciata lo scorso 5 maggio a fianco della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, punta ad attirare in Francia — «e in Europa», ha aggiunto Macron tra qualche polemica — scienziati e ricercatori da tutto il mondo.
[…] In realtà per gli studenti extra-europei le cose non sono così facili. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le restrizioni per gli studenti francofoni, in arrivo specialmente dall’Africa. […] Nel 2023-2024 circa 430 mila stranieri erano iscritti nell’istruzione superiore francese, un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, inferiore però a quello registrato da altri Paesi europei. Secondo le cifre di Eurostat, sono 1,66 milioni gli stranieri che studiano nelle università Ue. La Germania è il Paese che ne attira di più, con il 23,3% del totale, la Francia il 16% e i Paesi Bassi il 10%. L’Italia è ferma al 4%.
CANADA
Anche il Canada sta cercando di differenziarsi dagli Stati Uniti. Ma, come la Francia, deve scontare una politica restrittiva lanciata qualche anno fa. A Vancouver, l’università della British Columbia ha registrato un aumento del 27% delle domande di iscrizione di cittadini americani, ma non è chiaro quante potranno essere soddisfatte perché dal 2023 il Canada ha ridotto il numero di permessi di studio per gli studenti stranieri. Il governo di Ottawa ne rilascerà solo 437 mila quest’anno, con una riduzione del 10% rispetto al 2024. Gli studenti stranieri sono considerati corresponsabili della crisi degli alloggi.