
INVECE CHE DARE PIÙ POTERE AI CASCHI BLU IN LIBANO, TRUMP E NETANYAHU MINACCIANO DI FERMARE LA MISSIONE "UNIFIL" - IL "JERUSALEM POST" RIVELA CHE THE DONALD E BIBI SI SIANO ACCORDATI PER MANDARE A CASA IL CONTINGENTE ONU - BEIRUT SMENTISCE: "NON È UNA COSA SERIA. SONO PROVOCAZIONI ISRAELIANE" - DA SEMPRE, I CASCHI BLU CHE SORVEGLIANO L'AREA AL CONFINE CON LO STATO EBRAICO NON HANNO NESSUN POTERE PER CONTENERE I MILIZIANI DI HEZBOLLAH CHE, SOTTO IL LORO NASO, FANNO QUELLO CHE GLI PARE...
Estratto dell'articolo di Andrea Nicastro per il "Corriere della Sera"
La tregua di novembre tra Israele e Libano è teoria svincolata dalla realtà. Lo Stato ebraico si è ritirato solo in parte dal Paese dei cedri e non ha neanche mai smesso di martellare a piacere tutto quanto odori di Hezbollah.
La tregua-che-non-c’è è franata l’ultima volta giovedì notte a Beirut. Dopo un messaggio sui telefonini libanesi che ha dato pochi minuti alla gente per salvarsi la vita, jet israeliani hanno abbattuto 9 edifici e ne hanno danneggiati altri 71. Secondo Tel Aviv in quei palazzi Hezbollah fabbricava droni.
Nessuna prova è stata mostrata perché nessuno ha l’autorità per mettere Israele sotto accusa. Hezbollah si gloriava di aver sconfitto gli israeliani invasori 18 anni fa e dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023 ha osato sostenere la lotta di Hamas. Israele ha fatto a pezzi Hezbollah come gli alleati palestinesi, ma ancora non basta. Dal giorno della finta tregua ha sparato 814 volte contro il Libano a fronte di 19 tentativi di Hezbollah.
attacco alla base unifil di shama, in libano
Nel weekend, la disfida si è allargata alla (dis)informazione. Prima alcuni media on line, poi l’autorevole Jerusalem Post , hanno lanciato il sasso: il presidente americano Trump e il premier israeliano Netanyahu si sono accordati per chiudere l’esperienza di Unifil. A (parziale) sostegno della «soffiata» anche una proposta del dipartimento di Stato Usa per ridurre da 1,4 miliardi a 1,2 i fondi Usa alle missioni di peacekeeping nel mondo. Motivo? Gli scandali sessuali dei caschi blu in Congo e «l’assoluto fallimento di Unifil nel contenere Hezbollah».
Unifil è la più longeva missione di pace Onu e sorveglia (su invito del Libano) il confine provvisorio tra i due Stati che non si riconoscono a vicenda. «Noi abbiamo sempre detto che Hezbollah aveva ordigni nella nostra zona di competenza, ma non abbiamo mai avuto il compito di disarmarli», spiega al Corriere lo storico portavoce Unifil, Andrea Tenenti. «Unifil deve osservare, far dialogare i due Paesi, aiutare l’esercito regolare libanese a far valere la propria autorità su ogni altra milizia non statuale». Tanti compiti, ma non certo «contenere» Hezbollah.
Beirut ha rassicurato con «fonte anonima» i suoi media. «Non è una cosa seria. Sono provocazioni israeliane. Lo sappiamo da Washington». Vero? Falso? Solo il presidente Trump può dirlo e, prima che cambi idea, si possono fare alcune considerazioni. Ad esempio: che cosa succederebbe se gli Usa tagliassero davvero i fondi a Unifil?
«Non molto in verità — spiega ancora Tenenti —, anche perche non ci sono tra noi soldati americani. Gli Usa coprono circa il 20% dell’intero bilancio delle missioni di pace Onu nel mondo. Qui in Libano, come altrove, dovremmo rimodulare l’impegno oppure chiedere maggiori fondi ad altri, ma non dovremmo chiudere».
missione unifil guido crosetto
Il vero problema è la volontà politica. Già, perché ad agosto, come tutti gli anni, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrà rinnovare il mandato Unifil. E lì, Washington ha il diritto di veto. Soldi o non soldi, può bloccare l’intera missione. «Credo che la polemica a stampa di questi giorni rientri nelle schermaglie negoziali che dobbiamo aspettarci in vista del rinnovo», ipotizza Tenenti.
Possibile chiudere Unifil? Certo. Conviene? «Proprio no — assicura Tenenti—. Questa è una fase di riequilibrio regionale: per la prima volta da anni c’è un governo in Libano che ha la volontà di disarmare Hezbollah. Sarebbe sciocco non appoggiarlo. Per non parlare della situazione umanitaria. La fascia di 20-30 chilometri dal “confine” a Naqura in Libano è inabitabile per i bombardamenti israeliani. Se non si aiuta la gente a tornare nelle case, l’odio verso Israele è destinato a crescere nel tempo invece che a diminuire».
tunnel di hezbollah vicino alla base unifil
La pensa allo stesso modo Haaretz , il quotidiano israeliano d’opposizione. Trump — argomentava un recente editoriale — ha levato le sanzioni alla Siria lasciando solo Netanyahu a bombardare. Ha ignorato gli allarmi israeliani sul nucleare iraniano e ha aperto trattative con Teheran. Perché dovrebbe sposare la linea della guerra continua di Netanyahu proprio in Libano?
CASCHI BLU GHANESI
attacco dell esercito israeliano al quartier generale unifil 1
CASCHI BLU GHANESI
CASCHI BLU MALESI
MISSIONE UNIFIL - LIBANO -
attacco dell esercito israeliano al quartier generale unifil 4