
C'ERA UN PROGRAMMA DI "CONTROLLO DEL PENSIERO" DELLA CIA DIETRO AGLI OMICIDI COMMESSI DA CHARLES MANSON? - È QUELLO CHE SOSTENGONO TOM O'NEILL E DAN PIEPENBRING NEL LIBRO "CHAOS: CHARLES MANSON, THE CIA, AND THE SECRET HISTORY OF THE SIXTIES" - IL LEADER DELLA "FAMILY" AVREBBE PARTECIPATO AL PROGRAMMA TOP SECRET "MKULTRA", IN CUI SI CERCAVA DI "CREARE ASSASSINI SU COMANDO", USANDO DROGHE COME L'LSD, PER OPERAZIONI CONTRO HIPPY, ATTIVISTI, MOVIMENTI RADICALI E BLACK PANTHERS - CI SONO DIVERSI INDIZI CHE SUGGERIREBBERO IL LEGAME TRA MANSON E L'INTELLIGENCE, ANCHE SE… - VIDEO
Estratto dell'articolo di Giulia Taviani per www.corriere.it
Nonostante i cinquaquattro anni trascorsi dalla condanna, e gli otto dalla sua morte, Charles Manson e la sua «famiglia» continuano a essere tema di discussione, teorie del complotto, ossessioni. Vuoi per la crudeltà dei crimini commessi, per la fama delle sue vittime, per la capacità di creare una setta a lui fedele, o per l'ipotesi che vede coinvolti, tra gli altri, Cia e governo.
CHAOS. CHARLES MANSON, THE CIA, AND THE SECRET HISTORY OF THE SIXTIES
Su quest’ultimo punto, nel 2019, Tom O’Neill e Dan Piepenbring pubblicano il libro Chaos: Charles Manson, the CIA, and the Secret History of the Sixties. Quello che sostengono è che il procuratore impegnato sul caso Manson avrebbe «occultato alcune prove, costretto i testimoni a smentire e dichiarato falsità», pur di coprire programmi segreti e illegali messi in moto dal governo. In questo modo, il testo di O'Neill e Piepenbring ritaglia per la Cia e i servizi segreti un ruolo rilevante nella trasformazione di Manson da ex galeotto a capo di una setta. Ora, quel libro è diventato il documentario Netflix L’operazione Chaos e gli omicidi Manson.
CHI ERA MANSON: FIGLIO DI UN TRUFFATORE E DI UNA LADRA
Figlio di un truffatore del Kentucky, che non lo riconobbe mai, e di una ragazza di sedici anni che diventò poi ladra e alcolizzata, Charles Manson ha trascorso la maggior parte della sua infanzia tra il riformatorio e il carcere, iniziando la sua vita criminale a soli nove anni, dopo aver dato fuoco alla scuola.
In carcere si avvicina a temi come la necromanzia, la magia nera, l’ipnotismo, e impara a suonare la chitarra, dedicandosi in modo ossessivo alla musica. Nel 1967, su cauzione, esce dal carcere. In piena Summer of Love si trasferisce a San Francisco, dove inizia ad accogliere attorno a sé ragazze e ragazzi. […] Pian piano inizia così a formare la sua nuova «famiglia».
MKULTRA, IL PROGRAMMA CLANDESTINO DELLA CIA
Prima ancora della liberazione di Manson […] in America era in atto un programma illegale e clandestino ideato dalla Cia: l'MKUltra. L'obiettivo di questo progetto, attivo dal 1953 al 1964 (e di cui sono stati distrutti la maggior parte dei documenti), era quello di identificare droghe e procedure in grado di far confessare le persone.
Secondo la ricostruzione di O’Neill, l'idea era quella di «creare assassini su comando attraverso il controllo della mente, grazie all'uso di droge come l'Lsd» da usare in operazioni contro hippy, attivisti, movimenti radicali e Black Panthers, ovvero quei gruppi di estrema sinistra che si temeva volessero scatenare una guerra civile.
Il sospetto che il governo americano potesse avere un ruolo nell'ascesa di Manson sorge quando O'Neill scopre che nella clinica Haight-Ashbury, frequentata da Manson e dai membri della sua «famiglia», andava anche lo psichiatra Jolly West, coinvolto nel progetto MKUltra della Cia.
l’operazione chaos e gli omicidi manson.
