pulci lorenzetto

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – OCCHIELLO DALLA PRIMA PAGINA DELL’“OSSERVATORE ROMANO”: “LEONE XVI ALLA COMMEMORAZIONE DEL BEATO CARDINALE HOSSU, MARTIRE IN ROMANIA”. PRODIGIO DEL DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONDA: È RIUSCITO A FONDERE IN UNA SOLA PERSONA BENEDETTO XVI E LEONE XIV. CI PARE DI BUON AUSPICIO – MAURIZIO BELPIETRO, DIRETTORE DELLA “VERITÀ”, PARLA DI “BANDE DI MAGREBINI E AFRICANI DELLA SECONDA E TERZA GENERAZIONE”. GLI SEGNALIAMO CHE IL MAGHREB È LA REGIONE NORD-OCCIDENTALE DEL CONTINENTE NERO, QUINDI I MAGREBINI SONO AFRICANI…

L'OSSERVATORE ROMANO – LEONE XIV DIVENTA XVI

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

Occhiello dalla prima pagina dell’Osservatore Romano: «Leone XVI alla commemorazione del beato cardinale Hossu, martire in Romania». Prodigio del direttore responsabile Andrea Monda: è riuscito a fondere in una sola persona Benedetto XVI e Leone XIV. Ci pare di buon auspicio.

 

•••

 

ANDREA MONDA CON PAPA FRANCESCO

Francesco Boccia, senatore del Pd, intervistato su Italia 1 nell’edizione delle 18.30 di Studio Aperto, contesta il governo per il decreto Sicurezza, che, spiega, «introduce 14 nuovi reati penali». Boccia ignora che i reati penali non esistono.

 

Il significato di reato è «infrazione di una norma penale» (Lo Zingarelli 2026), quindi l’espressione usata dal parlamentare è giuridicamente incongruente. I reati sono sempre penali, non esistono quelli civili o amministrativi.

 

•••

 

maurizio belpietro

Nel suo editoriale di prima pagina, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, parla di «bande di magrebini e africani della seconda e terza generazione». Gli segnaliamo che il Maghreb è la regione nord-occidentale del Continente nero, quindi i magrebini sono africani.

 

Nel penultimo capoverso, Belpietro suggerisce di «cancellare l’immunità che il buonismo della sinistra e della magistratura garantiscono ai migranti». Complimenti per la concordanza fra soggetto («il buonismo») e verbo («garantiscono»).

 

•••

 

BIANCA BALTI E FAGNANI A BELVE

Intervistata da Francesca Fagnani per il programma Belve (Rai 2), la modella Bianca Balti dichiarò nel 2023: «Prego il mio Dio di alleviarmi dalla mia attrazione verso il pene», come tuttora riporta Rai News.

 

La circostanza è richiamata da Federica Bandirali sul sito del Corriere della Sera, in occasione di una nuova ospitata di Balti nella medesima trasmissione: «Fagnani da subito, all’inizio intervista, le ricorda la sua “famosa” risposta quando disse di pregare “Dio che mi allevi da questa forte attrazione verso il pene”».

 

Tralasciando l’italiano approssimativo, con una «i» in meno nel congiuntivo il Padreterno è passato da un’entità a cui ci si rivolge per farsi alleviare le pene a una che alleva attrazioni fatali verso il pene. Premio Blasfemia 2025 a Bandirali.

 

•••

 

ANDREA DELMASTRO

Sulla Repubblica, Giuliano Foschini si occupa della condotta del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove nella vicenda Cospito e della sentenza emessa dal tribunale di Roma, del quale scrive: «Ma ha anche fatto notare come il ministero della Giustizia (per esempio: l’attuale capa di gabinetto, Giusi Bartolozzi, o Lina Di Domenico, che dopo essere stata al centro di un braccio di ferro con il Quirinale per il Dap, è stata nominata al vertice di un dipartimento del ministero) abbiano cercato di aiutare Delmastro». Dal canto nostro, facciamo notare a Foschini l’errata concordanza fra «ministero» e «abbiano».

