meloni netanyahu salvini tajani

SU GAZA GIORGIA HA PERSO LA VOCE – L’IMBARAZZO DELLA MELONI SULLA “GRANDE OFFENSIVA” DI NETANYAHU PER OCCUPARE LA STRISCIA. È RIMASTA IN SILENZIO PER 48 ORE, NONOSTANTE TUTTI I LEADER EUROPEI ABBIANO CONDANNATO FERMAMENTE ISRAELE E LA COMMISSIONE UE ABBIA ESPRESSO “PREOCCUPAZIONE” – SOLO OGGI, AL QUESTION TIME AL SENATO, LA DUCETTA CHIARIRÀ LA SUA POSIZIONE, E TENTERA’ UN IMPROBABILE EQUILIBRISMO DIPLOMATICO – INTANTO LA LEGA PRENDE LE DISTANZE DA “BIBI”: “SIAMO CONTRARI ALL’INVASIONE DI UN TERRITORIO E ALLO STERMINIO DI UN POPOLO”

SILENZIO SU GAZA ATTACCO ALLA PREMIER "È IMBARAZZANTE"

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU

Per 48 ore è rimasta in silenzio e ha lasciato, anche questa volta, che fosse il ministro degli Esteri Antonio Tajani a parlare, su Gaza. Quando hanno chiesto a Giorgia Meloni se avesse voluto dire qualcosa personalmente, di fronte all'occupazione totale della Striscia annunciata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la sua risposta è stata «risponderò in Aula».

 

 

Lo farà oggi, a poche ore dall'inizio del Conclave, in Senato, durante il premier time, il quarto in oltre 900 giorni da presidente del Consiglio.

 

benjamin netanyahu nella striscia di gaza

Saranno passate quasi 48 ore dal lancio, da parte di Tel Aviv, della «grande offensiva»: un'operazione che va radicalmente contro tutti gli auspici dei Paesi europei, Italia compresa, e contro anche le richieste di de-escalation che la premier aveva rivolto al telefono a Netanyahu nel corso dei loro colloqui telefonici.

 

Dopo che la Francia ha condannato «fermamente» Israele e la Commissione europea ha espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo, per due giorni Meloni non ha detto nulla: un silenzio che i partiti di opposizione, il Pd, il Movimento 5 Stelle e l'Alleanza Verdi e Sinistra definiscono «imbarazzante».

 

donald trump giorgia meloni foto lapresse

[…]  Niente, nemmeno di fronte alle parole, che le portano da leggere, del leader dell'ultradestra messianica israeliana Bezalel Smotrich: «Gaza sarà totalmente distrutta e la popolazione sfollata partirà per Paesi terzi».

 

La premier ha passato un week-end in Val di Sole, in Trentino, dove è stata immortalata a fare rafting con la figlia, con il ministro, ex cognato, Francesco Lollobrigida, con l'inseparabile capo della segreteria Patrizia Scurti e altri esponenti di FdI. Una gita di relax prima di dedicarsi alle domande che, su vari temi – dai risultati della visita a Washington al piano di riarmo Ue agli aiuti all'Ucraina – le porranno i partiti in Parlamento.

 

[…]

 

von der leyen macron meloni

Da quanto trapela, Meloni dovrebbe ribadire cosa dichiarato eri da Tajani, limitandosi nei toni: «La nostra posizione resta la stessa, sosteniamo il piano egiziano che prevede la ricostruzione della Striscia escludendo lo sfollamento della popolazione palestinese».

 

La diplomazia italiana si è mossa da giorni per scongiurare la catastrofe umanitaria e riattivare Food For Gaza, il progetto per portare gli aiuti umanitari nella Striscia che Netanyahu sta bloccando da due mesi, ufficialmente perché sospetta che vada a vantaggio di Hamas. Tajani ha sentito il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, e grazie alla sponda degli americani potrebbero esserci delle aperture nelle prossime ore.

 

BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

Meno di un mese fa il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà la Palestina. Una scelta che non trova d'accordo Meloni. […]

 

Non è da escludere che Meloni in Parlamento possa rivolgere accuse di compiacenza con Hamas ai partiti del centrosinistra, molto netti ieri nel criticare la scelta della premier di non commentare, e di rimanere allineata con lo spirito dell'amministrazione di Donald Trump. Molto duro il leader del M5S giuseppe Conte che ha definito il silenzio di Meloni «un disonore nazionale». […]

 

ISRAELE, MELONI IN IMBARAZZO ORA PURE LA LEGA CRITICA BIBI

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

STRISCIA DI GAZA

Giorgia Meloni ieri ha deciso di non parlare. Di non dire niente dopo la nuova offensiva del premier israeliano Bibi Netanyahu che ha annunciato un nuovo piano per invadere Gaza che inizierà dopo la visita del presidente americano Donald Trump in Medio Oriente.

 

Da tutta Europa è arrivata una condanna per i nuovi piani di Tel Aviv: ieri anche il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha definito l’idea di Netanyahu “non accettabile”, mentre il cancelliere tedesco Merz come primo atto si è detto “preoccupato” chiedendo a Tel Aviv di “rispettare i “diritti umani”. Ma la premier italiana preferisce rimanere in silenzio.

 

BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

[…]  Meloni […] ha aspettato che si esprimesse Donald Trump. Ma così non è stato. Meloni alla fine è stata una delle poche leader europee a non prendere posizione, tagliata fuori da una telefonata tra Emmanuel Macron e Keir Starmer proprio sul futuro di Gaza.

Così Meloni sarà costretta a rispondere oggi al premier time al Senato.

 

A chiederle quale sarà la posizione su Israele sarà Alleanza Verdi e Sinistra che le porrà una domanda sugli impegni presi alla Casa Bianca con il presidente Donald Trump, ma la incalzerà anche sulla guerra nella Striscia.

 

matteo salvini benjamin netanyahu

Nella sua risposta, preparata ieri da casa sua con i suoi collaboratori e in stretto raccordo con l’ufficio diplomatico, la premier farà professione di equilibrismo: spiegherà che lei e Fratelli d’Italia vogliono tutelare i civili palestinesi, che l’Italia è per i “due popoli e due Stati” ed elencherà le iniziative italiane per la popolazione della Striscia, come food for Gaza. La posizione del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, […]

 

Ad ogni modo la premier deve stare molto attenta a evitare fughe in avanti nella sua maggioranza tant’è che, ha spiegato ai suoi fedelissimi, la posizione del governo è la sua e quella del ministro Tajani. Il resto viene derubricato a “bla bla bla” di sottofondo.

 

Meloni si riferisce al suo vicepremier Matteo Salvini che spesso si è espresso con posizioni troppo vicine a quelle del premier israeliano tanto da averlo invitato in Italia nonostante il mandato di cattura internazionale.

 

giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 2 foto lapresse

Eppure stavolta anche la Lega prende, per la prima volta, le distanze dai piani di Netanyahu: “Noi siamo con Israele e i suoi valori – premette al Fatto il vicesegretario Andrea Crippa – però in questo caso siamo contrari all’invasione di un territorio e allo sterminio di un popolo. Vogliamo la pace”. […]

VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRONMATTEO salvini CON BIBI netanyahu

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)