
LO SMARTPHONE, LA DROGA DEI PISCHELLI – A TORINO, UN ADOLESCENTE È STATO PORTATO IN PRONTO SOCCORSO PERCHÉ IN CRISI D'ASTINENZA DAL CELLULARE - IL RAGAZZINO PRESENTAVA GLI STESSI SINTOMI DEI PAZIENTI A CUI MANCANO GLI STUPEFACENTI. MA, INVECE DELLA DROGA, AL GIOVANE MANCAVA IL DISPOSITIVO SEQUESTRATO DAI GENITORI, ESASPERATI DAL TROPPO UTILIZZO - AL RAGAZZO SONO STATI SOMMINISTRATI ANSIOLITICI ED È STATO RIMANDATO A CASA...
Estratto dell’articolo di Simona De Ciero per www.corriere.it
«Quando è arrivato in pronto soccorso presentava esattamente gli stessi sintomi di una persona in crisi di astinenza da sostanze. Peccato che, a mancargli in modo psicotropo, fosse lo smartphone».
Il professor Gianluca Rosso, medico chirurgo specialista in psichiatria e professore associato di psichiatria al dipartimento di neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino presso l’ospedale San Luigi di Orbassano era lì, di guardia, quella sera che in accettazione del reparto di emergenza-urgenza si è presentato un giovane adolescente accompagnato dai genitori perché in stato di agitazione psicomotoria severo.
Il divieto dei genitori
Il motivo? «Madre e padre, esasperati dall’uso continuo che faceva del cellulare, avevano deciso di prenderlo e vietarlo. Un gesto che ha scatenato in lui una reazione, di fatto, omologa quella di ogni tossicodipendente in carenza. […]
Arrivato in pronto soccorso, il giovane è stato trattato con terapie ansiolitiche importanti, intramuscolari ed endovenose. Poi, superata la crisi, è stato rimandato a casa. […]
La sperimentazione dell’Asl città di Torino prevede anche l’inserimento di una struttura complessa «che comprenda tutte le fasce d’età: bambino, adolescente e adulto, così da trattare i pazienti in un’unica filiera, senza mai lasciarli soli». Un obiettivo, peraltro, perseguito anche a livello nazionale. Al Laboratorio sulla Salute Mentale torinese di ieri hanno partecipato anche Alberto Siracusano, professore emerito di Psichiatria all’università Tor Vergata e Giuseppe Nicolò, Direttore in Asl Roma 5, rispettivamente coordinatore e coordinatore vicario del tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale. Entrambi, poi, hanno ribadito anche l’importanza di abbracciare il concetto di One Mental Health, che considera la salute mentale una questione non solo medica e che è al centro del percorso tracciato dall’omonimo Intergruppo Parlamentare presentato in Senato il 22 gennaio.