
“CON L’OPERAZIONE ‘TELA DI RAGNO’, L’UCRAINA FA PAGARE ALLA RUSSIA UN ALTO PREZZO PER LA GUERRA CHE LA RUSSIA SI OSTINA A VOLER CONTINUARE” – L’AMBASCIATORE STEFANINI: “È UNO SCHIAFFO DIPLOMATICO A UNA MOSCA CHE DA DUE MESI RIGETTA IL CESSATE IL FUOCO PRIMA DI NEGOZIARE. LA RUSSIA VUOLE SEDERSI AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE SENZA FAR TACERE LE ARMI, ANZI INTENSIFICANDO I BOMBARDAMENTI CONTRO LE CITTÀ UCRAINE E I CIVILI? ECCOLA SERVITA NEL BEL MEZZO DELLA SIBERIA, SU BERSAGLI MILITARI STRATEGICI. KIEV HA ORMAI ACCETTATO CHE PUR DI AVERE LA PACE DEVE ACCETTARE CHE LA RUSSIA CONSERVI IL CONTROLLO DI PRATICAMENTE TUTTI I TERRITORI STRAPPATI NEL 2014 E DALL'INIZIO DELLA GUERRA…”
UCRAINA - OPERAZIONE TELA DI RAGNO
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
È stato il contrattacco perfetto. Sul piano militare, diplomatico e politico. Se confermato quanto ne sappiamo - la distruzione o danneggiamento di una quarantina di bombardieri strategici (Tu-95 detto "Orso" e Tu-22m3) e velivoli di sorveglianza A-50, equivalenti degli Awacs, colpiti a terra in basi all'interno della Russia, fra cui l'aeroporto di Belaya in Siberia orientale, ai confini della Mongolia - l'Ucraina ha fatto pagare alla Russia un alto prezzo per la guerra che la Russia si ostina a voler continuare. […]
[…] se Kiev può andare all'offensiva nei paraggi del Baikal, al centro della massa euroasiatica, chi può dormire sonni sicuri a Mosca o Ekaterinburg? Il tempismo, vigilia dei colloqui di Istanbul, forse casuale - l'operazione Tela di ragno ("Spider Web") è stata programmata per un anno e mezzo - è uno schiaffo diplomatico a una Mosca che da due mesi rigetta […] il cessate il fuoco prima di negoziare. Mosca vuole sedersi al tavolo delle trattative senza far tacere le armi – anzi intensificando i bombardamenti contro le città ucraine e i civili? Eccola servita nel bel mezzo della Siberia, su bersagli militari strategici.
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
La bilancia militare pende sempre a favore della Russia che continua a guadagnare millimetricamente terreno nell'offensiva terrestre; un pesante attacco missilistico contro un centro di addestramento ucraino sarebbe la causa delle dimissioni del comandante delle forze di terra di Kiev.
L'Ucraina ha pertanto contrattaccato dove la superiorità russa di massa non conta. […] i droni erano nascosti su tir di passaggio in vicinanza delle basi, molto probabilmente all'insaputa dei conducenti - che adesso se la vedranno comunque con le autorità russe... Il joystick di un operatore a qualche migliaio di chilometri di distanza ha fatto il resto.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
C'è stata quindi una «geniale», parola a caldo di molti esperti, combinazione di intelligence, alta tecnologia e strumenti semplici e a buon mercato, i droni. Kiev li produce ormai in serie. Pur facendo la tara alla stima ucraina di due (o sette?) miliardi di dollari di danni inflitti all'aeronautica russa - i velivoli colpiti potrebbero tornare in servizio, tutti o in parte - pur dando qualche credito all'unica reazione da Mosca - tutti i droni sono stati abbattuti - per Kiev il bilancio militare di Tela di ragno è: costi minimi, benefici massimi.
Viceversa per Mosca, colta in assoluta sorpresa e con seri interrogativi sulla vulnerabilità dei propri assetti militari - analoga situazione nel Mar Nero dove la flotta russa rimane all'ormeggio per non essere bersaglio, in navigazione, di siluri ucraini da lunga distanza.
Sul piano politico il contrattacco ucraino si inserisce in una fase della guerra in cui entrambi la vogliono finire, ma in modo radicalmente diverso. L'Ucraina con una tregua immediata; la Russia con la vittoria prima della tregua.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Nella misura in cui l'offensiva ucraina fa vedere a Mosca che la vittoria che persegue è impossibile perché Kiev, pur più debole, è in grado di infliggergli costi, e rischi, inaccettabili, il messaggio a Vladimir Putin è "accontentati, incassa quello che hai già preso, lasciaci il resto e la nostra indipendenza. Altrimenti continueremo a essere un nemico irriducibile".
Va diametralmente conto l'obiettivo del Presidente russo di eliminare le "cause alla radice" cioè l'indipendenza di Kiev da Mosca. Ma stamattina il presidente russo deve fare i conti con un'Ucraina che pur volendo la fine della guerra dimostra di essere in grado di continuare a farla - a danno della Russia.
Kiev ha ormai accettato che pur di avere la pace - e mantenere l'indipendenza - deve accettare che la Russia conservi il controllo di praticamente tutti i territori strappati nel 2014 e dall'inizio della guerra.
drone esplode vicino al cremlino 2
Non ne riconoscerà la sovranità ma si rassegnerà alla situazione di fatto. Anche l'operazione di ieri serve allo scopo tregua non a sconfiggere Mosca […] Un non identificato funzionario ucraino dice che il presidente Usa era stato informato; la Casa Bianca si affretta a negare di essere stata avvertita. […] Oggi, salvo ritiri dell'ultima ora, le due delegazioni si incontrano di nuovo a Istanbul. L'Ucraina ha già messo le carte in tavola. Chiede tregua, scambio di tutti i prigionieri di guerra, restituzione di tutti i bambini rapiti; poi si negozia. La Russia finalmente scoprirà il suo memorandum, gelosamente nascosto. Salvo sorprese, che sarebbero gradite, sarà la solita solfa. […]