mark rutte giorgia meloni - 3

PER DIFENDERSI, BISOGNA APRIRE IL PORTAFOGLI – IL SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, CHIEDE AI PAESI MEMBRI DI AUMENTARE LA SPESA PER LA DIFESA AL 5% DEL PIL. DOPO ANNI IN CUI L’EUROPA È PASCIUTA SOTTO L’OMBRELLONE AMERICANO, TRUMP VUOLE DARE UN TAGLIO ALLA PRESENZA STATUNITENSE NEL VECCHIO CONTINENTE. SE NON AUMENTA LA SPESA, RESTEREMO IN BALIA DI PUTIN – PROBLEMA: L’ITALIA HA FATTO UNA FATICA ENORME A RAGGIUNGERE IL 2%. COME FARÀ A TROVARE ALTRE DECINE DI MILIARDI?

mark rutte con guido crosetto

RUTTE, 'AUMENTO DELLA SPESA SARÀ TEMA CHIAVE ALL'AJA'

(ANSA) - "Oggi abbiamo affrontato in profondità alcune della questioni chiave per il vertice dell'Aja, tra cui aumentare la spesa nella difesa, che è un tema chiave, sarà uno dei risultati chiave del summit".

 

Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte al termine della ministeriale. "Ci deve essere un percorso credibile per gli obiettivi che concorderemo all'Aja, sia sulla difesa classica che sulla sicurezza in generale".

 

PAESI BASSI, 'ZELENSKY È IL BENVENUTO AL VERTICE NATO DELL'AJA'

(ANSA) - Il messaggio "dai Paesi Bassi è molto chiaro: Zelensky è sempre il benvenuto all'Aja e al vertice della Nato" che si terrà a giugno. Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp, a margine della ministeriale informale della Nato ad Antalya, rispondendo a una domanda sulle riserve degli Stati Uniti sulla presenza del leader ucraino, emerse da fonti dell'Alleanza.

 

MARK RUTTE CON VOLODYMYR ZELENSKY A ODESSA

"Sarà il segretario generale della Nato, Mark Rutte, a decidere chi riceverà l'invito al vertice", ha precisato Veldkamp, senza specificare se l'Olanda interverrà direttamente nel caso in cui l'invito non dovesse essere esteso a Zelensky, ad esempio chiedendo al presidente ucraino di partecipare alla cena dei leader con il re d'Olanda, Guglielmo Alessandro.

 

MEDIA, LETTERA RUTTE CHIEDE AGLI ALLEATI IL 5% PIL IN DIFESA

 (ANSA) - Il segretario generale della Nato Mark Rutte chiede ai partner della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5 per cento del rispettivo Pil, assecondando la linea di Donald Trump. È quello che si legge in un'anticipazione dello Spiegel, che rivela una lettera riservata, inviata agli alleati, in vista del vertice di giugno.

 

mark rutte donald trump 1

Stando alle proposte "tutti i partner della Nato dovrebbero impegnarsi ad aumentare la spesa per le forze armate al 3,5% del loro Pil.

 

Un ulteriore 1,5% deve essere aggiunto per le spese legate alla difesa, ad esempio il costo di nuove strade, ponti o porti che sono rilevanti per il dispiegamento delle truppe".

 

RUTTE, 'DAGLI ALLEATI BUONI SEGNALI SUL 2%, ANCHE DALL'ITALIA'

(ANSA) - "Quasi tutti gli alleati raggiungeranno il 2%" del Pil destinato alla difesa "prima del vertice dell'Aja. All'inizio dell'anno erano ancora otto i Paesi sotto quella soglia, ma ora stiamo ricevendo messaggi incoraggianti: lunedì scorso dal Lussemburgo, venerdì dalla Slovenia, e prima ancora da Spagna, Belgio, Italia e altri.

 

mark rutte giorgia meloni foto lapresse

Tutti si stanno impegnando a raggiungere il 2% e sanno anche che all'Aja si deciderà un obiettivo ancora più ambizioso per il futuro".

 

Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in conferenza stampa ad Antalya. "Sappiamo già che con il 2% non possiamo riempire tutte le lacune" in fatto di "capacità di difesa", ha evidenziato Rutte, elogiando anche la linea del governo di Berlino che "sta prendendo l'iniziativa" impegnandosi a spendere "molto di più". 

 

L’ANNUNCIO DI CROSETTO: «RAGGIUNTO IL 2% DEL PIL IN SPESE MILITARI». MA LA NATO HA GIÀ SPOSTATO L’ASTICELLA: «SI ARRIVI AL 5%»

Bruno Gaetani per www.open.online

 

VERTICE NATO - MARK RUTTE MARCO RUBIO E ANTONIO TAJANI

Missione compiuta, l’Italia ha raggiunto l’obiettivo del 2 per cento del Pil in spese per la Difesa.

 

Lo ha annunciato oggi Guido Crosetto, dopo che nelle scorse settimane la stessa premier Giorgia Meloni aveva indicato il traguardo a portata di mano.

 

Dopo anni di ritardo, l’Italia ha dunque centrato quell’obiettivo che tutti i Paesi della Nato si erano impegnati a raggiungere, come concordato nel vertice dell’Alleanza atlantica di Newport, in Galles.

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

Peccato che nel frattempo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca abbia spostato, e non di poco, le aspettative di «presa in carico» della propria difesa da parte dei Paesi europei della Nato. Anche perché gli Usa stanno già preparando piani di disimpegno militare dal Vecchio Continente. E i vertici dell’Alleanza agiscono di conseguenza.

 

Secondo il quotidiano tedesco Der Spiegel, proprio nelle scorse ore il segretario generale della Nato Mark Rutte avrebbe chiesto infatti ai Paesi membri di aumentare le spese per la difesa fino a raggiungere il 5 per cento del Pil, assecondando di fatto la linea più volte espressa da Trump.

 

[…]

 

mark rutte giorgia meloni foto lapresse.

Eppure, vista da Roma, centrare quell’obiettivo del 2% è già costato all’Italia una discreta fatica. Al punto che la percentuale è stata raggiunta in parte grazie a un effettivo aumento degli investimenti e in parte grazie a nuovi metodi di calcolo, che conteggiano anche il meteo, la guardia costiera e il disinnesco di ordigni bellici inesplosi nelle spese militari.

 

«Sappiamo benissimo che questo è un punto di partenza.

 

Il nostro obiettivo non è raggiungere un risultato numerico ma quello di avere le capacità che la Nato ci chiede di dare all’Alleanza e di avere la capacità di mettere in sicurezza e difendere questo Paese», ha sottolineato Crosetto a margine della cerimonia per il cambio al vertice dell’Aeronautica Militare.

 

giorgia meloni foto lapresse

«Purtroppo – ha sottolineato il ministro – arrivando noi da un lunghissimo periodo in cui le risorse non erano quelle che servivano a raggiungere questi obiettivi, per recuperare il disavanzo accumulato negli ultimi decenni ci vorranno molti anni».

 

[…]

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…