
“FORSE ALLA FINE SONO I PAPÀ I DIAVOLI CHE I FIGLI SI PORTANO DENTRO NELL’ITALIA DI DIO, PATRIA, FAMIGLIA E TV” – FRANCESCO MERLO E I “SOCIOLOGISMI” INTORNO ALL’OMICIDIO DI MARTINA CARBONARO, AD AFRAGOLA: “MELONI, BRAVISSIMA NELLA MOLTIPLICAZIONE DELLE LEGGI REPRESSIVE, POTREBBE PROPORRE PER I GENITORI UN ESAME PERIODICO DI PATRIA POTESTÀ, LA GENITORIALITÀ A PUNTI COME LA PATENTE, O SOLO UNA MANUTENZIONE BIENNALE DELLA FAMIGLIA TRADIZIONALE CHE LEI, PER AVVEDUTEZZA, NON PRATICA, ANCHE SE NEI COMIZI URLA ‘DIO PATRIA E FAMIGLIA’…”
Estratto dell'articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”
L’ atrocità e la crudeltà sono così invadenti che è impossibile non sentire come una colpa collettiva e inespiabile l’uccisione a colpi di pietra di Martina, un soldo di cacio che faceva di tutto per rendersi attraente sui social.
La sua faccia […] sposta Afragola dal pasticcio meridionale di Gomorra, di cui solo per un po’ si rifiutò di ospitare il set tv, e la spinge nelle fiaccolate contro i femminicidi.
Il copione è: «I nostri ragazzi, questi sconosciuti». Tornano i sociologismi che accompagnarono il successo su Netflix della miniserie inglese Adolescence. [….]
enza carbonaro - madre di martina carbonaro
L’assassino ha 18 anni, ma è come se anche lui fosse minorenne per i genitori che non sanno: «Mio figlio? Era innamorato, era geloso, forse volava qualche schiaffo, ma chi poteva immaginare? Ora deve pagare, ma non lo abbandono perché è un bravo ragazzo».
Gli psicologi spiegano l’inspiegabile con la stessa caricaturale “sapienza” della psychologist che nella fiction offriva al killer il panino con i sottaceti che erano freudiani - boh perché a lui non piacevano. A Afragola invece l’aceto sociale guasta le famiglie che «non sanno quel che hanno in testa i figli».
alessio tucci martina carbonaro
I carabinieri, come Scotland Yard, sigillano tutto con i nastri bianchi e rossi, il cugino Vincenzo ripete di lei che « era ‘o sangu mio » e di lui che « a dda murì ». […]
I genitori sono protagonisti di lunghe e drammatiche interviste […] cercate e animate da un’agitata partecipazione fisica allo spettacolo del dolore e alla degenerazione della tragedia in film, fumettone, canzone maledetta. Il papà della vittima si sfoga in afragolese senza sottotitoli, poi scandisce in italiano: «Ho capito che era stato lui quando si è fatto la doccia».
Le due famiglie si rispettavano sino a essere una sola famiglia, l’orrore si incista nei valori tradizionali. Anche Schlein e Meloni si interrogano senza somigliarsi, e se davvero facessero «un tavolo comune», lo spettacolo sovrasterebbe la condivisione.
Intanto Meloni, bravissima nella moltiplicazione delle leggi repressive, potrebbe proporre per i genitori un esame periodico di patria potestà, la genitorialità a punti come la patente, o solo una manutenzione biennale della famiglia tradizionale che lei, per avvedutezza, non pratica, anche se nei comizi urla “Dio patria e famiglia” ed è sempre solidale con il macho Orban contro i gay, che in genere le prendono mentre i genitori tradizionali le danno anche ai professori nelle scuole e ai medici negli ospedali. Forse alla fine sono i papà i diavoli che i figli si portano dentro nell’Italia di Dio, patria, famiglia e tv.
martina carbonaro
MARTINA CARBONARO
marcella e enzo carbonaro - genitori di martina carbonaro
enza carbonaro - madre di martina carbonaro
MARTINA CARBONARO
enza carbonaro - madre di martina carbonaro