parata militare a mosca per gli 80 anni della vittoria sul nazismo xi jinping vladimir putin

PUTIN E XI SFIDANO TRUMP E L’OCCIDENTE “EGEMONICO” – PER GLI 80 ANNI DELLA VITTORIA SOVIETICA SUL NAZISMO, IL LEADER CINESE HA PARLARTO DI “AMICIZIA D’ACCIAIO CHE HA SUPERATO CENTO PROVE DEL FUOCO” E HA CRITICATO LA “TENDENZA” OCCIDENTALE ALL’“UNILATERALISMO” E ALLE “PREPOTENZE EGEMONICHE”, CON UN CHIARO RIFERIMENTO AI DAZI TRUMPIANI – IL TENTATIVO DEL “COATTO DELLA CASA BIANCA” DI ALLONTANARE MOSCA E PECHINO È FALLITO – NELLA PIAZZA ROSSA, ACCANTO ALLE TRUPPE RUSSE, SFILANO I SOLDATI CINESI… – VIDEO

 

1 - PUTIN E XI FIANCO A FIANCO SULLA PIAZZA ROSSA PER LA PARATA

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN - PARATA MILITARE A MOSCA

(ANSA-AFP) - ROMA, 09 MAG - Il presidente russo Vladimir Putin è seduto accanto al presidente cinese Xi Jinping nella Piazza Rossa a Mosca, insieme a circa altre due decine di leader stranieri presenti all'evento, per la parata militare per ricordare la vittoria sulla Germania nazista. Lo riferisce la tv russa.

 

2 - “PUTIN-XI AMICI D’ACCIAIO” IL GRANDE SHOW DELL’INTESA PER LA FESTA DELLA VITTORIA

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

XI JINPING E VLADINIR PUTIN - PARATA MILITARE A MOSCA

[…] In occasione dell’80 anniversario della vittoria sovietica sul nazifascismo, tutti i moscoviti devono sopportare la loro quota di disagi, dal blocco d’Internet ai problemi col Gps. Persino il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha esortato tutti ad avere «pazienza» per le restrizioni imposte «per ragioni comprensibili». «Dobbiamo tenere conto del vicino pericoloso con cui abbiamo a che fare».

 

Allusione a Kiev che nei giorni scorsi aveva intensificato gli attacchi con i droni, ma che ieri ha rispettato la tregua unilaterale di tre giorni decretata da Mosca per le cerimonie.

 

PARATA MILITARE A MOSCA PER GLI 80 ANNI DELLA VITTORIA SUL NAZISMO

La sicurezza nella capitale è ai massimi livelli non soltanto per blindare l’annuale parata militare, ma anche per garantire l’incolumità dei leader e inviati di 29 Paesi stranieri presenti oggi, a partire da quello che lo stesso Vladimir Putin ha definito «il nostro ospite principale», il cinese Xi Jinping. «Caro amico», lo ha chiamato ieri il presidente russo accogliendolo nelle dorate sale del Cremlino prima del vertice durato sette ore. Xi non è stato da meno: Russia e Cina, ha detto, dovrebbero essere «amici d’acciaio che hanno superato cento prove del fuoco».

 

Col loro lungo faccia a faccia, il primo dall’insediamento di Donald Trump, Putin e Xi hanno voluto esibire ancora una volta la loro intesa di fronte a un Occidente «egemonico». Il presidente cinese ha criticato la «tendenza» occidentale all’«unilateralismo» e alle «prepotenze egemoniche» in quello che è sembrato un chiaro riferimento alla guerra dei dazi lanciata da Trump.

 

PARATA MILITARE A MOSCA PER GLI 80 ANNI DELLA VITTORIA SUL NAZISMO

Più diplomatico Putin che ha tenuto a precisare che le due potenze «approfondiscono» la loro cooperazione, già «al suo livello più alto nella storia», «nell’interesse» dei loro popoli e «non contro nessuno».

 

Il tentativo del presidente statunitense di allontanare Mosca e Pechino, battezzato «piano di Nixon al contrario», sembra in ogni caso fallito. I due «partner senza limiti», ora «cari amici», anzi «amici di acciaio», hanno firmato «più di 20 documenti di cooperazione bilaterale» oltre a una lunga dichiarazione congiunta impegnandosi a cooperare in tutti i settori, compreso quello «militare», in particolare contro l’Iron Dome annunciato da Trump, e a «contrastare la strategia di Washington di “doppio contenimento” di Russia e Cina».

