
LA TRUFFA SULLA PELLE DEI DISPERATI - L'ORGANIZZAZIONE MESSA IN PIEDI A NAPOLI DALL'AVVOCATO 42ENNE VINCENZO SANGIOVANNI E DAL SUO SOCIO: SFRUTTAVANO I MIGRANTI CHE VOLEVANO ARRIVARE IN ITALIA PER FARE SOLDI - IL LEGALE, CHE GIRAVA A BORDO DI UNA FERRARI, SI FACEVA PAGARE PER PRODURRE DOCUMENTI FALSI CHE CARICAVA NEI PORTALI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - IL COLLEGA DI SANGIOVANNI, GAETANO COLA, NASCONDEVA IN CASA UNA MONTAGNA DI CASH: DURANTE LA PERQUISIZIONE SONO STATI TROVATI 40 MILA EURO - NELL'OPERAZIONE 11 PERSONE SONO FINITE IN CARCERE, 23 AI DOMICILIARI, FRA I QUALI UN POLIZIOTTO...
Dario Del Porto per "la Repubblica"
MIGRANTI A LAVORO NEI CANTIERI
L'avvocato che girava in Ferrari e il suo collega che nascondeva mazzette di banconote in una valigia: erano i professionisti del click day per i migranti, secondo l'indagine della Procura di Napoli che ricostruisce gli affari d'oro messi in piedi sfruttando i buchi della norma sui flussi d'ingresso in Italia di extracomunitari.
«Allora, frate'... vogliono venire? Devono pagare, altrimenti se ne devono andare», diceva Vincenzo Sangiovanni, 42enne di San Giuseppe Vesuviano che alla toga forense preferiva, a giudizio degli investigatori, predisporre con l'ausilio di aziende compiacenti, identità digitali e dispositivi elettronici. Ossia, la falsa documentazione per il rilascio dei nulla osta destinati a cittadini prevalentemente bengalesi.
[...] Sangiovanni è in cella, la sua Ferrari è stata sequestrata. La giudice Maria Lauria Ciollaro ha firmato 45 ordinanze cautelari. Undici in carcere, nei confronti fra gli altri di altri due avvocati, Gaetano Cola, di 37 anni, e Aniello Annunziata, 38 anni; 23 agli arresti domiciliari, fra i quali un poliziotto, e poi altre misure più lievi. È scattato anche un sequestro per beni del valore complessivo di oltre 2 milioni.
Ma durante le perquisizioni è stata rinvenuta una montagna di denaro in contanti. Circa 40mila euro solo a Sangiovanni. Buste con mazzette di soldi erano nascoste in una valigia nella disponibilità di Cola.
L'inchiesta configura tre diverse associazioni per delinquere che con metodi simili e complicità di commercialisti, imprenditori, Caf, lucravano sul desiderio degli extracomunitari di entrare in Italia.
«Una filiera ben collaudata», la definisce il questore Maurizio Agricola. Le pratiche per i nulla osta inoltrate in occasione dei click day erano corredate da documenti che attestavano falsamente la disponibilità all'assunzione da parte di imprenditori e l'idoneità di alloggi per i lavoratori.
Nel filone che coinvolge Sangiovanni finiscono ai domiciliari una poliziotta municipale di Bolzano, Melanie Seeber, 38 anni, ritenuta legata a Sangiovanni, che avrebbe sfruttato il suo ruolo per procacciare clienti al gruppo, e un agente di polizia, Mario Nippoli, 41 anni, in servizio al commissariato Poggioreale, che secondo l'accusa avrebbe avuto il compito di inserire le richieste di accesso degli extracomunitari nel portale informatico, utilizzando le identità digitali intestate a terze persone fornite da Sangiovanni. [...]