
BENTORNATI ANNI '70! - COME ALLORA, ALCUNE TELEVISIONI LIBERE SI SONO APPROPRIATE DELLE FREQUENZE LASCIATE LIBERE DA ALTRE EMITTENTI - COME HANNO FATTO? SFRUTTANDO UNA FALLA DELLE SMART-TV: LE TV PIRATA HANNO INIZIATO A TRASMETTERE SFRUTTANDO LA RETE E, POI, SONO RIUSCITE AD OCCUPARE ABUSIVAMENTE UNA FREQUENZA (IL CUI NUMERO È SPESSO COMPOSTO DA TRE CIFRE DEL TELECOMANDO) - L'INTERVENTO DELL'AGCOM, CHE "CONDONERÀ" LE TV PIRATA...
Estratto dell'articolo di Aldo Fontanarosa per "la Repubblica"
Le televisioni libere sono tornate. Negli ultimi mesi, a sorpresa, alcune emittenti si sono appropriate di uno spazio sugli apparecchi tv degli italiani. E la mossa ricorda quella delle stazioni libere degli anni '70, che accendevano i ripetitori di notte occupando le frequenze dell'etere.
Oggi, nel 2025, a cinquant'anni di distanza, queste nuove emittenti libere si sono attribuite un numero sul telecomando, di quelli che nessun altro editore occupava ancora. Un numero – in genere alto, spesso a tre cifre – che era rimasto libero perché non assegnato a reti nazionali o locali.
Per infilarsi sulla numerazione del telecomando, senza avere titolo né autorizzazione, queste emittenti hanno sfruttato una porticina d'ingresso che ha offerto loro la tecnologia. Oggi le nostre smart tv, collegate alla Rete, ricevono il segnale da due "affluenti". Il segnale delle televisioni (Rai, Mediaset e le altre) arriva dall'etere (con il digitale terrestre) e in contemporanea via Internet. Il segnale che arriva via Internet non è inutile, anzi.
Quando noi accendiamo un canale a programma già iniziato, la smart tv ci offre subito un servizio preciso. Ci chiede se vogliamo rivedere il programma dall'inizio, così da recuperare i minuti perduti. [...]
Ora, le nuove emittenti libere hanno iniziato a trasmettere proprio via Internet. In questo modo sono penetrate nelle smart tv. Poi, una volta dentro, hanno fatto un ultimo passo, del tutto inatteso e audace. Si sono prese un numero sul telecomando, pur essendo prive di qualsiasi titolo abilitativo per farlo. Quanti sono i canali, gli editori intrusi che compaiono sul telecomando senza avere le autorizzazioni? Il Garante delle Comunicazioni (l'AgCom) – che ha avvistato da tempo il problema – a fine 2024 ha cominciato a preoccuparsi. [...]
A quel punto, il Garante si è trovato a un bivio. Avrebbe potuto oscurare i canali, facendoli sloggiare dalla postazione del telecomando che si erano assegnati. In questo caso, avrebbe agito come quei pretori che, il 16 ottobre del 1984, imposero i sigilli ai ripetitori di Silvio Berlusconi intanto in Abruzzo, Lazio e Piemonte azzoppando (momentaneamente) il sogno televisivo del Biscione. Stavolta, in un contesto di pluralismo tv ormai pieno, il Garante sceglie una strada morbida.
Inizia a lavorare a un provvedimento sulla HbbTv. È la tecnologia ibrida che permette alle smart tv – appunto – di ricevere il segnale delle emittenti sia via etere sia via Internet. Il provvedimento – figlio di una consultazione pubblica – indicherà alle nuove reti libere il percorso per regolarizzarsi, anche ai sensi del Regolamento 295 del 2023 sulle trasmissioni in arrivo dal web.