
BYE BYE ELON! - DOPO NEANCHE 24 ORE CHE MUSK HA LASCIATO L'AMMINISTRAZIONE TRUMP, IL PRESIDENTE HA GIA' INTENZIONE DI CANCELLARE LE NOMINE SUGGERITE DAL MILIARDARIO KETAMINICO: LA PRIMA TESTA A CADERE SARÀ QUELLA DI JARED ISAACMAN, ASTRONAUTA AMICO DI MUSK E CAPO DELLA NASA IN PECTORE (DEVE ESSERE CONFERMATO DAL SENATO) - ALLA CASA BIANCA SI SONO FATTI NERI! STEVE BANNON RIVELA COSA C'È DIETRO L'ADDIO DI "MR TESLA": UNA RISSA CON IL SEGRETARIO AL TESORO BESSENT (CHE HA SFERRATO UN PUGNO A MUSK) - COSA FARÀ ORA IL MILIARDARIO KETAMINICO
USA: POLITICO, 'TRUMP VUOLE REVOCARE NOMINA A CAPO NASA DI MILIARDARIO AMICO DI MUSK'
elon musk e donald trump nello studio ovale
(Adnkronos) - La Casa Bianca intende ritirare la nomina a capo della Nasa di Jared Isaacman, astronauta privato e miliardario del tech grande amico di Elon Musk, con il quale condivide la passione per lo Spazio. Lo riporta il sito Politico, citando una fonte della Casa Bianca e sottolineando che nei prossimi giorni sarebbe previsto il voto al Senato di conferma di Isaacman.
Nelle audizioni di conferma il mese scorso, i democratici hanno contestato il fatto che fosse stato proprio Musk, che guida la società spaziale privata SpaceX, a chiedere, nel suo ruolo di consigliere di Donald Trump che ha ufficialmente lasciato ieri, a chiedere a Isaacman di assumere la guida della Nasa.
IL FUTURO DI MUSK? TORNA AL SUO IMPERO E AL PIANO MARTE
Estratto dell'articolo di Viviana Mazza per il "Corriere della Sera"
«Musk gli ha dato uno spintone, Bessent ha risposto con un pugno», conferma al Corriere Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump nel primo mandato, che pur apprezzando i generosi 300 milioni di Elon alla campagna elettorale del 2024 si è scontrato sin da subito con l’uomo più ricco del mondo sul tema dell’immigrazione e ha detto che avrebbe «fatto di tutto» per tenerlo fuori dalla Casa Bianca.
Lo scontro con Bessent non è la causa dell’occhio nero di venerdì, attribuito da Musk a un «gioco» con il figlio di cinque anni, ma è diventato il simbolo delle contusioni riportate dall’imprenditore in questi cinque mesi nel brutale mondo politico di Washington.
L’alterco con Bessent risale ad aprile, quando il segretario del Tesoro (62 anni, anche lui miliardario) uscendo dallo Studio Ovale ha fatto notare a Musk, capo del dipartimento dell’Efficienza Governativa, che alla fine dei conti non ha tagliato «un trilione di dollari» dalla spesa federale come promesso, ma solo 100 miliardi. Musk, che secondo il New York Times ha abusato di droghe nei mesi passati (lui dice che sono tutte falsità), è ricorso alle mani.
L’imprenditore ha criticato di recente il «Big Beautiful Bill» la «bella e grande legge» (così la chiama Trump) che include il taglio delle tasse, perché aumenterà il deficit federale, ma in sostanza Bessent (che ha contribuito a negoziare quella proposta di legge con i repubblicani) dà al capo di Doge la colpa per non aver fatto i tagli.
Bannon ha detto al Daily Mail che Trump era al «100% dalla parte di Bessent», durante l’alterco, anche perché Musk ha perso «punti» nei mesi passati, per pasticci come tentare di ricevere un briefing top secret del Pentagono sulla Cina (bloccato dalla Casa Bianca) e per aver rivelato «frodi» dell’assistenza sociale che invece erano errori contabili che non si sarebbero conclusi con versamenti di denaro. [...]
Musk è noto per la concentrazione maniacale, ma le sue aziende hanno sofferto per il suo ruolo in politica, sia a livello di immagine che dal punto di vista pratico. Il suo tasso di approvazione è crollato: recenti sondaggi indicano che il 54% degli americani ha un’opinione negativa di lui e al 55% non è piaciuto come ha gestito il ruolo nel governo.
Come conseguenza dell’assenza di Musk e del calo delle vendite sia negli Usa che in Europa, il consiglio di amministrazione di Tesla — secondo il Wall Street Journal — aveva attivato la ricerca per un altro ceo (l’azienda nega); in ogni caso sarebbe stato spinto a investirvi più tempo, anche con incentivi economici.
L’azienda di auto elettriche aveva raggiunto un valore di mercato di 1,5 trilioni di dollari dopo l’elezione di Trump, per poi perdere più di metà del valore quando Musk era coinvolto nel governo; è risalita a oltre un trilione alla notizia che il miliardario lascia l’amministrazione. Gli investitori sperano che realizzerà la sfida delle auto a guida autonoma.
C’è poi Neuralink, guidata da Shivon Zilis, madre di quattro dei figli di Elon, che ha appena annunciato nuovi test clinici in Medio Oriente concentrati sui problemi motori e linguistici. È una delle poche startup di impianti di chip cerebrali negli esseri umani (impiantati finora a tre pazienti paralizzati) per aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche. [...]
STEVE BANNON - SALUTO ROMANO ALLA CPAC
ELON MUSK - STEVE BANNON