matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 8

DAGOREPORT

Come dago-anticipato, gli ex nemici Macron e Meloni si sono scambiati ieri sera a Palazzo Chigi il ramoscello d’ulivo. Chi ha avuto, ha avuto; chi ha dato, ha dato: scordiamoci il passato. Dello scazzo di Tirana, quando il presidente transalpino sbeffeggiò pubblicamente la premier della Garbatella di mentire sapendo di cacio e pepe, su!, mettiamoci un macigno sopra.  

 

Il faccia a faccia non è andato bene: è andato benissimo. Del resto, prima del viaggio Italia, e del briefing con comunicato dell’Eliseo, tra i due presidenti, Macron e Mattarella, è di sicuro intercorsa qualche telefonata per preparare ben bene l’incontro della pace.

 

emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 1

Tant’è che Matteo Salvini stamattina ai suoi fedelissimi ha commentato, secco: “E’ caduta la Giorgia”. Evitando però di azzardare alcuna dichiarazione in merito all’incontro alle agenzie di stampa. Chissà dove è finito colui che tuonava lo scorso 7 marzo: “L’esercito europeo comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare no, mai”?

 

Alla fine, dopo due ore di faccia a faccia (in inglese) tra gli ex duellanti, a cui è seguita una cena con ambasciatori e staff di Palazzo Chigi, l’unico grande problema tra Francia e Italia si è concretizzato nella presenza nella maggioranza del governo italiano della Lega con quel leader trumputiniamo che siede nel gruppo europeo dei “Patrioti”, tra Orban e Le Pen, capace di liquidare il Consiglio d’Europa con queste tenere parole:

macron salvini immagine creata con l'IA

 

"Si dovrebbero vergognare, è un altro ente inutile che costa ai cittadini italiani ed europei per produrre in cambio cazzate, perché quello della polizia italiana razzista è una cazzata, come dicono a Oxford, e gli estensori di questa cazzata si dovrebbero vergognare".

 

Magari, senza un Salvini tra i piedi, forse Giorgia Meloni da un pezzo avrebbe compiuto se non un trasloco ma un avvicinamento al Partito popolare europeo, seduta tra Tajani e Manfred Weber, per la gioia di Ursula von der Leyen e di Friedrich Merz. E quando Meloni ha fatto presente il suo fardello politico, Macron ha replicato che la sua antagonista Marine Le Pen non sarà nell’esecutivo ma ha un peso elettorale ben maggiore della Lega.

FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - TRUMP E MACRON

 

Per la serie romanesca ‘’Anche i sassi prima o poi maturano’’, Meloni ha finalmente capito che con le mattane di Trump, che spara una minchiata la mattina per smentirla nel pomeriggio, ci vuole l’Europa incardinata su Francia e Germania, Spagna e Polonia. e soprattutto, a rappresentare il sud del vecchio continente, l’Italia è necessaria.

 

Del resto, il format dei “Volenterosi” pro-Ucraina, che ingloba anche la Gran Bretagna, aspettava a braccia aperte l’arrivo della Statista della Garbatella. Sui rapporti da intrattenere con Donald Trump, i due si sono divisi i compiti: Macron farà il poliziotto cattivo, Meloni la poliziotta morbida.

 

emmanuel macron e donald trump foto lapresse 3

Sulla questione Ucraina, concordi ambedue per un’alleanza forte a sostegno di Kiev, le divergenze si sono risolte con un passo indietro dei due contraenti: se Meloni ha ribadito che senza l’egida dell’Onu il no all’invio di truppe italiche di peacekeeping; dall’altra parte, Macron ha convinto la premier italiana sull’impossibilità di applicazione dell’articolo 5 del trattato Nato.

 

Articolo che prevede che un attacco armato contro una o più parti dell'Alleanza atlantica sia considerato un attacco contro tutti i membri, impegnando ogni paese ad assistere la parte o le parti attaccate, anche con l'uso della forza armata.

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

 

Sul tema ballerino dei dazi americani, d’accordo che a trattare con il Caligola della Casa Bianca sia il presidente della commissione Ursula attraverso il commissario al commercio, lo slovacco Maros Sefcovic, che oggi si è incontrato con il rappresentante statunitense Jamieson Greer. Ma tra Francia e Italia, avendo la stessa piattaforma di export (alimentari, macchinari, medicinali, etc), si aprirà uno spazio di consultazioni per poi portarle all’attenzione di Bruxelles.

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

 

 

 

Sulla Libia, dove Parigi a differenza di Roma, appoggia Haftar, a sbrogliare la matassa ci penseranno gli appositi ministri degli esteri. Idem sulla questione dei microprocessori prodotti da SMT. Un risultato importante dell’incontro è quella di porre fine alla regola dell’unanimità in Commissione e Consiglio europeo: si vota a maggioranza, come in qualsiasi democrazia; inoltre va portata assolutamente avanti una semplificazione dell’elefantiaca burocrazia che attanaglia ogni grossa decisione della Ue.

emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 6

 

 

 

 

 

 

Infine, sul deficit pubblico, che fa penare i conti dei due paesi, Macron e Meloni sono culo e camicia: il 3% di spese militari per la difesa, nel 2026 vanno messe fuori dal bilancio di Stato. Smack! Smack, e vissero felici e contenti (Salvini e Le Pen permettendo…)

Emmanuel Macron Marine Le Penemmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 2macron meloni incontro a palazzo chigimacron meloni incontro a palazzo chigiEMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI IN STILE STUDIO GHIBLI von der leyen macron melonimeloni macronDONALD TUSK - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANADONALD TUSK - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 7

mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…