
LAURA ANTONELLI, CROCE E “MALIZIA” – DAL SUCCESSO DEL FILM DI SALVATORE SAMPERI NEL 1973 ALL’ARRESTO NELLA SUA CASA DI CERVETERI CON 36 GRAMMI DI COCAINA, LA VITA DELLA BOMBASTICA ATTRICE CHE CON LE SUE CURVE HA FATTO ARRAPARE I MASCHIETTI ITALIANI – “MALIZIA” SBANCÒ I BOTTEGHINI, IL SUO AMORE CON BELMONDO E IL MATRIMONIO SFUMATO NEL SALOTTO TV DI RAFFAELLA CARRÀ – LA DISPERAZIONE DOPO IL FLOP DI “MALIZIA 2MILA”, E IL DELIRIO MISTICO IN CUI CHIAMAVA DIO “PAPINO” - VIDEO!
Estratto dell’articolo di Fulvia Caprara per “la Stampa” del 13 marzo 2023
Forse la ferita infantile legata alla migrazione dalla città di Pola, dov'era nata, nel '41 («Credo che non ci sia più grande dolore che lasciare la propria terra») per trasferirsi nei campi di profughi sparsi per l'Italia, prima che la famiglia si stabilisse a Napoli. Forse l'essersi trovata a vivere in un periodo controverso, da una parte proiettato verso le grandi sfide femministe, dall'altra ancora radicato a un maschilismo arcaico e grossolano.
Perennemente in bilico tra spinte contrastanti, il carattere allegro, ma anche arrendevole, il fisico super-sexy ma anche materno, Laura Antonelli ha sempre comunicato l'idea di un impaccio, di qualcosa che mancava, di un vago disagio interiore, esploso nell'ultima fase di vita dopo essere stato covato per sempre, anche nei momenti più fulgidi, dei traguardi raggiunti e dei grandi amori.
Il suo destino era legato a Malizia, il film di Salvatore Samperi uscito il 29 marzo del 1973, che fu, insieme, la sua consacrazione e la sua maledizione. Da quell'immagine, vestaglietta leggera con ampia scollatura, reggicalze in vista sulle gambe tornite, sguardi vogliosi di due generazioni, il padrone di casa Turi Ferro che, alla fine sposerà la cameriera procace, il figlio adolescente (Alessandro Momo) che dovrà a lei la sua iniziazione sessuale, Antonelli è stata, alla fine, divorata:
[…] Nel tessuto di Malizia, che all'epoca sbancò i botteghini e oggi è all'undicesimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre, oltre a vantare 50 milioni di visualizzazioni nella sua versione giapponese, Antonelli riuscì a trasmettere quel «senso di candido e infantile» che, secondo Dacia Maraini, era tra le sue caratteristiche più marcate, così come «il rapporto diretto, pacifico, sereno, con il proprio corpo» […]
Fuori dallo schermo Antonelli viveva i suoi rapporti importanti, in testa quello con Jean-Paul Belmondo durato 9 anni, pieni di aerei per Parigi presi al volo: «Appena era libera - ricorda Giancarlo Giannini - raggiungeva Belmondo in Francia, era una donna innamorata». Con Mario Marenco il matrimonio era sfumato e una volta, in un salotto tv di Raffaella Carrà, si vede, nel documentario, un'Antonelli che sbotta chiedendo «Perché non hai voluto sposarmi?».
La parentesi senza nuvole coincide con la villa a Cerveteri, vicino Roma, dove l'attrice riceveva amici, cucinava, stabiliva rapporti con gli abitanti del paese che sognavano tutti «l'incontro magico» con la stella: «Era piacevole stare con lei - ricorda Marco Risi -, sembrava di passare il tempo con un contadino simpatico con cui si chiacchiera e si gioca a carte… solo che lei era bellissima, e in più aveva uno spirito semplice, affettuoso, ironico».
Nel '91, proprio tra quelle mura, si consumò il primo atto del tramonto Antonelli, con l'arresto plateale dovuto al possesso di 36 grammi di cocaina e il seguente breve periodo di detenzione. Proprio allora, nello stesso anno, il fantasma di Malizia fece di nuovo capolino, sotto le doppie spoglie di fortuna e maledizione.
laura antonelli tony musante la gabbia
Samperi propose all'attrice il remake del cult, titolo Malizia 2mila, obiettivo rispolverare un mito erotico appanato. La caduta profonda, quella senza ritorno, partì da lì, dopo il film, che naturalmente non ebbe i risultati economici del primo (il direttore della fotografia Paolo Carnera ricorda ancora le pressioni subite sul set per far apparire la protagonista a tutti i costi più giovane) Antonelli si sottopose a trattamenti estetici che ebbero effetti devastanti.
laura antonelli giancarlo giannini l’innocente
Dopo la disperazione arriva il conforto nella fede, «un delirio mistico - rievoca Risi - in cui Laura chiamava Dio "papino"» e poi la semi-clausura tra le pareti di un piccolo appartamento a Ladispoli […]
laura antonelli divina creatura
laura antonelli la venexiana
laura antonelli le malizie di venere
laura antonelli le malizie di venere 3
laura antonelli la gabbia