 

[…]

 

Soldati cinesi marceranno oggi in Piazza Rossa insieme alle truppe russe e ai reparti di altri 12 Paesi. E in tribuna d’onore, accanto a Putin, oltre a Xi, siederanno i leader di Paesi centrasiatici, Cuba e Venezuela, il brasiliano Lula e l’egiziano Al Sisi, vari capi di Stato africani, nonché lo slovacco Fico, unico esponente dell’Unione europea, e il serbo Vucic che hanno ignorato gli avvertimenti di Bruxelles. […]

 

3 - XI-PUTIN LOVE STORY XI JINPING

Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro per “la Stampa”

 

xi jinping al cremlino con vladimir putin 4

Putin incontra Xi al Cremlino mentre Russia e Ucraina già si accusano a vicenda di violare la tregua di tre giorni dichiarata unilateralmente da Mosca. Sullo sfondo c'è la parata militare in programma oggi sulla Piazza Rossa per gli 80 anni della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale, ci sono gli equilibri internazionali, la guerra in Ucraina, il braccio di ferro dei dazi.

 

E c'è anche la volontà di Mosca e Pechino di apparire più unite che mai. Anche di fronte agli Stati Uniti, che loro accusano di volerle «contenere». La narrazione è quella già nota del «mondo multipolare».

 

PARATA MILITARE A MOSCA PER GLI 80 ANNI DELLA VITTORIA SUL NAZISMO

Ma Putin ha anche detto che il partenariato russo-cinese non è diretto «contro nessuno»: parole forse dettate dagli sviluppi del (pur non sempre facile) dialogo tra Russia e Usa.

 

Tra gli oltre 20 leader esteri attesi sulla Piazza Rossa, Xi è l'ospite d'onore. E a Mosca l'incontro con Putin è stato studiato nei minimi dettagli e con grande attenzione all'impatto scenico. I due presidenti si sono venuti incontro avanzando su un tappeto rosso in una sontuosa sala del Cremlino tra stucchi, marmi e colonne bianche. Poi si sono stretti la mano sotto due enormi bandiere di Russia e Cina.

 

Non meno attenzione è stata dedicata alle parole. Vladimir Putin e Xi Jinping si salutano chiamandosi «caro amico». Il messaggio è chiaro. La cooperazione tra Cina e Russia ha raggiunto «il più alto livello nella storia», dichiara il padrone del Cremlino, mentre Xi afferma che Pechino starà al fianco di Mosca contro «le prepotenze egemoniche».

 

xi jinping al cremlino con vladimir putin 2

Il riferimento agli Usa si fa esplicito nella dichiarazione congiunta, quando si parla di «contrastare in modo deciso la strategia di Washington volta al "doppio contenimento" di Russia e Cina». E quando si definisce «profondamente destabilizzante» il progetto americano di uno scudo di difesa missilistico "Iron Dome".

 

[…]

 

In cambio, la Cina pare appoggiare la Russia quando i due Paesi si dicono "convinti" che «per una soluzione duratura e sostenibile» della guerra in Ucraina «sia necessario eliminarne le cause prime»: una formula usata dalla Russia per tentare di giustificare l'ingiustificabile aggressione militare contro l'Ucraina dicendo di temere l'ingresso di Kiev nella Nato.

 

I rapporti tra Usa e Cina non sono esattamente idilliaci, e non sono certo migliorati col ritorno di Trump alla Casa Bianca e col braccio di ferro dei dazi. Il tycoon repubblicano sta invece riallacciando le relazioni con Mosca, e questo a Putin non sembra certo dispiacere.

 

[…]

 

XI JINPING E VLADINIR PUTIN - PARATA MILITARE A MOSCA

L'Ucraina ha bocciato l'idea di un cessate il fuoco di tre giorni, insiste su una tregua di almeno un mese sostenendo che in così poco tempo sia «impossibile elaborare un piano per far finire la guerra» e accusa il Cremlino di voler solo «creare un'atmosfera piacevole» per il 9 maggio.

 

Ma Kiev accusa la Russia anche di violare la tregua che lei stessa ha dichiarato. Denuncia bombe aeree guidate, attacchi al fronte, l'uccisione di una donna e il ferimento di altri due civili nella regione di Sumy e il ferimento di tre in quella di Kharkiv. Il ministro degli Esteri Sybiha parla di «una farsa».

 

Al mattino però l'Ucraina diceva di non aver rilevato missili o droni russi nel suo spazio aereo. La Russia invece sostiene che sia Kiev a violare la tregua e accusa le forze ucraine di aver tentato di «sfondare il confine nella regione russa di Kursk» e di aver ucciso una donna di 61 anni in un raid nella stessa zona.

xi jinping al cremlino con vladimir putin 5

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)