
BURN IN THE USA! - L'ATTACCO DI TRUMP AL SINDACO DI LOS ANGELES KAREN BASS E AL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA, IL DEMOCRATICO GAVIN NEWSOM: "SE NON AVESSI MANDATO LE TRUPPE, LA CITTA' SAREBBE IN FIAMME" - IN REALTA', LOS ANGELES È GIA' A FERRO E FUOCO DA ALCUNI GIORNI A CAUSA DELLE PROTESTE CONTRO I RAID ANTI-MIGRANTI: DONALD TRUMP JR, FIGLIO MAGGIORE DEL PRESIDENTE, GETTA BENZINA SUL FUOCO E INVOCA I CECCHINI SUI TETTI PER SPARARE ALLA FOLLA - L'IPOTESI SECONDO CUI IL CAOS SIA STATO ORCHESTRATO DA TRUMP PER COPRIRE IL SUO "DIVORZIO" DA MUSK - VIDEO
Los Angeles aftermath.
Turns out the Left don’t care about the environment at all. pic.twitter.com/w6mJHZr11T
— Concerned Citizen (@BGatesIsaPyscho) June 9, 2025
Make Rooftop Koreans Great Again! pic.twitter.com/UFRhMPCYLb
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) June 9, 2025
TRUMP JR CHIEDE 'CECCHINI COREANI' A LOS ANGELES, BUFERA SUL WEB
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 1
(ANSA) - WASHINGTON, 10 GIU - Donald Trump jr, il figlio maggiore del presidente americano, getta benzina sul fuoco delle proteste a Los Angeles in un post su X che evoca i disordini del 1992, quando gli immigrati coreani salirono sui tetti della metropoli armati di fucili per difendere i loro negozi dai saccheggiatori. "Rendiamo i coreani dei tetti di nuovo grandi", ha scritto Don jr postando la foto di uno di questi 'cecchini' improvvisati durante le violente proteste scoppiate in risposta all'assoluzione di quattro agenti del dipartimento di polizia di Los Angeles ripresi in un video mentre picchiavano l'afroamericano Rodney King.
Durante le rivolte le attività commerciali di proprietà coreana furono specificamente prese di mira e molti coreani-americani furono lasciati a difendere le proprie proprietà senza il supporto della polizia. Il post ha suscitato polemiche e critiche, soprattutto da parte dei coreani-americani. La Korean American Federation of Los Angeles, in particolare, ha sottolineato che il meme di Trump Jr." ridicolizza una dolorosa storia per la comunità".
TRUMP,SE NON AVESSI INVIATO SOLDATI LOS ANGELES BRUCEREBBE
(ANSA) - WASHINGTON, 10 GIU - "Se non avessi 'mandato le truppe' a Los Angeles le ultime tre notti, quella città, un tempo splendida e grandiosa, sarebbe ora in fiamme, proprio come 25.000 case rase al suolo a causa di un governatore e un sindaco incompetenti". Lo scrive Donald Trump su Truth attaccando Gavin Newsom e Karen Bass anche per i ritardi sulla ricostruzione post incendi.
proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 2
PER LE STRADE DI LOS ANGELES TRA I GIOVANI DEL SINDACATO "ESCALATION CREATA AD ARTE"
Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per "la Repubblica"
Anna Frankaveva scritto di questo nel suo diario". Quando chiedi a Monica de Leon, membro del sindacato Afscme, se non esagera a paragonare l'amministrazione Trump al nazismo, lei alza e agita il suo cartello ancora più convinta: "No, perché? Qual è stato l'ultimo regime del mondo occidentale che andava la notte in casa delle persone per arrestarle e deportarle?".
Sono passate da poco le undici del mattino, quando nel Grand Park davanti al municipio di Los Angeles si riuniscono i manifestanti della protesta organizzata per chiedere la liberazione di David Huerta, leader del sindacato Seiu, arrestato mentre riprendeva i raid dell'Immigration and Customs Enforcement e rilasciato ieri sera, dopo essere stato incriminato. A terra, tutto intorno, si trovano ancora i proiettili di gomma sparati la sera prima dalla polizia e dalla Guardia Nazionale, mobilitata dal presidente Trump.
