
LA CANNES DEI GIUSTI - “AISHA CAN’T FLY AWAY”, OPERA PRIMA DELL’EGIZIANO MORAD MOSTAFA, NON È UN CAPOLAVORO, MA CREDO CHE VADA VISTO. E’ RARO VEDERE UN FILM DI PRODUZIONE EGIZIANA SUI MIGRANTI SUDANESI CHE SI FERMANO AL CAIRO IN ATTESA DI SPOSTARSI IN EUROPA SUI BARCONI - È UN FILM UN PO’ CONFUSO, MA IL PERSONAGGIO DI AISHA È NOTEVOLE. NON CAMBIA MAI ESPRESSIONE PER TUTTO IL FILM E TI GUARDA CON UN OCCHIO BLU E UN OCCHIO MARRONE. QUANDO SI METTE LA MASCHERA DI BATMAN È DAVVERO BATMAN… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E’ raro vedere un film di produzione egiziana sui migranti sudanesi che si fermano al Cairo in attesa di spostarsi sui barconi in Europa. Questo “Aisha Can’t Fly Away”, opera prima dell’egiziano Morad Mostafa, che ha ricevuto premi e sovvenzionamenti e premi da tutti i festival, da Venezia a Cannes a Torino, appena visto a Un certain regard, non è un capolavoro, ve lo dico subito, ma credo che vada visto per capire qualcosa di quel che accade in Egitto.
La nostra eroina è la silenziosa, altera, elegantissima Aisha interpretata dalla ventiseienne Buliana Simon, che si è presentata nella prima e finora unica giornata di tempesta senza i veli e le palandrane che porta nel film. Aisha viene dal Sudan in guerra e si è fermata nel quartiere di Ain-shams del Cairo come tanti emigranti del sud dell’Africa.
Vive in una piazza controllata da una gang di piccoli criminali, capitanata da certo Zuka, interpretato dal rapper egiziano Ziad Zaza, in guerra con gang di neri, e lavora come cameriera e badante in giro per il Cairo. Per pagare l’affitto, o il pizzo, a Zuka, è costretta a fare da basista falsificando le chiavi delle case dove lavora. Il suo amore, platonico ma vero, è per un cuoco egiziano, Abdoun, Emad Ghoniem, che la sera le fa due spaghettini col pomodoro o un piatto egiziano che gli ha insegnato la mamma.
La sua migliore amica è una sudanese, Tawfiqah, Maya Mohamed, che vive con altre ragazze. A un certo punto tutto peggiora. Il cuoco egiziano è obbligato dal fratello a non vederla più. Il lavoro che è obbligata a fare è la badante a un vecchio con i piedi mangiati dal diabete che oltra alla lavanda dei piedi marci vuole che lei lo faccia venire.
Esaspera tutto questo con una strana eruzione cutanea. Si fa aiutare da Zuka per mettere a posto il vecchio, ma il cuoco scompare, l’amica parte per l’Europa e nel quartiere scoppia una guerra di gang nemmeno fossimo nella serie di “Gomorra”. Lei scoprirà che sta diventando uno struzzo.
Diciamo che è un film un po’ confuso, ma il personaggio di Aisha interpretata da Buliana Simon è notevole. Non cambia mai espressione per tutto il film e ti guarda con un occhio blu e un occhio marrone. Quando si mette per gioco la maschera di Batman è davvero Batman. E la fotografia di Mostafa El Kashef per le strade del Cairo dietro a Aisha è impressionante.
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