A questi sospetti si aggiunge anche il fatto che Roger Smith, l’agente di custodia di Manson, aveva deciso di spostare il suo studio proprio nell’edificio della clinica, costringendolo a passare dalla Haight-Ashbury almeno una volta alla settimana. […]
Tutto questo però è rimasto solo un sospetto, in quanto O’Neill non ha mai trovato le prove per dimostrare alcun legame tra West e Manson, nonostante siano stati trovati documenti in cui West raccontava di aver imparato a modificare i ricordi sostituendoli con altri falsi.
[…] L'OMICIDIO DI GARY HINMAN E L'ARRESTO DI BOBBY BEAUSOLEIL
Il primo omicidio arriva il 27 luglio del 1969. Manson aveva appena accolto nella sua «famiglia» Bobby Beausoleil, aspirante musicista, chiedendogli protezione. Charles era convinto (erroneamente) di aver ucciso una Pantera Nera, Bernard Crowe, e temeva ritorsioni. Gli aveva sparato per proteggere un altro membro, Tex Watson, con cui Crowe aveva avuto problemi legati alla droga.
E sono sempre questioni di droga a mettere Beausoleil in una brutta posizione. Secondo Manson, Gary Hinman doveva dei soldi alla «famiglia», a causa di una vendita finita male. Manda così a casa sua Beausoleil, il quale, di fronte al rifiuto di Hinman di consegnare i soldi, chiama Manson. Charles si presenta sul posto, taglia un orecchio a Hinman e ordina a Beausoleil di ucciderlo. Poi se ne va.
Il corpo di Hinman viene ritrovato dopo una settimana. Il 6 agosto Bobby Beausoleil viene arrestato, riconosciuto colpevole di omicidio volontario e condannato a morte. La condanna fu commutata in ergastolo nel 1972 quando lo Stato della California abolì la pena di morte.
OMICIDI DI CIELO DRIVE: L'ASSASSINIO DI SHARON TATE, INCINTA
Due giorni dopo l'arresto di Beausoleil, quattro membri della «famiglia» vengono mandati al 10050 Cielo Drive con il compito di «uccidere chiunque» fosse in casa. Secondo i ricordi di Manson, lì avrebbe dovuto abitare il produttore Melcher. In realtà, quella sera c'erano Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, incinta di otto mesi e mezzo, e altre quattro persone.
Tex Watson ricorda di essere stato «così fatto da non rendermi conto di quello che facevo». Con lui c'erano anche Susan Atkins, Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel. Al tempo tutti ventenni. Hanno tre coltelli e una pistola. A uccidere Tate ci pensa Atkins, infliggendole sedici coltellate. Con il sangue di Tate scrive «maiali» sul muro, parola con cui Manson e i suoi si riferiscono ai bianchi di classe alta e medio alta.
le forze dell'ordine a casa di sharon tate dopo l'omicidio
COSA SIGNIFICA LA SCRITTA «MORTE AI MAIALI»
La notte seguente alla spedizione partecipa anche Manson. Dopo quattro ore in auto alla ricerca di qualcuno da uccidere, finiscono a casa dei coniugi LaBlanca. Manson entra, li lega al centro della stanza, poi risale in auto e va via, lasciando Watson, Van Houten e Krenwinkel a finire il lavoro.
Una volta uccisi scrivono sui muri «morte ai maiali» , «Helter Skelter» e «sorgi», tutte parole tratte dai brani dei Beatles che Manson riproduceva per ore e ore nella comune, trasformando il «White Album» nella colonna sonora delle loro giornate - e di quei massacri. Secondo il pubblico ministero Vincent Bugliosi, che già durante il processo stava lavorando a un libro sul caso Manson, l'obiettivo era di scatenare una guerra razziale. Con quelle scritte voleva infatti dirottare le indagini sulle Pantere Nere: sulla porta della casa di Gary Hinman disegna una zampa con il sangue.
Per mesi la polizia non fece nulla, nonostante i due casi fossero palesemente collegati tra di loro e nonostante i membri della famiglia avessero lasciato delle prove sparse. Solo due mesi dopo verrà fatta una retata al ranch con le accuse di possesso d’armi e auto rubate. Verranno tutti rilasciati dopo tre giorni, e la libertà vigilata di Manson continuerà a non essere revocata. […]
charles manson 2
charles manson 1
charles manson 1
charles manson 5
charles manson 6
charles manson 4
charles manson 2
LA CASA DEL MASSACRO DI CHARLES MANSON
LA CASA DEL MASSACRO DI CHARLES MANSON
LA CASA DEL MASSACRO DI CHARLES MANSON
charles manson 3
charles manson
charles manson 4
Lettera di Charles Manson
charles manson
susan atkins, patricia krenwinkel e leslie van houten durante il processo