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ORMAI LA POLITICA ESTERA ITALIANA È APPALTATA AL VATICANO – GIORGIA MELONI, DOPO ESSERSI AUTOISOLATA SUL PIANO INTERNAZIONALE, SI GIOCA LA CARTA DEL PAPA: IERI SERA HA TELEFONATO A LEONE XIV, A CUI HA CHIESTO LA DISPONIBILITÀ DELLA SANTA SEDE PER OSPITARE UN VERTICE RUSSIA-UCRAINA. E HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DAL PONTEFICE – MA IL RITROVATO ATTIVISMO DELLA DUCETTA TROVA UN OSTACOLO IN MACRON: IL PRESIDENTE FRANCESE È RIMASTO STUPEFATTO E IRRITATO DALLA TELEFONATA DI TRUMP, CHE HA LIQUIDATO IL PIANO DEI VOLENTEROSI PER UN CESSATE IL FUOCO “INCONDIZIONATO” E HA RESPINTO NUOVE SANZIONI CONTRO MOSCA – DALL’ELISEO FANNO FILTRARE: “I RUSSI NON ANDRANNO MAI IN VATICANO”…

Estratto dell’articolo di Anais Ginori e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

giorgia meloni saluta papa leone xiv dopo l intronizzazione 1

È una corsa contro il tempo. Per superare le resistenze di Mosca, per costruire “l’opzione Vaticano”. Giorgia Meloni si muove. A sera, sente Papa Leone XIV. A lui chiede la disponibilità della Santa Sede per ospitare un vertice tra Russia e Ucraina. E ottiene il via libera dal Pontefice.

 

Il summit, se tutti i tasselli finissero per incastrarsi, potrebbe tenersi già la prossima settimana. [...]

 

È una chiamata preparata per tutto il giorno. Ci lavora direttamente Meloni. Il cuore della conversazione sono «i prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina».

 

DONALD TUSK - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

Soltanto poche ore prima, sostiene la premier, Donald Trump e gli altri leader europei le hanno chiesto di verificare se la Santa Sede è pronta a «ospitare i negoziati ».

 

L’esito dei contatti con Leone XIV è positivo: «Ho trovato nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti». Un’apertura per la quale Meloni esprime «profonda gratitudine», visto «il suo incessante impegno a favore della pace».

 

Non è l’unico passo diplomatico della presidente del Consiglio. Dopo la conversazione con il Pontefice, informa dell’esito Emmanuel Macron, Keir Starmer, il finlandese Alexander Stubb, Fredrich Merz e Ursula von der Leyen. «Manterremo uno stretto coordinamento in vista del nuovo round di negoziati finalizzati a un cessate il fuoco e a un accordo di pace», fa sapere.

 

jd vance giorgia meloni ursula von der leyen foto lapresse

Sente per due volte anche Volodymyr Zelensky. Il leader ricorda le richieste di Kiev, lanciando un messaggio implicito a Trump, che da due giorni ha smesso di minacciare sanzioni contro Putin: «È necessario un cessate il fuoco e una diplomazia onesta. L’Ucraina è pronta. Dobbiamo garantire che anche la Russia lo sia».

 

[...] Secondo il sito americano Axios, nella call dell’altro ieri con il tycoon e i volenterosi la premier avrebbe chiesto che Usa ed Ue vengano coinvolti nei negoziati. «Qualcuno – avrebbe aggiunto, sempre secondo Axios - deve farsi giudice».

 

DONALD TRUMP - ZELENSKY - INCONTRO PRIMA DEL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO

Meloni lavora per un incontro in Vaticano, dunque. Ma incontra resistenze francesi. È un Macron stupefatto e irritato, quello delle ultime ore. La telefonata di Trump è stata una doccia fredda: in pochi minuti, il presidente Usa ha liquidato il piano dei volenterosi per un cessate il fuoco «incondizionato» e ha respinto nuove sanzioni contro Mosca.

 

Ecco perché da lunedì sera l’Eliseo è entrato in modalità silenziosa. Macron, che nelle ultime settimane aveva guidato le iniziative continentali, si è ritrovato improvvisamente all’angolo. «A volte ci sentiamo impotenti », ha confidato nei giorni scorsi a un interlocutore, parlando del rapporto complicato con l’erratico Trump.

 

DONALD TUSK - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

A preoccupare l’Eliseo, però, è anche la forma: Washington ha deciso di cambiare il formato della telefonata, rompendo il triangolo tra Parigi, Berlino e Londra. L’inclusione dell’Italia – interpretata nella capitale francese come una mossa per coinvolgere strategicamente Meloni – ha acuito la tensione. E ha dato forza a un’ipotesi che considera difficilmente praticabile: negoziati di pace in Vaticano (anche se nei colloqui a cui ha preso parte Meloni, dicono fonti italiane, non avrebbe posto alcun veto e anzi giudicato «ottima» l’opzione).

 

«I russi non andranno mai in Vaticano », taglia corto una fonte diplomatica a Parigi. Che aggiunge: anche Zelensky, pur mantenendo una posizione ufficialmente aperta, ha qualche diffidenza per la mediazione della Santa Sede, a causa di passate dichiarazioni di Papa Francesco.

 

VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON

Eppure, l’ipotesi Roma resta più che concreta: nelle cancellerie si parla persino di un’accelerazione in vista del prossimo fine settimana. È in questo contesto che Macron ha rilanciato una controproposta, condivisa con Berlino e Londra: riportare il negoziato in Svizzera, a Ginevra. [...]

EMMANUEL MACRON - keir starmer - DONALD TRUMP - ZELENSKY - INCONTRO PRIMA DEL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO

giorgia meloni saluta papa leone xiv dopo l intronizzazione 3jd vance giorgia meloni foto lapresse

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