Ci sono anche i candelotti lacrimogeni Safariland, nome suggestivo per sedare una manifestazione, prodotti dalla Defense Technology di Casper, Wyoming. Mullissa Willette, presidente della sezione Local 521 del sindacato, pone una domanda chiave: "Se questa protesta pacifica è un'insurrezione che giustifica l'invasione delle nostre strade da parte dei militari, come mai il 6 gennaio del 2021, quando Trump era alla Casa Bianca, non ordinò ai soldati o alle forze dell'ordine di fermare chi stava assaltando il Congresso? Forse perché lo facevano in suo nome, e perciò tutto diventava lecito?".
LOS ANGELES A FERRO E FUOCO PER LE PROTESTE ANTI TRUMP
Per la verità la protesta contro i raid dell'Ice è stata pacifica fino ad un certo punto. Basta guardare le auto incenerite, che stanno ancora lungo la N Los Angeles Street, ad un blocco dal Metropolitan Detention Center, epicentro degli scontri di domenica sera. Proprio davanti ai roghi, James Tupper esibisce il suo cartello con suo scritto: "Trump Epstein Files". Ma cosa c'entra il finanziere pedofilo con le proteste contro i raid dell'Ice?
"Sono convinto - risponde James - che questo sia il motivo per cui Donald ha dichiarato guerra alla California. Era imbarazzato per il catastrofico divorzio da Elon Musk, e soprattutto per l'accusa di essere nei documenti che provano la sua amicizia con Epstein. Perciò ha deciso di cambiare canale, da stagionato protagonista dei reality show, in modo da distrarre l'attenzione degli americani dalla sua crisi e dal ‘Big beautiful bill'che gonfia il debito nazionale, per spostarla sull'immigrazione".
La polizia impedisce a tutti di passare davanti al Metropolitan Detention Center, a meno che non sei un dipendente federale o un ospite della prigione. Teme il prossimo assalto, magari all'imbrunire. Però Luis Fuentes, vice presidente regionale di Seiu, giura che è tutta una farsa: "Da giorni stavano arrestando membri della comunità, anche iscritti al nostro sindacato.
marines pronti per andare a los angeles
Non erano illegali, ma solo immigrati, perché l'obiettivo di questa offensiva sono le persone che non si presentano come un bianco anglosassone. Vogliono cacciarci tutti, legali e non, perché qui sta la fonte del consenso nella base Maga. Le proteste sono scoppiate in maniera spontanea, non le abbiamo organizzate o fomentate noi.
Gli agenti dell'Ice però hanno provocato, perché l'obiettivo era fin dal principio quello di far scoppiare le violenze, in modo da dare a Trump la scusa per mobilitare i soldati, una roba che non avveniva nel nostro paese dal 1965". Secondo l'Ice, Huerta ha ostacolato le forze dell'ordine e spinto un poliziotto: "E' falso. Era andato solo a documentare gli arresti - dice Mullissa Willette - perché era nostro dovere informare la comunità di quanto stava accadendo". La motivazione di Trump - aggiunge Fuentes - non sarebbe la sicurezza dei cittadini, ma solo l'interesse politico:
LOS ANGELES A FERRO E FUOCO PER LE PROTESTE ANTI TRUMP
"Al presidente non è parso vero di poter aggredire la California, togliendo il controllo della Guardia Nazionale al governatore democratico Gavin Newsom, che nel 2028 potrebbe sfidare lui, o chiunque il Partito repubblicano nomini per tenersi la Casa Bianca. E' una violazione della Costituzione, che garantisce il diritto alla libertà di espressione e manifestazione pacifica, ma tanto ormai è chiaro quale sia è l'obiettivo di fondo dell'amministrazione: calpestare la Costituzione e mettere fine alla nostra democrazia". [...]
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SCONTRI A LOS ANGELES
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los angeles incendi scontri manifestazioni protesta proteste
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