 

•••

 

philip roth portnoy cover

Nella sua rubrica Il piccolo fratello sul Corriere della Sera, il sempre accurato Paolo Di Stefano spiega che «il nuovo titolo italiano del più famoso romanzo di Philip Roth, Portnoy’s Complaint, ha suscitato più di un malumore». E cita alcuni esempi di titoli delle opere letterarie modificati in modo discutibile dai traduttori.

 

In particolare, si sofferma sul caso Salinger, «il più controverso: l’originale Catcher in the Rey è qualcosa tipo “l’acchiappatore o cacciatore nella segale” oppure “il terzino nella grappa”, con un misto di allusioni musicali, alcoliche e sportive enigmatiche anche in inglese. Ne è venuta fuori una decisione radicale e banale, ma fortunata: dal 1961, per volontà di Calvino, diventa Il giovane Holden. Pare che Salinger non ne fosse contento, giustamente».

 

Peccato che Di Stefano incorra in un lapsus calami: il titolo originale in questione è The Catcher in the Rye, non Catcher in the Rey. A parte «Rey» per «Rye», anche l’ellissi dell’articolo «The» lascia perplessi in uno scritto che tratta della cura formale nel tradurre in italiano titoli stranieri.

 

•••

 

ALESSANDRA MUGLIA

Imperdonabili le trascuratezze di Alessandra Muglia (e dei redattori degli Esteri che avrebbero dovuto ripassarle il pezzo) in un articolo del Corriere della Sera sulle elezioni presidenziali in Polonia.

 

L’esordio è promettente, con tanto di l tagliata (in Italia non la usa quasi nessuno fin dai tempi di papa Wojtyla, anche perché è un segno grafico difficile da rintracciare nei font utilizzati dai giornali) inserita nei nomi dei candidati Rafal Trzaskowski e Slawomir Mentzen, ma poi più sotto il loro avversario Karol Nawrocki diventa per due volte Navroski e a Mentzen viene storpiato, sempre per due volte, il cognome, che si tramuta in Manzen.

 

L’apice è raggiunto con la trasformazione esilarante, di nuovo per due volte, del toponimo Lomza (con la l tagliata e il puntino diacritico sulla z) in Lonza (non di maiale, si spera), sfondone che figura financo nella località da cui la «nostra inviata» ha scritto l’articolo.

 

•••

 

LA VERITA - ERRORE NEL TITOLO

Titolo dalla Verità: «“Mio padre è un grande patriota / Ha salvato il Paese dagli jihadisti”». Sbagliato. Si doveva scrivere «dai jihadisti». Infatti, si dice «i jihadisti», perché j in questo caso si comporta come una consonante e non rientra tra i suoni che richiedono l’articolo gli, quali s impura, z, ps, gn o vocale. Pertanto, la preposizione articolata doveva essere «dai», non «dagli».

 

•••

 

Titolo da Huffpost: «Quando l’odiatore la destra lo portava al ministero». Che vorrà dire? Il sommario non dipana il mistero: «La vicenda del docente che minaccia di morte sui social la figlia della premier (Salvini e Tajani hanno segnalato cose analoghe) desta grande preoccupazione e sgomenta. La necessità di non sottovalutare mai. Ritornando su quanto accadde all’ex ministra Lucia Azzolina». Tutto chiaro.

 

•••

 

VITTORIO COLAO

Vittorio Colao manda una lettera di replica a Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, che la pubblica nel suo blog Oriente/Occidente: «Caro Rampini, Le scrivo non tanto perché da Harvard abbia preso un MBA (con una borsa di studio) ma perché come consigliere di lunga data della Bocconi (privata, non for profit, esattamente come le americane) abbiamo studiato bene i modelli universitari».

 

Ne deduciamo che alla Bocconi non si studia bene la grammatica, stante la concordanza sbagliata fra «come consigliere» e «abbiamo studiato».

STEFANO LORENZETTO FRANCESCO BOCCIA

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…