
“CACCIARI VEDE NEL MINISTRO GIULI UN COMPLESSO DI INFERIORITÀ? AL LIMITE GIULI HA UN COMPLESSO DI SUPERIORITÀ” – GIORDANO BRUNO GUERRI IN TACKLE SUL “DIBBBATTITO” TRA CULTURA “DI DESTRA” E “DI SINISTRA” (“E' INSOPPORTABILE”) - "A DESTRA ESISTE UN REVANSCISMO DI CHI SI È SENTITO TRATTATO COME INFERIORE. MA L'EGEMONIA CULTURALE CAMBIA CON LE GENERAZIONI, NON CON I GIORNI!" – IL PLAUSO A CACCIARI (“È UNO DEI POCHI DI CUI NON PREVEDO GIÀ COSA DIRÀ”) E LA BORDATA A ELIO GERMANO: “L’HA FATTA FUORI DAL VASO” – E SULL’AMICHETTISMO…
Francesca Schianchi per la Stampa - Estratti
«Trovo insopportabile il dibattito sulla cultura di destra e di sinistra», premette lo storico Giordano Bruno Guerri. Perché?
«Perché la cultura non ammette che gli si appiccichi qualcosa addosso. O è cultura o non è».
Il filosofo Massimo Cacciari dice: gli intellettuali non sono di destra o sinistra, semplicemente dicono la realtà.
«Intellettuale è una parola che detesto massimamente».
Pure. Cosa non va bene nella parola "intellettuale"?
«La trovo limitante: di me si dice che sono un intellettuale. Ma io lavoro sì con l'intelletto, ma anche con le emozioni, con lo studio, con i sentimenti."Intellettuale" è un ghetto in cui non mi voglio ritrovare».
massimo cacciari a otto e mezzo 6
La useremo con parsimonia. È d'accordo con Cacciari sul loro ruolo?
«Credo che il loro ruolo sia seminare dubbi. Quindi, se un intellettuale, usiamo questa parola, già in partenza si dice di destra o di sinistra smette di generare dubbi perché parte da una situazione statica».
Ma come dice Cacciari, sono gli altri a dire: questo è di destra, questo di sinistra. Di lei si è sempre detto che è un intellettuale di destra.
«Come di Cacciari si dice di sinistra. Ma sa cosa mi piace di lui? Che quando lo vedo in tv è uno dei pochi di cui non prevedo già cosa dirà».
Ecco, però a dividere in categorie politiche è stato il ministro Giuli: la sinistra ormai ha solo comici, dice.
«È una dichiarazione nata dall'irritazione per quello che è avvenuto al Quirinale. Geppi Cucciari è stata spiritosa, ma Elio Germano l'ha fatta fuori dal vaso».
Perché? Non è normale che il potere venga criticato?
«Sì, ma il problema è il luogo. Non si approfitta di una cerimonia alla presenza del presidente della Repubblica per attaccare il ministro o il governo. Mi sarei irritato anch'io. Poteva farlo in un'altra sede, come poi ha fatto».
Resta che è stato il ministro a dividere con le sue parole il mondo della cultura in sinistra e destra.
«Ci sono persone nel mondo della cultura che vedono le cose da sinistra o da destra. E poi ci sono sant'uomini, tra cui mi ci metto anch'io, capaci di vederle da entrambe le posizioni. E casomai arrivando a una delle due partendo dalla valutazione concreta del reale».
Esiste il «suprematismo antropologico di una certa intellighenzia di sinistra», come dice il ministro?
«Direi di sì, come esiste il suprematismo antropologico di una certa cultura di destra. Significa che, da una parte o dall'altra, sbagliando, si ritengono superiori in quanto tali».
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Ora la destra al governo si ripromette di cambiare l'egemonia culturale…
«Ma cambia con le generazioni, non con i giorni! Un governo può cambiare la politica economica, anche quella culturale, ma cambiare la cultura del Paese richiede decenni».
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È il cosiddetto "amichettismo"?
«L'amichettismo è più una cosa da conti della serva, diciamo piazzare gli amici in quanto amici. È sempre esistito e temo esisterà sempre. Anche perché non abbiamo introdotto in Italia lo spoils system americano: chi vince prende i posti a disposizione. Certo, se ha le persone di qualità per farlo: se no meglio lasciar perdere».
Questo governo le ha?
«Ne ha, ma forse non abbastanza, perché la vittoria politica è più veloce della trasformazione della classe dirigente».
Cacciari vede nel ministro Giuli un complesso di inferiorità: che ne pensa?
«Al limite Giuli ha un complesso di superiorità». (ride)
Lo conosce bene?
«È un uomo colto e intelligente. La mia stima data nel tempo: lo volevo assumere all'Indipendente, vent'anni fa, ma lui scelse di restare al Foglio».
Ma esiste un complesso di inferiorità della destra nei confronti della sinistra?
«No, esiste un revanscismo di chi si è sentito trattato come inferiore. E siccome a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, oggi come una molla si parla di superiorità della destra sulla sinistra. Ma sono tifoserie calcistiche, non mi interessano».
giordano bruno guerri
geppi cucciari
giordano bruno guerri - la torre di babele
giordano bruno guerri.